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Compiti a casa, si o no?

Compiti a casa, si o no?

by FALCHI DEBORAH -
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Buon pomeriggio a tutte/i, ho visto che in quest'ultimo periodo si è scatenato sui social un vero e proprio marasma a causa di alcune bizzarre giustificazioni scritte dai genitori e indirizzate alle/agli insegnanti dei loro figli. In esse si chiedeva, anche con toni a mio avviso piuttosto inappropriati, di eliminare i compiti a casa perché, secondo molti genitori, vanno ad intaccare il tempo libero dei loro figli che dovrebbe essere dedicato ad attività ricreative o sportive. A favore di questa iniziativa non sono solo i genitori, ma anche alcuni componenti dell'istituzione scolastica stessa; fra questi spicca la figura del dirigente Maurizio Parodi che oltre ad aver lanciato una petizione sul sito change.org ha anche scritto un libro dal titolo: "Basta compiti! Non è così che s'impara". In esso mette in evidenza numerose controindicazioni ritenendo i compiti a casa inutili perchè "Le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche...) hanno durata brevissima". E "procurano disagi e sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura". Ma non solo. "Sono discriminanti", avvantaggiano gli alunni che hanno genitori premurosi e istruiti, "sono prevaricanti" perché ledono il diritto al riposo e allo svago e costringono spesso le famiglie a sostituirsi ai figli per completare i compiti a casa assegnati dagli insegnanti. " http://www.repubblica.it/scuola/2016/02/01/news/scuola_compiti_a_casa_studenti-132505248/?refresh_ce, .

Personalmente ritengo che un adeguato carico di compiti a casa non crei tutti questi problemi anzi,se fatti giornalmente e soprattutto senza l'aiuto di terze persone, sono utili per consolidare gli apprendimenti scolastici, responsabilizzano i bambini e stimolano processi fondamentali come l'autodisciplina e l'autonomia.

Voi cosa ne pensate? 

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Re: Compiti a casa, si o no?

by FERI LUCIA -

Ciao Deborah!!! Concordo con te! Mi sembra esagerata tutta questa polemica,i compiti a casa sono utili perché consentono di rivedere cose spiegate in classe, infatti durante la giornata scolastico può capitare che il bambino si distragga o che abbia cali d'attenzione che lo portano a perdere dei passaggi di ciò che viene detto e/o fatto. Riprendere degli esercizi o argomento da leggere e studiare a casa magari dopo aver giocato, riposato, fatto sport o guardato la tv fa si che si metta sui libri a mente più libera per recuperare e fissare il tutto. Il momento dei compiti diventa anche un'occasione per prendersi cura del proprio figlio aiutandolo se necessario o semplicemente mostrandogli interesse. Non è giusto infine sovraccaricare di compiti ,perché i bambini come tali ,ma anche come persone ,hanno bisogno di un po' di tempo di stacco, ma non è neanche giusto ingigantire la questione per il gusto di lamentarsi o per mancanza di voglia di seguire i figli.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by CHIURI MARIALUCIA -

Ciao Debora, personalmente sono d'accordo con i compiti a casa se non sono troppi e se servono a rinforzare ciò che si è fatto a scuola. Il bambino ha bisogno di elaborare ed interiorizzare da solo gli argomenti affrontati in classe, è l'unico modo per fissare quanto già appreso in classe. Sottolineo "appreso" perché ritengo che la maggior parte del lavoro debba essere fatta a scuola. Io quando insegno cerco sempre il dialogo con i miei alunni, non mi limito a fare monologhi ma pongo problemi, faccio domande per vedere se hanno capito. Molte volte mi rendo conto di essere ripetitiva ma dalla mia piccola esperienza ho capito che "repetita iuvant" soprattutto quando ti trovi davanti a ragazzi con problemi di apprendimento, dislessia, stranieri ect...

I compiti  a casa in questo modo serviranno per ripetere  e non per studiare di conseguenza non saranno un peso. 

