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Educazione alimentare

Educazione alimentare

by FONTINI IRENE -
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Buongiorno a tutti, volevo condividere con voi un'esperienza a mio avviso interessante che ho vissuto durante il mio tirocinio formativo. La scuola primaria e ha partecipato e sta partecipando ad un progetto chiamato " frutta nelle scuole",  con l'obiettivo di rafforzare e incentivare i bambini ad una corretta e sana educazione alimentare.  Il progetto consiste nel sostituire frutti di stagione alla classica " merendina" che viene fatta durante l'intervallo, l'insegnante motiva la scelta del frutto illustrandone i benefici e le qualità. Anche durante i pasti alla mensa sono stati inserite verdure che i bambini non sono abituati a mangiare come ad esempio peperoni, melanzane, broccoli ecc al fine di invogliarli  a farne un uso maggiore nella vita quotidiana.  Un problema che ho riscontrato è il rifiuto da parte di alcuni bambini di consumare questi alimenti perchè non risultano di loro  gradimento o perchè  non li hanno mai assaggiati.  Questo ha scatenato una polemica fra i genitori poichè molto spesso i bambini finiscono per non pranzare uscendo dalla mensa digiuni. 

Che ne pensare di questo argomento? Nella vostra scuola vengono attuati progetti simili? 

Attendo vostre risposte smile

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Re: Educazione alimentare

by BATACCHI GIULIA -

Ciao  Irene,

Per quanto riguarda la mia esperienza, nella scuola dell’infanzia dove ho fatto il mio primo anno di tirocinio, le maestre avevano improntato tutta la programmazione proprio sull’educazione alimentare. Ti premetto intanto che tutto l’istituito comprensivo aderiva al progetto “frutta nelle scuole”.

Ti racconto brevemente come hanno realizzato la programmazione le maestre.

Sono partite all’inizio dell’anno con la storia del “bruco mai sazio” che ha poi fatto da sfondo integratore a tutte le altre attività proposte. In particolare gli obiettivi sono stati:

-       Familiarizzare sensorialmente con diversi cibi attraverso i cinque sensi (annusando, toccando, assaggiando, guardando e ascoltando i loro rumori) provando anche a introdurre una prima categorizzazione dei diversi alimenti, prima di tutto partendo dalla frutta che mangia il bruco;

-       Introdurre e fare riflettere sui concetti di sazietà e di fame, stimolando i bambini attraverso la discussione in gruppo su cosa si prova quando abbiamo la pancia vuota, su cosa mangeremmo quando abbiamo tanta fame e su cosa si prova quando abbiamo finalmente la pancia piena;

-       Stimolare il confronto tra quello che i bambini mangiano a casa e quello che mangiano a scuola. La riflessione è stata poi spostata su “ciò che mi piace e perché” e “ciò che non mi piace e perché” provando con la costruzione di cartelloni a raccogliere e raggruppare gli alimenti preferiti e quelli che invece non piacciono. La riflessione è stata poi allargata a ciò che fa bene e ciò che non fa bene.

-        E’ stato infine previsto un laboratorio di cucina attraverso cui sono stati cucinati dei cibi con i bambini cercando di far soffermare la loro attenzione sui concetti temporali di “prima–dopo”, “cotto-­‐crudo”, “intero-­‐tagliato” “freddo-­‐ caldo” ecc.

Ho scritto tutto questo “pippone”  smile perché i risultati  sono stati sorprendenti e esattamente contrari a quello che raccontavi tu. E cioè bambini che ad inizio anno durante la mensa nemmeno si avvicinavano alla minestra o a tutto ciò che poteva essere “verdura”, alla fine dell’anno invece finivano il piatto e ne chiedevano ancora (!!).


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Re: Educazione alimentare

by BUONAZIA NAOMI -

Davvero interessante questo argomento. Purtroppo non conosco molte iniziative a parte Uga la Tartaruga del Comune di Firenze.


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Re: Educazione alimentare

by FERI LUCIA -

Ciao a tutte!! Il progetto di cui parlava Irene è interessante per dare un segnale concreto verso una corretta alimentazione, c'è da riflettere sul fatto che ci siano bambini che abitualmente anche a casa, non mangiano verdure e i genitori fanno ben poco per cambiare questa abitudine; molto bella la programmazione fatta dalle insrgnanti con cui Giulia ha fatto tirocinio. Personalmente so che la classe in cui ho fatto tirocinio, prima che io iniziassi, ha fatto un progetto legato all'alimentazione nel periodo dell'EXPO, ma non so i dettagli. Cercando se ci sono scuole che inseriscono l'argomento alimentazione salutare nelle loro programmazioni, ho trovato diverse esperienze, una delle più carine da cui prenderei spunto per la combinazione di filastrocche e disegni si trova qui, in particolare alla UD 3 e 4!

