salve ragazze,
proprio oggi leggevo questo articolo
volevo sapere la vostra opinione a riguardo.
salve ragazze,
proprio oggi leggevo questo articolo
volevo sapere la vostra opinione a riguardo.
Francesca,
prova a rendere "vivo" i link, come è spiegato qui.
credo di esserci riuscita!
Bravissima!
Bravissima comunque ma ...il link ancora non funziona
Dovresti copiare solo l'URL originale della pagina che vuoi linkare, non quello che (ad esempio) trovi sulla pagina dei risultati di Google.
Forza che ci siamo quasi!
Ciao Francesca,
la mia opinione:
libera circolazione delle informazioni
professionalità dell' insegnante nel tenere le comunicazioni con i genitori (colleghi, bambini...insomma professinoalitò)
cosa vuol dire professionalità? Infatti, cavolo, rischia di essere una sensazione personale...meno confidenza? non lo so, meno piacioni amiconi dei genitori ? non so, ma anche sì
aneddoto di famiglia:
Al nonno tutti davano del voi,
un nipote (che al nonno dava del voi ed al babbo del tu) chiede il perché al nonno di questo uso,
il nonno risponde: < perché " tu se'un bischero" vien meglio che " voi vu siete un bischero"
giusta distanza, ecco cosa penso, per gli insegnanti
che poi i genitori sian liberi di aprtire per la tangente è la loro gestione della loro libertà, ci mancherebbe altro!
g
Personalmente da mamma, partecipante a una chat di classe, penso che molto stia all'intelligenza delle persone.
Faccio un esempio reale e personale: in prima elementare, sulla chat della classe (cui non partecipavano le maestre) venivano fatte critiche alle insegnanti sugli argomenti trattati a scuola e sui modi in cui erano stati affrontati; sono volati insulti e offese tra i genitori; un genitore ha caricato un video della figlia (addestrata a modo) per farla parlare sulla pulizia dei bagni e su come si comportavano le maestre. Risultato: le maestre sono andate via dalla scuola esasperate e la classe si è spaccata. Io e altri 4 genitori abbiamo cambiato classe ai nostri figli. Una situazione del genere era invivibile. Certamente non è stata solo colpa di whatsup...
In seconda e terza elementare, c'è una chat 'normale' gestita dalla rappresentante di classe; le maestre non sono in chat ma sono raggiungibili per qualsiasi cosa tramite la rappresentante; la chat si usa per dare avvisi sui compiti, sulle spese di classe, su urgenze (scioperi, terremoti, ecc.), per mandare il menù della mensa e per annunciare le feste di compleanno dei bambini. Risultato: le maestre lavorano bene, nessuno le ha mai critricate sulla loro autonomia didattica, i bambini apprendono tutti insieme e sono sereni.... e i genitori anche
Francesca
La penso come te Francesca!
Whatsapp di per sè non è uno strumento né buono né cattivo, anzi può essere fondamentale per semplificare e velocizzare le comunicazioni a scuola, ma dipende da come viene usato. E' fondamentale utilizzare le chat di classe in modo corretto e responsabile, e ciò spetta prima di tutto al buon senso delle persone.
Ciao,
la tentazione di comunicare e fornire informazioni riguardanti la scuola tramite whatsapp è forte, ma secondo me non può essere il canale giusto per scambiare questo tipo di comunicazioni, che dovrebbero essere ufficiali, chiare e trasparenti.
Lo strumento idoneo potrebbe essere il registro elettronico oppure le email, altrimenti si potrebbe andare incontro a situazioni come quella che hai descritto te, Francesca.
E' giusto favorire l'interazione fra l'istituzione scolastica e le famiglie, ma servendosi dei mezzi appropriati che non passano sicuramente da whatsapp.
Chiaramente i genitori possono instaurare tra loro qualsiasi tipo di conversazione e questo è fuori controllo da parte delle maestre e del Dirigente, ma ciò non dovrebbe deviare verso offese personali e lamentele. Le cose che non vanno devono essere chiarite con i diretti interessati: questo è ciò che penso io.
