Ciao,
mi inserisco volentieri nella discussione facendo prima di tutto i complimenti a tutte le colleghe studentesse che ancora non hanno esperienze lavorative. Brave vi state facendo le domande giuste e vi state interrogando su una questione ancora poco conosciuta nel mondo della scuola. Purtroppo si incontra ancora oggi poca sensibilità da parte degli insegnanti su questi tipi di disturbo che sembra stia aumentando in percentuale.
Da un anno mi occupo di bambini DSA, sono un'educatrice, e la prima cosa che osservo è l'assenza di autostima e grande sofferenza perché non riescono dove tutti riescono.
Due spesso sono gli atteggiamenti tenuti in classe: disturbano, sono iperattivi e mostrano scarsa attenzione, oppure si fanno invisibili. Mi viene in mente che sono due atteggiamenti opposti ma che li aiutano a proteggersi da un mondo di informazioni che loro non riescono a organizzare e utilizzare, non solo spesso anche dalle prese in giro dei compagni.
Ultimo aspetto che ho potuto osservare è che tutti i DSA sono diversi, hanno bisogni diversi e tempi diversi.
La prima cosa su cui lavoro è la motivazione, dare fiducia al bambino, incoraggiarlo, far vedere che può riuscire, ha soltanto bisogno di lavorare in modo diverso, un modo che deve trovare lui (con l'aiuto di un adulto). Per far questo penso che il bambino debba conoscere il suo disturbo, ho visto che dare un nome al "non riuscivano a leggere" li risolleva.
Qualcuno di voi ha scritto che i genitori chiedono di insegnare ai bambini a fare le mappe concettuali. Anche su questo penso che si debba fare un po' di attenzione, perché l'organizzare il materiale di studio per concetti non è cosa semplice e richiede capacità intellettive che non tutti i bambini in età di scuola primaria hanno ancora sviluppato. Forse è meglio andare per gradi ed è importante sfruttare le capacità di ciascun bambino; per esempio da me viene una ragazzina di 12 anni, ha grandi capacità grafiche e una memoria visiva incredibile. Doveva studiare l'evoluzione delle piante per scienze così abbiamo pensato di fare le mappe utilizzando i disegni e poco scritto.
Infine, le tecnologie sicuramente aiutano ma penso che debbano essere utilizzate al momento opportuno.
Grazie ancora a tutte per le belle riflessioni che come qualcuno a detto ci fanno crescere e imparare.
Francesca