Sarò troppo utopistica? wink

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Re: Compiti a casa, si o no?

by GIANNINI ALESSIA -

I compiti a casa sono utili ma non possono essere esagerati! Ricordiamoci l'importanza del gioco libero!

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Re: Compiti a casa, si o no?

by GROSSI SELENIA -
Alessia sono d'accordo con te, ma se a casa non si lavorasse sulle nozioni apprese a scuola, la mattina successiva o addirittura la settimana successiva su quali basi noi maestre ci troveremmo a "lavorare"?
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Re: Compiti a casa, si o no?

by PICCIOLI RACHELE -

Ciao! Trovo molto interessante ciò che avete scritto! Personalmente penso che i compiti a casa siano molto utili sia ai bambini che per gli insegnanti. Trovo che oggi questo strumento sia un pò abusato e che dovrebbe essere utilizzato con maggiore coscienza da parte dei docenti, spesso infatti vengono assegnati per far finire ciò che in classe non è stato concluso per mancanza di tempo. Penso che i compiti siano una risorsa fondamentale nella scuola ma debbano essere utilizzati in modo più conscio e coerente, ad esempio come esercitazione su gli argomenti già trattati.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by PRATESI VALENTINA -

Buongiorno Debora,

credo che il tuo intervento sia molto attuale ed interessante.   Io sinceramente sono d'accordo con il tuo pensiero nell'affermare che alcuni compiti a casa siano necessari per rafforzare e consolidare le conoscenze apprese a scuola dagli alunni. Spesso, però purtroppo vengono assegnati molti compiti anche quando la classe in oggetto svolge il tempo pieno uscendo dall'edificio scolastico durante il pomeriggio (solitamente intorno alle quattro e mezzo). In questo caso i bambini si ritrovano a dover tornare a casa e senza nemmeno aver tempo di riposarsi iniziare nuovamente a svolgere numerosi esercizi sul quaderno. Io come futura insegnante non assegnerei quotidianamente numerosi esercizi alla classe ma cercherei di assegnarli con criterio stando attenta anche alle esigenze degli alunni. Per quanto riguarda invece la petizione citata sopra, attraverso l'iniziativa del dirigente Maurizio Parodi, ritengo che essa sia un po' troppo "estrema", in quanto vengono esagerate molte controindicazioni riguardanti i compiti a casa.

Valentina Pratesi

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Re: Compiti a casa, si o no?

by MARINI SARA -

Salve Debora,

ho letto con interesse il tuo intervento relativo ai compiti a casa. Io sinceramente la penso come te. I compiti a casa sono per me utili e necessari, anche se i bambini svolgono il tempo pieno. Anche se il lavoro maggiore viene fatto a scuola, il compito a casa è necessario per consolidare, elaborare i contenuti appresi a scuola. inoltre è di fondamentale importanza anche per l'insegnante stessa, attraverso la correzione dei compiti dati a casa, considerare come è stato fatto il suo lavoro. Ovviamente i compiti a casa non devono essere numerosi, devono essere tali da elaborare i contenuti affrontati in classe e lasciare al bambino comunque un po' di tempo libero per le proprie attività ricreative.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BALDINI NICOLE -

Ciao a tutti!

Secondo me, riguardo questo argomento molto spinoso, bisogna fare le dovute distinzioni.

Se si tratta di una classe a tempo lungo io personalmente sono totalmente contraria all'attribuzione di compiti a casa durante la settimana, visto che i bambini restano a scuola ogni giorno fino alle 4:30. Altro discorso, invece, per quanto riguarda il week-end poiché, in quel caso, i compiti sono utili per consolidare l'apprendimento e per responsabilizzare i bambini (purché, ovviamente, questi compiti vengano svolti UNICAMENTE dai bambini!)

