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Dall'arte alla scuola dell'infanzia

Dall'arte alla scuola dell'infanzia

by BUONAZIA NAOMI -
Number of replies: 3

Ho trovato questo sito dedicato al mondo delle geometrie e della storia dell'arte che vorrei condividere come suggerimento didattico pratico per la scuola dell'infanzia e non.

http://www.didatticarte.it/Blog/?p=4857

I ritratti polimaterici e l'arte dell'egg-cubism http://www.eggcubism.nl/ potrebbero essere dei nuovi confronti con la geometria e l'espressione artistica.

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Re: Dall'arte alla scuola dell'infanzia

by TEDESCO CLAUDIA -
Grazie Noemi, sono due link molto interessanti, soprattutto l'articolo sui ritratti polimaterici, mi ha fatto venire in mente le fasi dello sviluppo del disegno infantile del volto. Questo è riscontrabile in tutti i tre anni della scuola dell'infanzia dove si insegna a disegnare e rappresentare prima il proprio volto, poi il proprio corpo, in modo sempre più dettagliato. 

A riguardo mi è subito saltata in mente l'esperienza di tirocinio che ho avuto in una classe di 3 anni dell'infanzia, dove svolsi un'attività di disegno del volto, attraverso l'uso di oggetti, inseriti come protagonisti in una storia. Quest' attività faceva parte di una delle fasi del progetto didattico comunale dell'Istituto degli Innocenti: "Specchio specchietto: la storia di Pennellino” (eccoti il link http://www.rinascimentodeibambini.it/mudi/documenti/specchio_specchietto_2010.pdf al quale le insegnanti di classe avevano aderito.

L'insegnate all'inizio dell'anno è partita con un lavoro sulla forma geometrica del cerchio, per poi integrarlo con l’inizio della rappresentazione della propria immagine. Inoltre hanno effettuato un’uscita scolastica al Museo degli Innocenti, dove un gruppo di educatori ha mostrato due esempi di rappresentazione della Madonna della Misericordia ed effettuato un lavoro di comprensione dell’opera.

La maestra ha così deciso di utilizzare una filastrocca che tratta la vicenda di un piccolo aspirante pittore, di nome Pennellino, che un giorno, osservandosi nello specchio della sua cameretta, decide di dipingere se stesso, dopo essersi già cimentato nella rappresentazione di tutto il mondo, ed averlo reso, con l’uso dei suoi colori e della sua fantasia, più bello di quello che in realtà esso sia. La filastrocca narra, attraverso la vicenda pittorica del piccolo Pennellino, la creazione progressiva di un volto di tipo “arcimboldesco”, ispirato cioè all’arte di Giuseppe Arcimboldo e ai suoi ritratti fantastici (ideati secondo il gusto manierista per l’inusuale e il bizzarro), che sono realizzati come un pastiche creativo di elementi naturali, esperibili nella vita di tutti i giorni, che anche un bambino più piccolo può facilmente conoscere.

Nella narrazione l’autoritratto nasce grazie ad una serie di semplici associazioni con delle forme naturali. La struttura del volto è data da una luna tonda e piena, gli occhi sono due mandorle bianche sgusciate, l’iride due bottoni neri e tondi (tolti dalla giacchettina nuova del protagonista), le sopracciglia due spighe di grano giallo; il naso è una zucchina appena raccolta nell’orto della mamma, la bocca una fetta di cocomero rosso e succoso, le orecchie sono due conchiglie a chiocciolina trovate sulla spiaggia d’estate, ed infine i capelli ricciuti, dei saporiti torciglioni scovati nella dispensa di cucina. I bambini così, seguendo la filastrocca di Pennellino, aggiungono di volta in volta un elemento “tattile” sopra la propria base tonda, color rosa, poggiata sul banco, facendo infine comparire, come per magia, il volto gioioso (perché sorridente) di un bambino: ecco, così, realizzato l’autoritratto del piccolo artista!

Dopo questo primo approccio con il ritratto abbiamo deciso di farne ricreare uno a ciascun bambino, ma stavolta avrebbero deciso loro quale diverso componente utilizzare per le varie parti del viso e che tipo di espressione ritrarre, per poi essere tutto incollato sul foglio. Questa è stata un'esperienza didattica molto bella e stimolante, dove ho potuto assistere ed essere partecipe attiva della crescita graduale dei bambini nel disegno del proprio volto, attraverso oggetti, presenti nell'esperienza quotidiana del bambino, che ne richiamino le forme e le sembianze, esattamente come nei ritratti polimaterici! 

Grazie ancora per gli spunti che ci hai lasciato!

un saluto

Claudia


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Re: Dall'arte alla scuola dell'infanzia

by BUONAZIA NAOMI -

Davvero molto interessante, grazie.

Lasciare i bambini liberi di sperimentare è sicuramente la migliore cosa da fare. Durante il tirocinio che ho cominciato oggi alla scuola dell'infanzia manca questo fattore... però sono nate molte idee... ;)

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Re: Dall'arte alla scuola dell'infanzia

by NIBI FEDERICA -
Guardando il link che hai messo sono rimasta piacevolmente stupita dalle creazioni che ci sono, in particolare dai gufetti di Robyn Stewardson, che secondo me potrebbero essere riprodotti nella scuola dell'infanzia! 


Credo che lo studio della matematica e della geometria possa trovare un piu' che valido supporto nell'arte (ed e' proprio questo l'argomento della mia tesi smile )... gia' nella scuola dell'infanzia i bambini si rapportano con le forme geometriche anche durante le attivita' di routine (nel momento del calendario): questo e' un valido input per proporre loro creazioni artistiche adoperando le forme che conoscono. 

Cercando di arricchire la mia bibliografia, ho navigato sul sito che hai proprosto ed e' davvero molto interesante! Ci sono video, focus su artisti, approfondimenti che possono essere utili per la didattica della "geo-arte'. 

Navigando nel web ho trovato questo progetto molto interessante, che si ricollega al nostro tema smile