Eva
Ciao Francesca !
La questione dei gruppi WhatsApp è- possiamo dirlo?!- un caso virale. Soprattutto quando il gruppo si chiamano con i nomi fantasiosi citati dall'articolo.
Un altro esempio, a mio avviso, di come un mezzo di comunicazione efficace possa divenire, se non utilizzato a dovere (e in modo non ragionato), una intransigente "Corte suprema"(i genitori) ed un"banco di ignari imputati" (i bambini).
Ma non possiamo nemmeno evitare la comunicazione con il mondo dei genitori, che tanto chiediamo di partecipare alla vita scolastica dei nostri alunni.
Come fare a trovare il giusto compromesso ?
La lettura di questo articolo mi ha fatto tornare in mente quanto era stato detto durante il primo incontro di Laboratorio. Non ricordo bene ( e non me ne vogliano !) se è stato il Professore o il nostro Tutor a fare riferimento a Telegram, un App che può creare gruppi in lettura : la scuola potrebbe avvalersene per dare informazioni dirette ai genitori, senza che questi rispondano direttamente.
Può essere un'idea....
Ma anche il registro elettronico (di cui è aperta un'ampia discussione in questo Forum)può essere un'ottima risorsa comunicativa per il rapporto scuola/famiglia...senza (forse) troppe armi a doppio taglio.
Ps. Il link dell'articolo non è ancora attivo. Riprova a riscrivere il commento seguendo le informazioni date dal Professore (:
Ho accennato io a Telegram. Vi consiglio di provarlo perché ha un paio di funzionalità davvero particolari: i canali (comunicazione unidirezionale, c'è anche quello ufficiale del MIUR - attenzione: è un URL "speciale" che si apre ...con l'app di Telegram) e i "bot" ovvero delle applicazioni realizzate dentro Telegram stesso. Sono programmi che si comportano come "interlocutori umani". Provate qualcuno di questi, se volete!
C'è anche l'intera Divina Commedia sulla quale fare ricerca testuale, ma anche la Costituzione o ..i Vangeli!
Sinceramente ? Ecco il mio pensiero :
Credo che i genitori di questi bambini si siano fatti fuggire la cosa di mano. Whatsapp è un'applicazione su smartphone che permette di scambiarsi i messaggi gratuitamente grazie a una connessione internet, oggettivamente l'abbiamo quasi tutti e tutti noi ammettiamo sicuramente che è molto comoda perchè
-quasi tutti l'abbiamo
-in ogni luogo ti trovi puoi diffondere l'informazione ad un gran numero di persone e e per di più gratuitamente
-riunisce , come un blog , tante persone in un'unica chat
-facilita la comunicazione di avvisi scolastici, scioperi, ecc..
ma sono dell'idea che ci siano dei ruoli anche in questo e delle "mansioni" che vanno rispettate . Il gruppo classe su whatsapp potrebbe essere effettivamente utile per un genitore rappresentante per far circolare un'informazione rivolta agli altri genitori o per organizzazioni varie quali gite o uscite. Il messaggio arriva a tutti, non ci si scorda di nessuno e non si obbliga le persone a doversi riunire per forza se impossibilitate. Il problema è che si passa da un uso (secondo me ) anche corretto dell'applicazione a un eccessivo uso della stessa.
Molto spesso i genitori intercedono chiedendo ai genitori la lezione per casa che il proprio figlio non ha scritto sul diario. C'è situazione e situazione, si capisce, ma quando succedeva a me o chiamavo o venivo chiamata o sul cellulare dei miei genitori o a casa dal compagno interessato. E questo mi ha aiutato a crescere e responsabilizzarmi, come tutte le altre situazioni in cui ho " fatto da sola". In questo senso mi ricollego a "è giusto che ognuno svolga il suo ruolo" .
Come per quasi tutte le cose non sono per una certezza assoluta, nè in un senso nè in un altro. Credo che un uso corretto ed equilibrato non faccia male a nessuno. Credo che il gruppo genitori debba rimanere tale, senza includere il docente ( che ovviamente ricopre un altro ruolo e deve dissociarsi da ciò ) , credo che non debba intercedere per i bambini e credo che debba riguardare unicamente l'argomento SCUOLA e nient'altro.