Se si tratta di una classe a tempo corto, invece, secondo me possono essere assegnati compiti infrasettimanali ma questi devono essere calibrati in modo tale da non richiedere eccessivo tempo, visto che ai bambini deve restare tempo libero da dedicare a ciò che vogliono

Discorso a parte per quanto riguarda i compiti per le vacanze. Io sono favorevole a questo ma, come al solito, non bisogna esagerare poiché le vacanze servono anche e soprattutto per riposarsi! (Questo vale per gli adulti e a maggior ragione deve valere anche per i più piccoli!!!!)

Nicole

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Re: Compiti a casa, si o no?

by AGNORELLI GIULIA -

Sono pienamente d'accordo con te Nicole.

Anche se, parlo per il tempo pieno, una riguardata veloce a casa magari anche con i genitori, di quanto fatto a scuola potrebbe essere utile per il bambino per ricordare quanto fatto e per iniziare ad esporre i propri "studi".

Sono comunque d'accordo con il fatto che i compiti è bene darli ma non bisogna esagerare.

Giulia 

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BARTOLOZZI FRANCESCA -

Ciao a tutti/e!

Credo che un buon lavoro a scuola possa anche evitare di dare paginate e paginate di compiti costringendo bambini e ragazzi a passare l'intera giornata non solo fra i banchi di scuola, ma anche fra i libri a casa, ritrovandosi così ad avere poco tempo per il proprio hobby o per scoprire magari qualche passione.

I compiti sono utili se dati con moderazione e soprattutto se c'è un buon lavoro in classe durante le ore di scuola. E' inutile voler rimediare un cattivo e/o superficiale insegnamento in aula con tantissimi compiti, che quasi sempre verranno fatti con poca voglia e trascuratezza. Questo è il mio modesto parere.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BONECHI FRANCESCA -
Buona sera a tutte/i, 


questa estate ho pensato molto alla questione che Deborah ci ha posto e vedendo mia figlia di 9 anni arrabbiarsi con i suoi compiti estivi fatti meccanicamente senza nessun tipo di riflessione, mi è venuto da dire: "mai i compiti a casa".  Per me la questione non è semplice tutt'altro, ha una sua complessità, ma ritengo, concordando con quanto avete scritto, che sta all'insegnante assegnare compiti che i bambini siano in grado di svolgere autonomamente e che non interferiscano con la possibilità di svolgere attività extrascolastiche.

Francesca 

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Re: Compiti a casa, si o no?

by NIBI FEDERICA -

Personalmente credo che l'assegnazione dei compiti a casa debba essere "in linea" con gli orari scolastici. Mi spiego meglio: laddove i bambini frequentino scuole dove vi è il tempo pieno, secondo me non è necessario che siano assegnati compiti ma, piuttosto, che si cerchi di lavorare più intensamente in classe. Tuttavia, nelle classi senza il tempo pieno, credo sia giusta l'assegnazione di una moderata (e sottolineo, moderata) quantità di compiti da svolgere a casa: non solo per fissare alcuni concetti che poi, nelle lezioni seguenti, saranno ripresi, ma anche per responsabilizzare il bambino a fare il loro dovere.

Credo comunque che siano sbagliate anche le "bizarre giustificazioni", per usare l'espressione giustissima che hai usate te, Deborah, dei genitori che, troppo spesso, si improvvisano pedagogisti senza avere competenze in merito. Vista la vita frenetica che la società di oggi ci impone, mi viene da chiedermi: sono davvero i bambini che chiedono di non fare più compiti o le esigenze di genitori che non hanno, ahimè, più tempo per stare dietro ai propri figli?