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Re: Educazione alimentare

by DE PALMA FRANCESCA -

Mi riallaccio al progetto di Uga la Tartaruga, per dire che il Comune di Firenze sta cercando di prestare molta attenzione all'alimentazione scolastica dei bambini.

A questo link http://educazione.comune.fi.it/servizi_alla_scuola/refezione/menu.html trovate, oltre il progetto 'Frutta a merenda' (citato in uno dei post), se volete farvi una idea, i menù scolastici invernali ed estivi.

Io quest'anno faccio parte della commissione mensa a scuola di mio figlio, e devo dire che purtroppo manca una cultura del mangiare in modo sano ed equilibrato.

I menù di quest'anno prevedono molte zuppe di verdure, molti cereali talvolta poco conosciuti (come la quinoa), molto pesce, pasta e formaggi nella giusta quantità e poca carne.

La responsabile mensa mi ha fatto notare come purtroppo molto cibo venga gettato, perché i bambini non lo gradiscono ma neppure lo assaggiano. Per es. mi ha raccontato che il giorno prima che io andassi a controllare e ad assaggiare, avevano buttato via 72 kg di polenta.

Dato che a breve ci sarà una riunione con i responsabili del Comune, alcune mamme mi hanno chiesto di far inserire ogni giorno la pasta al pomodoro. Io sono rimasta allibita.

Come futura insegnante, penso dunque che - oltre le famiglie (il cui ruolo è primario anche in questo) - possiamo e dobbiamo lavorare molto in classe (e fuori negli orti o in laboratori) sull'educazione alimentare.

Gli orti possono essere un buon esempio, insieme ad altri molteplici progetti.

Francesca


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Re: Educazione alimentare

by OTTAVIANI PAOLA -

Ciao Irene! smile

A proposito del tuo intervento, voglio riportare l'esperienza a cui ho potuto partecipare durante il mio primo anno di tirocinio, con bambini di terza della scuola primaria. La classe decise di collaborare con la Coop riguardo ad un  progetto dedicato all'alimentazione. Lo scopo di tale attività era quello d'insegnare l'importanza di ogni cibo, mettendo in risalto le caratteristiche che lo compongono. Venne fatta una distinzione fra i vari tipi di mangiare, suddividendoli in tre grandi gruppi:  quelli contenti le proteine come ad esempio il pesce, la carne e il latte , quelli che fornivano carboidrati, grassi e zuccheri come i cereali, l'olio e il burro ed infine quelli che recavano vitamine, fibre alimentari e sali e fra questi vennero ricordati la frutta e la verdura. Per non annoiare troppo i bambini e per vedere se la spiegazione era stata chiara, vennero formati quattro gruppi ai quali si richiese di scegliere sei cibi che avrebbero dovuto formare due pasti completi per un giorno.  Il gruppo che avrebbe preparato la dieta giornaliera più equilibrata avrebbe vinto.

Ho trovato questo progetto molto interessante non solo per come è stato presentato alla classe ma soprattutto per il suo scopo. Grazie ad esso, infatti, anche i bambini hanno avuto le idee più chiare su quanto sia importante variare il mangiare ad ogni pasto, cercando di dare al nostro organismo tutte le risorse necessarie per farlo funzionare al meglio. 



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Re: Educazione alimentare

by BATACCHI GIULIA -

Ciao a tutte!

 

Tre cose sul tema:

 

1. Ieri sera su rai tre prima del programma “report” c’è stato un piccolo approfondimento sulle mense scolastiche dal nome "indovina chi viene a cena". Anche se affronta solo alcuni punti, è  interessante perché nei minuti finali viene intervistata una maestra di una scuola dell’ infanzia che fa parte del centro internazionale Loris Malaguzzi che mostra l’importanza, nell’educazione alimentare dei bambini, della mensa interna nelle scuole e dell’orto, appunto, come dicevate voi.

 

2. Qualche anno fa ho partecipato come genitore ad un incontro ad un asilo nido con una nutrizionista. Parlando di varie cose la nutrizionista ha affrontando anche la questione dello spreco di cibo nelle mense scolastiche. Ci ha spiegato di aver partecipato ad una ricerca sul tema per i comuni di Cascina e Pontedera (mi pare) nelle scuole primarie, e di aver scoperto che alla base dell’enorme spreco a fianco  della componente che aveva indubbiamente a che fare coi gusti dei bambini ce n’era un’altra molto importante e cioè il fatto che i bambini arrivavano a tavola senza avere fame perché le merende che facevano a metà giornata erano più che abbondanti (spesso schiacciate ripiene, e pizze). Dopo questa prima fase di analisi hanno allora lavorato con i genitori attraverso incontri. I bambini hanno cominciato a portare a scuola merende più “leggere” e lo spreco, a detta della nutrizionista, è sensibilmente diminuito. Questo per dire che il tema è complesso e ha mille sfaccettature....