Per l'altro ci sono le "chiacchere tra mamme" ( troppo spesso inutili e molto superflue!!!!!! )
Potremmo parlarne ancora tantissimo, sto prendendo gusto con questa cosa del forum!
questo link dovrebbe andare, non sono riuscita a modificare il primo post.
Anche io mi trovo ad essere molto combattuta riguardo questo argomento, credo che non potremo mai schierarci dalla parte del SI o dalla parte del NO perché tutto dipende da moltissimi fattori:
-quali genitori ci sono nella classe
-che relazioni sono state costruite con le maestre
-per quali argomenti nasce il gruppo
E molto altro...
credo che noi dovremmo mantenerci flessibili e valutare volta volta, consapevoli dei rischi e delle potenzialità (anche se io credo fermamente nel confronto faccia a faccia).
Silvia
Credo fermamente che uno strumento possa ritenersi utile o meno a seconda dell'uso che ne viene fatto . Spesso queste comunità create dai genitori vengo usate a sproposito per fini inappropriati e divengono canali dove tutto viene fatto fuorchè comunicare reali necessità. E' chiaro che comunque un insegnante debba essere flessibile e valutare di volta in volta ogni singolo contesto .
Parto dall'idea che ha rendere uno strumento utile o meno sia il nostro uso, sicuramente WhatsApp per la mia esperienza personale è molto utile.
Il mio uso frequente di questo strumento è legato alla necessità di comunicare con colleghe o addirittura consultarci per la preparazione degli esami e ripetere a vicenda.
Questo potente strumento nelle mani di persone poco professionali, rischia di diventare pericoloso e di degenerare in situazioni squallide; talvolta non è ben gestito dalle famiglie.
Buongiorno a tutti
Questo è un argomento molto interessante e, se vogliamo, molto vasto poiché ci possono essere pro e contro e tutto.
Vorrei però invitarvi a vedere la questione da un altro punto di vista ( e qui si potrebbe aprire un altro forum): non è da considerare allo stesso modo i gruppi whatsapp che hanno le insegnanti? (Parlo al femminile perché non ho mai avuto l'occasione di trovare maestri su gruppi, ma sicuramente esisteranno)
Lo scorso anno ho avuto modo di partecipare a gruppi whatsapp di inseganti dove parlavano male dei genitori, si lamentavano degli alunni e si inviavano immagini che ridicolizzavano la scuola o altre in cui gli argomenti scolastici c'entravano ben poco. Insomma, non ho notato un uso costruttivo ed utile della chat.
Voi che ne pensate al riguardo?
La trovo una cosa buona, però la trovo buona per gli assenti, non per i distratti, perché in questo modo i bimbi non si responsabilizzano mai dato che sanno che tanto c'è il genitore a casa pronto a dare conferma di ciò che hanno scritto sul diario o sul quaderno.
Penso sia una risorsa utile ma penso anche che i genitori dovrebbero cercare di responsabilizzarli perché con questa scusa molti non aprono nemmeno il diario per segnare i compiti.
Alessia.
Alessia credo che in questo caso la possibilità di condividere e comunicare abbia scopi propriamente scolastici ( e questa è già una buona cosa) quindi è una buona iniziativa per aiutare gli alunni.
Però è anche vero quello che dici tu..beh...tutto sta vedere se i genitori preferiscono far maturare ai propri figli o finire prima i compiti senza farli responsabilizzare e riflettere!
Franci,
Come è emerso da molte risposte che hai ricevuto, credo sia condivisibile l'idea che vietare l'uso di WhatsApp per fini scolastici sia una soluzione facile e veloce, ma siamo davvero sicuri che il divieto sia l’unica strada possibile per affrontare il problema? Non sarebbe il caso di educare studenti, genitori e, perché no?!, insegnanti ad un uso corretto e consapevole degli strumenti social?