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BALDUCCI SABRINA -

concordo pienamente con te! L'ingerenza di certi genitori non è francamente ammissibile, a patto che ci sia una morigerata assegnazione di compiti. Ma soprattutto ritengo che i compiti a casa debbano essere stimolanti: fare esperimenti, indovinelli, rebus.. esercitarsi sì, ma in un modo non noioso. Spesso si vedono assegnate queste schede completamente inutili (come "inserisci il punto o la virgola") che non aiutano i bambini a capire, ma alleggeriscono solo la coscienza di insegnanti che pensano sia fondamentale far lavorare i bambini anche a casa.

poi son d'accordo con Giovanni, se si potesse sarebbe meglio non darli; ma se proprio si deve stimoliamo i bambini, non contribuiamo a renderli apatici o addirittura ostili nei confronti dell'apprendimento.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by TARTARELLI BENEDETTA -

ciao a tutti/e!

In linea generale sono d'accordo che i bambini svolgano compiti a casa.

Nello specifico credo che debbano essere comunque quantitativamente assegnanti in base all'orario scolastico, come alcune hanno già detto; se la scuola in questione è a tempo pieno sarebbe bene che magari durante un ora pomeridiana si affrontino dei riassunti o delle esercitazioni, magari sulle materie trattate nella mattinata, come se fossero compiti a casa.

Personalmente però ho potuto osservare durante il tirocinio, che alcune insegnanti( per fortuna poche), davano agli alunni come compiti a casa, esercizi o da studiare argomenti non trattati in classe perchè non avevano avuto tempo, ecco secondo me questa è proprio una pratica da evitare, in quanto magari non tutti i bambini sono in grado di studiare e capire un argomento da soli.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by FALCHI DEBORAH -
Ciao a tutte, ho letto solo ora le vostre opinioni perché in questi giorni sono stata un po' impegnata!

Sono pienamente d'accordo con voi quando dite che i compiti debbano essere assegnati con il giusto criterio senza esagerare e permettere così ai bambini di alternare lo studio con attività di altro tipo. Inoltre ritengo che sia da insegnanti incompetenti dare compiti a casa senza che essi siano accompagnati dalle adeguate spiegazioni in classe.

Cosí facendo, si rischia che i bambini apprendano meccanicamente e non siano poi in grado di applicare le conoscenze acquisite a scuola nella vita quotidiana.   

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Re: Compiti a casa, si o no?

by ESPOSITO CHIARA -

Esatto Deborah. I compiti a casa penso che nella giusta misura siano quasi indispensabili, ma come dicevano anche altre persone, devono essere moderati perchè comunque i bambini passano quasi tutta la giornata a scuola ed è giusto che abbiano anche il tempo da dedicare alle loro passioni (che sono ugualmente importanti).

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Re: Compiti a casa, si o no?

by CORCHIA FRANCESCA -

Secondo me il punto non è tanto se si o se no, ma come. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità!

Per cui consiglio di sfogliare I compiti a casa. Genitori, figli, insegnanti: a ciascuno il suo ruolo di Philippe Meirieu (si trova su Google Books). A p. 20 e 21 in Genitori e insegnanti: una complementarità necessaria, dice delle cose molto belle: "Oggi tutti cercano di cogliere in fallo l’altro: gli insegnanti stigmatizzano l’‘abdicazione dei genitori’ e si lamentano delle loro continue intrusioni in campo didattico, mentre i genitori accusano gli insegnanti di rifiutare qualsiasi seria valutazione del loro lavoro e di usurpare sistematicamente le loro responsabilità di educatori. Probabilmente sarebbe meglio che ciascuno si occupasse del proprio ambito. Gli insegnanti rivendicano, a ragione, la propria autentica professionalità e rifiutano qualsiasi sistematica intrusione in ciò che attiene alle loro competenze. Ma proprio per questo sarebbe opportuno che evitassero di delegare a casa apprendimenti fondamentali per la riuscita degli allievi...”

Per cui come dice Meireiu il compito a casa deve essere visto come modo per sviluppare l’autonomia e la responsabilità, il senso dell’organizzazione, il desiderio di approfondimento e il gusto del lavoro ben fatto, non è attraverso lo studio serale che si assimilano le conoscenze perché è a scuola che si impara come fare l’esercizio, come si studia la lezione, come si prepara un tema, come si ripassa.

