<< vedi forse il nostro sistema scolastico vicino a quello finlandese? Per quanto riguarda invece la creatività, dal tuo commento, si evince che non hai mai avuto dubbi al riguardo; in tutta la tua esperienza hai sempre visto gli/le insegnanti impegnarsi davvero nel stimolarla? Sarei curiosa di leggere qualche esempio che può averti colpito. Infine, che sia un po' una "americanata" lo penso anch'io, ma credo anche che tocchi molte tematiche che purtroppo esistono anche nel nostro sistema scolastico. >>
CIao Sara,
buffo che tu mi chieda della Finlandia, bhè, mi sono interessato del sistema di istruzione finlandese ma davvero ne so troppo poco per poter esprimere un giudizio, per le poche letture che ho fatto non mi sembra così meglio e dove lo è hanno condizioni (per esempio la densità demografica e l'economia) che permette loro di avere le cose un poco più facili, ma alla fine, mi pare, benchè vincitori della statistica PISA, son furbetti come noi con gli INVALSI, preparano i ragazzi ad hoc, così pare, ma davvero non ho dati, solo qualche lettura.
per la creatività invece, non è che ho avuto sempre insegnanti validi, ne ho visti, sì, ne ricordo con precisione alcuni, uno alle elementari, molti alle superiori, pochi alle medie (e qui ci sarebeb da aprire un capitolo ma non è proprio il nostro campo di interesse...forse)
il discorso mio è del demonizzare la scuola e renderla l' "inibente" della creatività, mentre credo che sia adesso che storicamente le inibizioni vengono dalla vita, dal fatto di non poter accedere all'istruzione. La scuola è, tra le molte cose della vita, uno dei pochi spazi che può e non lo fa sempre ma può avviare alla creatività, al pensiero divergente e via e via, la vita solitamente ti indirizza da un lavoro che arriva dal padre, madre, occasioni vicine, luogo dove vivi ecc; altrimenti, per come la vedo io, dove non c'è la scuola la gente è più creativa e invece ... par di no, magari ci posson sembrare ma se si va a vedere fan le stesse cose da secoli (che ci posson sembrare creative forse, ma...)
quindi il discorso della creatività è un po' questo: la scuola è un ambiente dove è più facile essere liberati alla creatività rispetto a tutti gli altri, o meglio, per parafrasare una frase famosa, la scuola è il peggior luogo per liberarsi alla creatività esclusi tutti gli altri.
Ecco la vedo un po' così, quindi...c'è da lavorare, parecchio, tanto, c'è da darsi da fare, sì, sì, credo su questo si sia d'accordo. E sta a noi, i nostri predecessori han fatto il loro dal pre-pubblico, al pubblico gentiliano, agli anni 60e70 che hanno espresso realtà come i CEMEA e gli MCE, via, ora sta a noi ... ed ai nostri docenti chemi pare facciano un buon lavoro (ed anche questa è scuola italiana no?!)
Farti leggere qualche esempio che può avermi colpito? ... ma, guarda, quelli che ho visto di recente non so se hanno scritto, direi comunque Scuola Città Pestalozzi, il M° Matteo Bianchini, Cristina Lorimer e un po' tutti loro.
Chiara Gigli (per uscire da una scuola, diciamo così, di nome), però, ecco, nel mio tirocinio e nel mio lavoro nelle scuole di pessimi ne ho visti pochi (qualcuno sì, devo ammetterlo, qualcuno sì, ma tutti andiamo a scuola, le scuole sono tante, i maestri devono essere altrettanti e nella quantità o! succede, ci sta!)
Altre cose da leggere invece...il maestro lodi (una scuola sbagliata), per esempio, non so, ma ce ne sono taaante di buone pratiche da leggere, uff.
ciao, spero di averti risposto_