Ciao
Ilaria
"Vietare"?
Chi potrebbe farlo e come potrebbe far rispettare il divieto, ragionevolmente?
D'altra parte, ottima idea l'approccio educativo, ma come pensate che si dovrebbe procedere?
Come raggiungere anche i genitori? È compito della scuola anche questo?
In effetti ho utilizzato il termine vietare in modo improprio, con cui intendevo, invece, non rendere whatsapp strumento di comunicazione ufficiale e non, in ambito scolastico.
Per quanto riguarda gli interventi educativi credo sia giunta l'ora di dedicare un tempo ad hoc all'insegnamento delle tecnologie, soprattutto se si parla di strumenti di comunicazione di massa come quello in oggetto, appunto, e coinvolgere finalmente non solo gli alunni e gli insegnanti, ma anche le famiglie. Quindi sì, credo fermamente che sia compito della scuola educare/formare al (buon) uso di questi mezzi e di preparare/si, sviluppare/si, adattare/si anche gli ambienti in cui fruirne (di conseguenza viene coinvolta la famiglia).
Ciao!
Io preferivo i tempi in cui il bambino tornava a casa e la mamma chiedeva: "Cosa hai fatto a scuola?" E lui rispondeva: "Niente"... Poi nel pomeriggio, a cena, in macchina verso la palestra o il campo di pallone raccontava spontaneamente alla mamma aneddoti su quello che era successo o aveva fatto a scuola. Ora con i gruppi Whatsapp dei genitori il bambino non racconta, la mamma sa già tutto prima. I compiti da fare a casa, il materiale da portare a scuola vengono comunicati, e spesso anche male, tra genitori: il bambino non impara a gestire i suoi impegni e ad essere responsabile delle sue "cose". Inoltre, il chiacchiericcio tra le mamme fuori dal cancello della scuola ora si è trasferito su Whatsapp: questi gruppi spesso si trasformano in critica verso le insegnanti o, peggio ancora, in lamentele verso bambini presenti in classe. Credo, tra l'altro, Whatsapp sia uno strumento pericoloso nelle mani della maggior parte dei genitori di oggi che tende a schierarsi contro le insegnanti e a criticarle continuamente. Diciamo che, se Whatsapp per l'immediatezza di comunicazione potrebbe forse essere uno strumento utile se usato con testa e limitatamente a comunicazioni urgenti tra insegnante e genitori oppure rappresentante di classe e genitori, d'altra parte non credo sia possibile educare tutti i genitori all'uso di questo strumento perché continuerebbero comunque ad usarlo come hanno fatto finora, presi da iperprotezione e da giustificazione continua verso i loro figli.
Buongiorno!
Personalmente ho sentito cose raccapriccianti riguardo a questi gruppi fra genitori: genitori che accusano e offendono i figli degli altri, genitori che si incolpano a vicenda per la maleducazione dei proprio figli e chi più ne ha più ne metta.
Credo che come tutti gli strumenti anche questo dovrebbe essere usato adeguatamente e con parsimonia. Sarebbe necessaria una formazione e una conoscenza dell'uso di tecnologie e di social, riflettendo sui pro e sui contro. Sicuramente sono un buono strumento di comunicazione, ma spesso anche un'arma a doppio taglio.
Sono favorevole a tutti gli strumenti tecnologici e non che potremmo utilizzare per far si che all'interno del gruppo classe, si crei una piccola comunità coesa, ma bisogna prestare attenzione al fatto che il loro utilizzo non sfoci in un uso e in comportamenti negativi, nocivi peri bambini, che prendono i genitori e gli insegnanti come modelli da seguire.
Ho letto l'articolo e credo che Whatsapp sia di per sé una semplice applicazione per telefono. L'uso che se ne fa, come detto già da qualcuno, è a discrezione di ogni singola persona. Il rischio di sbagliare è elevato e, forse, se ci provassimo a mettere nelle situazioni dei genitori qualcuno di noi potrebbe incappare in un errore.