Il genitore d’altra parte deve imparare ad affrontare i compiti i casa.


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Re: Compiti a casa, si o no?

by SCOCCA FEDERICA FILOMENA -

Pienamente d'accordo con Francesca.

Insomma, basta con queste schede inutili, da incollare e riempire in stile registro.

Visto che, come si diceva, a casa sarebbe bene responsabilizzare il bambino, perché non proporre qualcosa di più originale, che il bambino può costruire da sé, partendo da quello che ha imparato in classe?

Tanto per dirne una, diamo loro piuttosto degli esperimenti da fare, delle creazioni vere e proprie, e poi discutiamone in classe: di sicuro verranno fuori dei veri e propri approfondimenti! 

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Re: Compiti a casa, si o no?

by NOCENTINI GIULIA -

Buongiorno, personalmente ritengo che i compiti a casa possano essere utili se vengono svolti realmente dagli alunni e non da terze persone e se poi a scuola ricevono un feeedback da parte dell'insegnante poichè non sempre vengono ricontrollati e corretti. La correzione infatti è utile agli insegnanti per capire se gli alunni hanno assimilato quanto affrontato nelle lezioni oppure se sia necessario effettuare un ulteriore approfondimento o un ripasso su quanto appreso. Alla scuola primaria credo che sia necessario non sovraccaricare i bambini con compiti eccessivi, ma sfruttare i compiti a casa per far recuperare le attività che non sono state concluse in classe o per recuperare, in caso di assenza, quanto è stato fatto. Se dati in giuste quantità sono utili per consolidare gli apprendimenti e per responsabilizzare i bambini, che imparano fin da piccoli a saper svolgere i propri compiti.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BARTOLI GEMMA -
ciao a tutte!

personalmente ritengo che i compiti a casa siano un elemento importantissimo del sistema scolastico, eliminandoli i bambini perderebbero un supporto notevole ai loro apprendimenti. Sappiamo benissimo che rappresentano un consolidamento delle conquiste fatte in classe, di conseguenza la loro eliminazione sarebbe una grossa perdita. Detto questo capisco anche le situazioni di difficoltà nelle quali alcuni genitori possono trovarsi, sopratutto se i figli fanno il tempo lungo e hanno lezioni di sport e/o musica da frequentare. Per questo penso che i compiti dovono essere assegnati ma in quantità limitata. Devono essere infatti un rinforzo non di più.

In tutto questo vorrei spostare l'attenzione sul fatto che i bambini tra tutti i loro impegni, compiti a casa compresi, non hanno più tempo per la noia ed imparare a gestirla. Anche per questo fatto penso che i compiti a casa devono essere limitati in quantità.

Secondo me una considerazione a parte deve averla l'assegnazione dei compiti nel fine settimana. Non penso sia giusto assegnare compiti che possono andare a impegnare la domenica, anche se mi rendo conto che dovrebbe essere questa una considerazione che spetta più ai genitori, che agli insegnanti. I bambini infatti dovrebbero avere il diritto di una intera giornata di riposo, quindi lontana da compiti e impegni di questo genere.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by ABBARCHI SILVIA -

ciao a tutti,

sfogliando una rivista del Movimento di Cooperazione Educativa, ho scoperto "Ed-work. Il network per l'educazione". Si tratta di un'associazione di insegnanti, dirigenti scolastici, studenti, educatori e di tutte figure professionali del settore dell'istruzione che ha come scopo anche quello di favorire uno scambio di conoscenze ed esperienze in ambito educativo. Qui ho trovato una piccola pubblicazione a cura di Enrica Ricciardi che tratta l'argomento dei compiti per le vacanze; vi consiglio di leggerla perché è davvero interessante! 

Buona serata a tutti!!

