Indice degli argomenti

  • Le risorse da tenere d'occhio

    Lascio questo messaggio di accoglienza, sebbene il corso sia ormai inoltrato - può servire ad eventuali ritardatari. Il messaggio era motivato anche dal fatto che molte domande venivano dagli studenti lavoratori, giustamente preoccupati da un laboratorio inchiodato a tutti i venerdì pomeriggio. Ma questo è un corso concepito proprio per venire incontro a loro, realizzando tuttavia un vero laboratorio, dove si fanno effettivamente delle cose. In sintesi, tutti i laboratori vengono videoregistrati e sono fruibili dopo qualche giorno in questa pagina.

    Non c'è il concetto di frequenza obbligatoria bensì di attività obbligatoria, che però può essere condotta ovunque vi sia un computer. I laboratori sono 9, sempre il venerdì dalle 15 alle 19. Venire venerdì è utile, non obbligatorio avrete sempre le registrazioni. Qualcuno teme per le firme: io non raccolgo firme, di nessun tipo.

    Il riferimento più importante è comunque il Piccolo Manuale di LibreLogo (7.1 MB). Il capitolo 4 è provvisoriamente reperibile separatamente in questo link.

    Poi, è molto importante prendere l'abitudine di comunicare attraverso il forum, che è il principale canale di comunicazione fra docenti e studenti. Una comunità online si basa sulla circolazione delle informazioni. Se avete domande le potete fare nel forum, dopo che vi siete iscritti nella piattaforma, procedura per cui ho ridotto al minimo gli aspetti burocratici: non c'è bisogno di una chiave di ingresso, basta che entriate nella piattaforma con le vostre credenziali di Ateneo e vi iscriviate all'insegnamento. Per vedere le pagine, come state facendo, non c'è bisogno di nulla: è tutto libero.

    Qualche altro particolare su questo post in Facebook.



  • Software libero

    • Si tratta di un'introduzione scritta anni fa in un altro contesto, ma può essere usata anche qui, così com'è. Nel testo è disponibile anche il link a una versione scaricabile in formato PDF. Si invita subito a scaricare e installare LibreOffice, il software libero analogo a Microsoft Office, su cui torneremo. L'articolo introduce il software libero in una prospettiva storica, restituendo il corretto significato al termine hacker, assai bistrattato dai media convenzionali. Si descrivono gli elementi basilari che caratterizzano il software libero, accennando al contributo fondamentale di due personaggi: Richard Stallman per l'idea medesima di software libero e Linus Torvalds per la creazione del sistema operativo Linux. L'articolo si chiude con una nota sulle varie tipologie di software.

  • Software libero

    • Oggi il mondo della formazione è concepito molto a compartimenti stagni. Forse anche il mondo della cultura nel suo complesso - e invece questo dovrebbe essere un ossimoro: la cultura non può essere concepita come un insieme di argomenti separati. Quindi quando si parla di tecnologia si pensa a meccanica, elettronica, software ecc.  Questo è un grave errore. Chi vuole occuparsi di una tecnologia, per piacere o dovere, deve anche rendersi conto del contesto nel quale questa può essere usata e delle implicazioni etiche che derivano da tale uso. La questione del software libero è perfetta per mettere a fuoco questo importante concetto.

      Il testo che propongo è ricostruito a partire da una lunga serie di presentazioni che ho fatto soprattutto in contesti scolastici. O per meglio dire, parzialmente ricostruito: ad oggi (13 settembre) sono arrivato circa a 1/3.