 

3. Il programma frutta nelle scuole, è un programma europeo, a cui le scuole italiane possono aderire. L’unica cosa che non capisco è che sul sito del programma c’è scritto che è solo per le scuole primarie, in realtà non è vero, conosco scuole dell’infanzia che vi partecipano.


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Re: Educazione alimentare

by BOZZOLINI NOEMI -

Ciao a tutte smile

Nella scuola dove ho svolto il tirocinio per i primi due anni c'era il progetto "Frutta a scuola". L'idea è, a mio avviso, ottima, in quanto permette ai bambini di capire, fin da subito, come poter sostituire il cibo spazzatura con della buona frutta di stagione. Purtroppo però alcuni bambini della classe continuavano a portare la merendina da casa, con la giustificazione che la frutta non gli piaceva. La questione è questa: sarebbe forse è necessario partire da un'educazione alimentare ai genitori, ancora prima dei bambini? 


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Re: Educazione alimentare

by BUONAZIA NAOMI -

Un tema a questo connesso potrebbe essere quello dello spreco del cibo durante il momento del pasto. Una strategia per invitare i bambini a terminare il pranzo, anzichè proporre moralismi relativi alla fame nel mondo (tema lontano ai bambini) potrebbe essere quello di proporre questa filastrocca di Christian Morgenstern

TERRA TU IL CIBO CI HAI DATO 
Terra tu il cibo ci hai dato, 
sole tu l’hai maturato, 
cara terra, sole amato 

il mio cuor vi è tanto grato. 

Me l'ha consigliata un mio amico pedagogista Steineriano.
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Re: Educazione alimentare

by SANTOPIETRO VALENTINA -

Ciao, questo argomento mi tocca molto, perché faccio l'insegnante alla scuola superiore e purtroppo vedo che gli adolescenti mangiano di continuo e mangiano male. Quando mi sposto da una classe ad un'altra li trovo spesso alle macchinine e mangiano di tutto, senza una regola. La cosa che più mi sconvolge è che possono bere bevande gassate anche alle 8 di mattina. In questi anni di insegnamento ho lavorato in molte scuole ed in una ho trovato una macchina che distribuiva solo cibo non confezionato, come frutta e yogourt. A metà anno scolastico il dirigente fu costretto a toglierla perchè il cibo all'interno andava sempre a male o scadeva. Penso che un progetto di educazione alimentare dovrebbe cominciare fin dalla scuola dell'infanzia e primaria, al fine di educare ad una corretta alimentazione.

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Re: Educazione alimentare

by BARTOLI GEMMA -

Ciao a tutti. L'idea di sostituire la solita merenda con i frutti di stagione è una cosa ottima secondo me sopratutto se questi vengono presentati con le loro qualità ai bambini, anche perché è raro trovare iniziative di questo genere nella scuola. 

Tuttavia penso che introdurre in questo modo questi cibi così lontani dai bambini durante il pranzo non è stata una mossa molto buona. Per prima cosa perché poteva esserci il rischio (come poi si è verificato) che i bambini digiunassero, e questo rischio non può e non deve in nessun modo essere corso. Secondo perché in questo modo si mette i bambini in una sorta di forzatura a mangiare alimenti che non voglio per varie motivazioni. 

Penso che una buona cosa potrebbe essere aggiungere al menù quotidiano questi cibi senza però togliere quelli che i bambini solitamente mangiano. Gli alimenti nuovi dovrebbero essere una aggiunta facoltativa che i bambini possono SCEGLIERE di mangiare, magari mettendo una vassoio di broccoli al centro del tavolo senza costringere nessun bambino a prenderli. 

Il progetto quindi dovrebbe essere secondo me impostato come se fosse una scoperta che parte direttamente da loro verso cibi che non sono abituati ad assumere.

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Re: Educazione alimentare

by DE PALMA FRANCESCA -

Ciao a tutte!

In un post precedente parlavo della mensa delle scuole dell'Infanzia e Primarie del Comune di Firenze e di come quest'anno ci siano state molte polemiche sul menù scolastico.

Due giorni fa si è svolta una riunione con il vicesindaco Giachi e i genitori e insennanti del Quartiere 5.

C'è stata una vera e propria polemica.

Per chi avesse voglia di leggere quanto è successo, può andare alla pagina http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/menu-mense-scolastiche-1.2683196.

Ero presente all'incontro e confermo tutto. 

In alcune scuole le porzioni sono state ridotte troppo. Per il resto devo dire che la qualità dei piatti (alimenti biologici e di fliera corta) è ottima (almeno a scuola di mio figlio, dove vengono preparati 2500 pasti, di cui 1700 vengono portati anche in altre 3 scuole).

Manca una educazione alimentare a casa e a scuola nella maggior parte dei casi!

Come future maestre/maestri dobbiamo pensare a progetti alternativi.

Francesca