Silvia

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Re: Compiti a casa, si o no?

by DI STEFANO ANNA -

Ciao Deborah, 

mi ha colpito molto il tuo intervento poiché spesso è stato al centro di discussioni tra insegnanti, genitori, colleghi a me vicini. Io personalmente ritengo che i compiti a casa siano assolutamente necessari per gli alunni, servono a consolidare gli apprendimenti,  responsabilizzano i bambini e inoltre un esercizio costante  è fondamentale  in questo periodo della vita. Detto questo, c'è da dire che "in medio stat virtus": è giusto assegnare i compiti a casa ma in quantità ponderate all'età del bambino, ai tempi scolastici e perché no anche ai bisogni/ necessità di ogni singolo alunno ( vedi per esempio il caso di DSA). Quindi noi future insegnanti dovremmo cercare di riflettere molto su questo aspetto, non di certo alzando polveroni piuttosto ricercare un dialogo sincero ed aperto, fondato sul confronto tra le parti. Anche il parere dei bambini a volte può essere produttivo!

Anna 

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Re: Compiti a casa, si o no?

by NOVELLI SILVIA -
Io penso ce i compiti a casa siano un valido momento per far lavorare il bambino da solo (sempre che questo sia fatto. spesso sento dire che le mamme hanno fatto i compiti ai propri figli). Certo non si deve esagerare e forse dopo il ritorno a casa nel tardo pomeriggio è eccessivo chiedere anche lo svolgimento dei compiti. Quest'anno svolgerò tirocinio in una scuola paritaria e durante il colloquio di presentazione mi hanno detto che i bambini svolgono i compiti a scuola il pomeriggio. Dalle ore 14 alle ore 16 i bambini hanno la possibilità di svolgere esercizi da soli e l'insegnante è presente e disponibile ad aiutarli (senza però fare i compiti per loro come spesso accade a casa). In questo modo i bambini quando escono da scuola sono liberi di rilassarsi, giocare o uscire con gli amici.

Penso che questa sia una valida alternativa ai compiti a casa... che ne pensate?

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Re: Compiti a casa, si o no?

by FRANCIONI SILVIA -

Io ho avuto l'opportunità di fare supplenza per un mese in una classe quarta di scuola primaria dedicandomi all'insegnamento di materie come italiano, storia, geografia. 

Inizialmente non davo compiti a casa perchè volevo vedere il livello di apprendimento degli alunni in classe, ma mi sono resa conto che i bambini avevano bisogno di allenare le loro conoscenze e soprattutto di esercitarsi sull'argomento trattato. Perciò consegno schede per quanto riguarda le materie di italiano in modo da poter poi correggere personalmente gli esercizi svolti da ogni singolo bambino e poter colmare alcune lacune osservate . Per storia e geografia , in classe, oltre a seguire il libro e quindi far sottolineare le parole chiave per memorizzare meglio il contenuto del testo, opero con la stesura ,insieme ai bambini, di uno schema che possa aiutare tutti a studiare in modo da comprendere le cose importanti dell'argomento. Questo mio metodo e utile  anche per far si che i bambini , al momento dell'interrogazione, possano esprimersi a parole loro e non con la ripetizione a " pappagallo" come mi è capitato spesso di vedere . Quindi anche per storia e geografia propongo lo studio a casa con l'utilizzo di materiali che abbiamo costruito in classe . Ovviamente i compiti vengono consegnati venerdì e vanno a coprire ogni materia che svolgo durante la settimana.

In conclusione sono d'accordo nel dare  compiti a casa non per punizione ma per allenamento. 

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BOZZOLINI NOEMI -

Da futura insegnante, dico sì ai compiti a casa. Nella giusta misura e nel rispetto dei tempi di gioco dei bambini. Sono abbastanza intransigente, invece, sull'aiuto nei compiti a casa: sono dell'idea che i bambini debbano svolgere da soli i compiti, perché soltanto così apprenderanno il concetto di autonomia. Un'autonomia che sarà fondamentale, non soltanto nel presente, ma soprattutto nel futuro. A mio avviso, è la base per creare degli adulti indipendenti e "in grado di cavarsela!" in qualsiasi situazione smile

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Re: Compiti a casa, si o no?

by DEGL'INNOCENTI FIAMMA -

Questione effettivamente spinosa... A parer mio i compiti a casa possono essere dati ma in quantità minima, per non sovraccaricare un bambino che già deve fare uno sforzo enorme di attenzione durante il giorno, quindi serve collaborazione tra le maestre (se vengono dati i compiti da una maestra non vengano dati dalle altre) e possibilmente di genere vario e giocoso. 

