ciao!
leggendo il post riguardo i "figli perfetti" mi è venuto in mente di creare questo nuovo argomento perché vorrei condividere con voi un'esperienza negativa che, ahimè, ho vissuto a scuola durante il tirocinio.
Nella classe 4 primaria in cui vado c'è un bambino con certificazione BES, seguito dall'Asl 10 in un percorso di valutazione cominciato quando era in 2 classe.
Questo bambino ha evidenti difficoltà: non è capace di abbottonarsi per bene il grembiule e il giubbotto, non sa allacciarsi le scarpe e talvolta se le mette al contrario, non sa sbucciare la frutta, non sa spalmare le cose sopra il pane e molte altre cose che mostrano con chiarezza la sua mancanza di autonomia nelle azioni quotidiane.
A livello scolastico ha risultati scostanti poiché non riesce a mantenere l'attenzione per tempi prolungati e ha maggiori difficoltà in matematica.
Alla luce di tutto ciò le insegnanti della classe hanno pensato bene di elaborare un PDP per questo bambino ma si sono ritrovate a dover affrontare un gran problema poichè i genitori si sono opposti categoricamente a questa proposta, ritenendola una forma discriminatoria nei confronti del figlio (in realtà il bambino risulta discriminato mettendolo al pari di tutti gli altri, senza considerare le sue difficoltà....).
I genitori continuano ad affermare che il loro figlio non ha nessun tipo di difficoltà, che è esattamente uguale a tutti gli altri e come tale deve essere trattato.
Questa brutta vicenda mi ha fatto riflettere su quanto l'eventuale ignoranza (intensa come non conoscenza di determinate problematiche e pratiche scolastiche) dei genitori possa essere estremamente dannosa per i figli e quanto sia difficile, per le insegnanti, interagire con i genitori quando questi non ti danno fiducia e addirittura ostacolano il tuo lavoro.