  • Abitare la rete

    • Anche questo è un articolo pubblicato nella forma di un post e anche questo è stato scritto tempo fa in un contesto diverso. Il post invitava i partecipanti di quel corso a scrivere commenti e, chiaramente, quelle attività sono ormai riferite al passato, ma lo stesso discorso vale per noi adesso. Lascio questa fotografia del passato perché vi dà la possibilità di farvi un'idea concreta, andando a spulciare i commenti. Il titolo del post era "Questi vostri commenti sono molto importanti", che è un modo colloquiale per esprimere il fondamento della creazione di una comunità qualsivoglia in rete. Il mondo online consente di compiere tante meraviglie ma non si deve mai dimenticare che dietro ad uno schermo si è soli mentre noi siamo animali sociali, abituati a comunicare con tutto il corpo, in seguito a un processo evolutivo che è durato almeno un milione di anni. È effettivamente possibile dar vita a comunità vive in rete ma occorre nutrirle adeguatamente e questo si fa mediante una cura attenta delle relazioni che si realizzano attraverso i commenti reciproci. Il post va poi al punto, esponendo, in modo anche un po' brutale le, un insieme di regole utili per partecipare proficuamente alle comunità di apprendimento online, contribuendo così positivamente alla loro utilità e allo loro vitalità. Sono considerazioni molto importanti per un "cittadino digitale" e anche relativamente poco conosciute.

  • La questione degli strumenti

    • Una breve riflessione sul fatto che tutti questi dispositivi non sono equivalenti fra loro e, soprattutto, che i più recenti non sostituiscono automaticamente i precedenti. In sintesi: i nuovi mezzi tecnologici non devono sostituire in alcun modo le attività manuali, in particolare la scrittura manuale, il tablet non sostituisce il computer. Né le nuove tecnologie devono essere aprioristicamente rifiutate. E comunque, in tema di tecnologie, il computer è la macchina fondamentale per studiare e lavorare.

  • Coding e tecnologie per i più piccoli

    A cura di Andreas Formiconi

  • LOGO e dintorni (Scratch ecc.)

    • Il "Piccolo Manuale di LibreLogo" nasce per l'esigenza di proporre un approfondimento sul coding a svariate centinaia di studenti nel campo delle Scienze della Formazione.

      Perché LOGO? Anche se è focalizzato solo sulla produzione di grafica, in realtà LOGO contiene tutti gli elementi fondamentali per fare capire cosa significhi scrivere codice, ricollocando il baricentro un po' più sul lavoro e un po' meno sul gioco. Almeno nei confronti degli insegnanti o dei futuri insegnanti, i quali, sovente totalmente a digiuno di cultura scientifica, travolti dalla moda, rischiano di scambiare il coding per una sorta di Lego, dove giocando si impara automaticamente - questo senza nulla togliere al valore che il gioco può avere in un contesto formativo.

      Perché LibreLogo? Le derivazioni di LOGO abbondano ma fra gli obiettivi didattici che mi pongo, già da molti anni e con ogni sorta di studenti (ormai molte migliaia), primeggia la necessità di far conoscere il free software e, segnatamente, LibreOffice. Con LibreLogo si conseguono i due obiettivi in un colpo solo. Inoltre, una volta scaricato, LibreLogo si può usare offline, affrancandosi dalla necessità di accedere a un servizio web per lavorare: quando le attività concernono un gran numero di persone questo è importante, in un Paese carente di infrastrutture come il nostro. In ultimo, la facilità con cui si possono condividere
      frammenti di codice editabile, consente di situare efficacemente l'esperienza in un contesto che riproduca le comunità di apprendimento tipiche del free software.

      Il testo è nato come un piccolo manuale ma sta prendendo la forma di un'opera aperta e in continua evoluzione, molto più orientata verso gli aspetti pedagogici, in particolare inerenti alla matematica. Da qui il ricorso crescente a ampi brani di Seymour Papert e a riferimenti ai laboratori matematici con i materiali di Emma Castelnuovo. Inoltre, al manuale è associata una sezione dedicata del blog Loptis, dove vengono raccolte possibili soluzioni degli esercizi e anche esempi proposti e condivisi
      da altre persone.

      Il manuale è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia, è costantemente aggiornato e scaricabile.



    • Un altro effetto positivo della rete: dopo avere diffuso su vari canali Internet le informazioni relative al manuale ecco che LibreItalia se ne accorge e mi propone di pubblicare la notizia anche nel proprio blog. Accettato subito ovviamente!

  • Esperienze didattiche

  • eTwinning

  • Serendipity