Mi spiego meglio, sono contraria alle paginate da studiare ed alle schede da compilare, soprattutto nelle prime classi, ben vengano invece documentari da guardare con la famiglia, giochi interattivi, fumetti, brevi novelle (da leggere non da studiare) esperimenti da fare, canzoni da ascoltare, filastrocche brevi da canticchiare. In poche parole la chiave deve essere sempre "imparare giocando". Proseguendo nelle classi successive (quarta e quinta) la mole di lettura potrà essere aumentata in quanto si suppone non sarà più uno sforzo così grosso, ma vedo sempre e comunque i compiti a casa come un momento di consolidamento "rilassato" che non debba pesare ancora di più, bensì occupare poco tempo e possibilmente divertendo.

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Re: Compiti a casa, si o no?

by DEGL'INNOCENTI CLAUDIA -

Personalmente concordo in pieno con te. Dare ai bambini troppa lezione, specialmente per chi frequenta la scuola dalle 8.30 alle 16.30 non ha senso, le mie maestre ad esempio ci davano la lezione sono il venerdì proprio perché frequentavamo il tempo pieno.

Tanti genitori si lamentano del tempo libero del proprio figlio peccato che siano i primi a riempigli le giornate di sport e corsi extra-scolastici. Un esempio lampante di troppo carico di "lavoro" è la settimana di una mia allieva che alleno in palestra età 9 anni: 3 volte alla settimana ginnastica artistica dalle 18.00 alle 20.00, negli altri 3 giorni "lavorativi" ha catechismo, il corso di inglese ed equitazione, la domenica ha le gare.

Siamo sicuri che siano i compiti per casa a togliere tempo ai bambini?

Ma un po' di sano parco giochi no?


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Re: Compiti a casa, si o no?

by LORENZI DEBORA -

Ciao a tutte/i!

Sull'argomento "compiti a casa: sì o no?" vi suggerisco la lettura di questa intervista fatta da "il Bo" a Marco Rossi-Doria, primo "maestro di strada" in Italia (vedi Progetto Chance a Napoli) ed ex sottosegretario all'Istruzione (2011-2014)... Buona lettura!

Debora

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BURRONI LARA -


Buonasera a tutte/i,

Mi ha molto colpito questa discussione, poiché è un tema molto attuale. Personalmente ritengo che i compiti a casa devono essere adeguati, cioè non troppi. Vi riporto una mia personale esperienza: da circa un paio di mesi seguo, ed aiuto, alcuni bambini a fare i compiti pomeridiani. Mi sono accorta, tuttavia, che gli allievi del modulo hanno un carico di lavoro a casa sostenibile, mentre i bambini del tempo pieno hanno troppo da fare. In conclusione posso dire di essere favorevole ai compiti, nella misura in cui questi permettano ai bambini di dedicare tempo alle proprie passioni e ai propri interessi.

Lara

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Re: Compiti a casa, si o no?

by FONTINI IRENE -

Ciao a tutte.. Argomento molto interessante!!!

Come molte di voi hanno detto, ritengo anche io che i compiti a casa siano necessari e indispensabili per rielaborare e rafforzare tutto ciò che è stato appreso in classe. E' importante però non abusare. Faccio ripetizione a dei bambini e a volte non bastano due ore di tempo per svolgere i compiti oppure dobbiamo farli in modo molto frettoloso e loro si trovano a doverli finire anche la sera dopo cena. Questo  comporta il mettere in secondo piano lo sport e le  attività creative, elementi essenziali per un loro corretto sviluppo. 