Ovviamente la comunicazione scuola-genitori deve passare attraverso un canale più formale e ufficiale: registro elettronico (che potrebbe essere potenziato), email, comunicazioni sul vecchio e buon diario scolastico.
Dall'altra parte, se usato in maniera corretta, il rappresentante dei genitori può usare un applicazione di messaggistica rapido ed intuitivo per far arrivare delle informazioni riguardanti solo i ragazzi.
Letizia.
Buongiorno, penso che questi gruppi in mano dei genitori "sbagliati" siano veramente un problema. Personalmente mi sono trovata in una situazione in cui una mamma si risentiva per come una maestra insegnava e su vari metodi che la stessa utilizzava per sgridare e punire i bambini e vi assicuro che i gruppi whatsapp in casi come questi servono solo ad incrementare il dissenso e a rinforzare l'ego smisurato di madri che si sentono in grado di valutare l'operato di una maestra senza alcun titolo per poterlo fare.
Quindi, sono daccordo con te nella necessità di corsi informativi per evitare spiacevoli e imbarazzanti episodi, per esempio genitori che si presentano a scuola "caricati a molla" da altri genitori, con il solo pretesto di creare caos e sparare sentenze sulle insegnanti e il loro mestiere!
Salve a tutti/ tutte,
vi riporto la mia esperienza personale relativa all'utilizzo di whatsapp dei genitori in un gruppo classe in cui erano inserite anche le insegnanti. Il gruppo era stato creato con lo scopo di dare informazioni in tempo reale, per creare una comunicazione diretta e dinamica. Devo dire che sia l'insegnante, sia i genitori erano molto soddisfatti. L'insegnante utilizzava l'applicazione per ricordare ai genitori i vari impegni settimanali: colloqui, interclasse etc. Secondo me, se un gruppo whatsapp utilizzato da entrambe le parti, sia dall'insegnante sia dai genitori, può essere utile per una comunicazione diretta, dinamica e in tempo reale.
Sara Marini
Leggendo i vari commenti mi pare di aver capito che i gruppi whatsapp siano una realtà più presente di quanto pensassi..
Per mio modesto parere concordo che i gruppi dei genitori possano essere utilizzati in maniera scorretta (facilitando fin troppo i figli e non insegnandoli a responsabilizzarsi, o creando astio e mala informazione tra i genitori) ma che dipenda sempre dall'uso del singolo, e no non credo che la scuola possa intromettersi in questo in quanto si tratta della sfera privata dell'individuo (come decide di rapportarsi con il sistema scolastico o educare suo figlio). L'unica cosa che può fare l'insegnante è incoraggiare i contatti tra gli alunni stessi in caso abbiano scritto un compito male, o non si ricordino cosa portare il giorno dopo. Per quanto riguarda invece il gruppo genitori e insegnanti allora si, può essere compito del corpo insegnanti chiarire sin da principio delle regole di uso comune del gruppo, dando così una sorta di ufficialità alla cosa (esempio chiarendo che sarà un canale per comunicazioni importanti e non per rimostranze personali). In ogni caso non credo sia una buona idea favorire gruppi whatsapp al posto di canali ufficiali, in quanto questi sconfinano fin troppo nella sfera privata (ed anche se ben tutte/i sappiamo che il nostro lavoro non finisce nell'orario scolastico questo non sono sicura che incoraggiare ancora di più la reperibilità 24 ore su 24 sia una buona idea) e non incentivano l'utilizzo ed il potenziamento dei futuri strumenti multimediali che sono stati implementati, quali il registro elettronico.
Buonasera a tutti,
Durante la mia esperienza di tirocinio ho notato che l'uso di whatsapp é molto utile ed efficace, se non fosse per l'uso sbagliato che a volte i genitori ne possono fare. Ho avuto modo di osservare alla scuola Primaria due casi in cui i genitori usufruissero di questo mezzo in maniera inadeguata. Ad esempio rimproverando gli insegnanti di aver dato una valutazione anziché un'altra al figlio. Oppure scrivere ai docenti anche ad ore improponibili.
Alla scuola dell'Infanzia invece ho notato che se pur avendo a che fare con i figli ancora più piccoli , i genitori si sono affacciati all'uso di whatsapp in maniera migliore. Infatti Whatsapp é stato molto utile per i genitori nei casi in cui i bambini erano assenti, si ammalavano o per avvisi ( ad esempio portare dei materiali utilizzati per certe attività ) e per aggiornare le famiglie sulle attività svolte di volta in volta.
Perciò secondo me, se se ne fa un buon uso whatsapp é veramente comodo .
L’utilizzo di gruppi su WhatsApp tra genitori e insegnanti ha sicuramente dei pro e dei contro. WhatsApp può essere un mezzo di comunicazione utile ed efficace per ricevere informazioni semplici e ordinarie, e per creare una comunicazione veloce tra genitori e insegnanti. Può essere molto utile per ricordare i vari impegni scolastici, quali ad esempio riunioni, colloqui ecc. Spesso però non avviene così, ciò che sbagliamo è il modo in cui utiliziamo un mezzo di comunicazione.
Vi racconto un fatto che è avvenuto all’interno di una classe in cui è presente un bambino che conosco molto bene. Durante l’ora di psicomotricità, in una classe IV, un bambino ha tirato uno schiaffo ad un altro. All’uscita l’insegnante ha comunicato l’accaduto ai genitori, tramite WhatsApp, senza scrivere chi fosse stato a fare questo gesto. Da qui è successo il degenero totale: genitori che accusavano la maestra di non riuscire a controllare i bambini, genitori che accusavano bambini che ritenevano responsabili solo perchè erano visti come i “più agitati” della classe. Sicuramente, la colpa principale è dell’insegnante che ha comunicato l’avvenimento a tutti su WhatsApp. A mio parera avrebbe dovuto comunicarlo a quattro occhi ai genitori dei bambini coinvolti, e solo nel caso in cui questi avvenimenti fossero frequenti parlarne con tutto il gruppo classe dei genitori.
Riflettendo un po’ su questa esperienza, credo fortemente che serva un’educazione al digitale e all’uso di questi mezzi, perché allo stesso tempo possono essere utili se usati in modo corretto, ma anche tremendamente fallimentari se usati in modo sbagliato. Bisogna capire per cosa può essere utile una chat di classe e muoversi in quella direzione, senza incorrere in pericoli.
Ciao a tutte.
Buonasera a tutti.
Cito l'articolo: ""Sono diventati un detonatore di problemi
che aumentano i conflitti nelle scuole - avvertono - Troppo spesso mamme
e papà li usano in maniera offensiva e smodata". In qeust'affermazione è racchiuso perfettamente il mio pensiero su quest'argomento. Un argomento molto discusso perchè molto molto attuale.
Personalmente ho avuto modo di affrontare questo discorso con genitori, insegnanti, educatori e ragazzi. Anche se l'intento iniziale è ben più che propositivo nella maggior parte dei casi, col tempo, poi si arriva al degenero perchè tutti vogliono dire la loro, perchè tutti vogliono avere parola; non ci si limita più alle " comunicazioni di servizio", alla conferma di un avviso scolastico o alla richiesta dei compiti per chi quel giorno non era a scuola... e varcare la soglia del limite è un attimo. E' vero che scrivere con whatsup, in gruppi-comunità come quelli che si creano in ambito scolastico può essere molto utile, ma il meccanismo si inceppa, a mio parere, perchè se da una parte scrivere dietro ad un display annula le distanze in maniera immediata, d'altra parte annulla la trasparenza di relazione e comunicazione e il rischio di fraitendimento e di scadere in offese e affermazioni poco piacevoli è davvero considerevole.
Credo che in una società come la nostra, per quel che riguarda l'ambiente scuola e l'educazione, sia importante promuovere il contatto umano e tornare a creare relazioni concrete e comunità fatte di persone di " carne", non di contatti whatsup; di persone che si conoscono, che parlano, che si confrontano realemente e che collaborino tutte verso la formazione dei bambini e delle bambine.