Quindi dico sì ai compiti ma senza eccedere!!

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Re: Compiti a casa, si o no?

by AIAZZI ELEONORA -

Riporto qui brevemente la significativa proposta di "compiti" nella classe dove sto svolgendo tirocinio quest'anno.

Le insegnanti di questa classe lavorano in team ( e che team!), per cui nessuna è l'insegnate di Italiano, di Matematica, e/o di Scienze, ma tutte fanno tutto e collaborano tra loro per aree di potenziamento e interdisciplina.

Per loro parlare di compiti non significa assegnare pagine e pagine di esercizi/letture, bensì prepararsi a quello che verrà fatto in classe. Una sorta di flipped classroom.

Così, se il lunedì dovranno svolgere un testo descrittivo sulla loro casa, nel fine settimana viene chiesto loro di  osservarne l'aspetto esterno, la collocazione, la tipologia di abitazione, il numero e il tipo di stanze. Viene chiesto loro di verbalizzare tutto questo a voce, così da facilitarsi nel lavoro in classe. I risultati sono potenzialmente efficaci, e nessuno avverte la pesantezza/punizione che solitamente si attribuisce ai compiti per casa.

Una buon pratica ...

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Re: Compiti a casa, si o no?

by FABBRI MARGHERITA -

Ciao Deborah,

quello che hai proposto è un tema molto attuale e genera spesso controversie tra genitori e insegnanti. Personalmente, nella mia esperienza di tirocinio non mi sono mai ritrovata davanti alla scena di un genitore che dice all'insegnante che i compiti sono troppi, ma so che queste cose accadono. Spesso può essere un errore da parte dell'insegnante che realmente ne da troppi, ma spesso capita che sia anche un'eccessiva ansia e intromissione da parte dei genitori. Io credo che un buon insegnante sappia come fare il suo mestiere e penso anche che i compiti debbano essere pochi ma efficaci. Se ad esempio un bambino fa il tempo ''lungo'' durante la settimana non occorre caricarlo di esercizi da un giorno all'altro, farà i compiti il fine settimana che dovranno essere giusti in maniera tale da dargli quel tanto di responsabilità (perchè secondo me i compiti a casa, oltre che a un ripasso, generano senso di responsabilità) ma che gli diano il tempo per stare con la famiglia e divertirsi. Poi io sono per il dialogo, secondo me un'insegnante deve dialogare con i suoi alunni ovvero interessarsi se i compiti dati erano troppi, se li hanno svolti con tranquillità, in autonomia.. insomma, per me sono importanti i compiti a casa quando generano qualcosa di positivo, se devono essere frustanti, opprimenti o svolti dalla mamma, babbo o fratelli, meglio non darli mai allora perchè, a parer mio, sono inutili.

Margherita

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Re: Compiti a casa, si o no?

by BOTTARI SILVIA -

Ciao a tutti!!!

Grazie Deborah per aver tirato fuori questo argomento sempre più attuale e dibattuto... Spesso anch'io mi sono ritrovata a parlare con genitori e insegnanti circa i compiti a casa. 

La maggior parte delle persone ( docenti e non ) sostengono che i compiti a casa ( se dati in giusta quantitá  ) siano utili ed efficaci.. La lezione in classe a volte non basta e quindi é giusto fare un ripasso a casa per tenere freschi gli argomenti e ristudiarli qualora non fossero chiari..

I bambini però ( soprattutto coloro che sono alle Medie  secondo me ) sono spesso in ansia e stressati dall'eccessiva quantitá di lavoro. In questo modo diversi bambini non riescono poi a fare sport o dedicare tempo ad attivitá ricreative e questo non mi sembra giusto..

Perciò anch'io credo che assegnare i compiti a casa sia corretto, ma come in tutte le cose occorrerebbe non esagerare!!!