Ieri ho avuto finalmente modo di prestare attenzione ai post che avete pubblicato nei i giorni passati ed i temi che sono emersi sono davvero interessanti e un buono spunto per uno scambio di idee!
Volevo proporre un nuovo oggetto di discussione: i bambini con autismo e le tecnologie innovative come mezzi di comunicazione.
Da anni faccio parte di un'associazione di ragazzi con differenti tipologie di disabilità, e vorrei condividere l'esperienza di un ragazzo con autismo che conosco.
R. è un ragazzo di 25 anni a cui è stato diagnosticato un autismo a bassa funzionalità fin da quando era piccolino. R. ha difficoltà a rapportarsi con le persone, a socializzare ed interagire, risponde con brevi affermazioni o negazioni (sì/no) solo se viene sollecitato da persone con cui è in particolare confidenza, non ama gli ambienti confusionari (ha crisi se esposto per un periodo di tempo prolungato a questi) e sussurra o canta cose, a parere di chi non lo conosce bene, "sensa senso".
Apparentemente dunque mi sembrava molto difficile poter instaurare una relazione di amicizia poiché spesso si ricevevano feedback di completo disinteresse (anzi, quasi fastidio) alla presenza di persone nuove/estranee. Ma con il tempo e l'interesse nei suoi confronti, ho capito che la barriera che limitava di rapportarsi era solo apparente: R. non era indifferente alla nostra presenza.
Sua madre un giorno ha portato al centro un iPad e ci ha mostrato come R. fosse perfettamente in grado di esprimere pensieri ed opinioni esattamente come un suo coetaneo. Sua mamma, dopo avergli poggiato una mano sulla spalla (successivamente ci ha spiegato che questo è un gesto rituale che comunica sicurezza a R.) gli ha posto qualche domanda: "Quando è stato il momento in cui ti sei divertito di più? Sei stato bene oggi?". R. ha detto "con il touch screen" in maniera compiuta e sincera cosa avesse provato.
La mamma ci ha mostrato poi diverse poesie che aveva composto e non nascondo che abbiamo avuto un grande stupore(emozione!) nel leggerle: la sensibilità di questo ragazzo si toccava con mano.
Ad essere sincera non sono una grande patita della tecnologia: nessuna conversazione in chat può sostituire un incontro face-to-face o un'interazione diretta e sono altresì convinta che oggi si abusi di questi mezzi (riconosco che siano considerazioni scontate
Molte compagnie che si occupano di tecnologia si sono attivate nella creazione di mezzi e sussidi anche per bambini con disabilità: è un campo che si sta sviluppando sempre di più e che può apportare notevoli utilità e vantaggi.
L'elenco è vastissimo, posso citare dei validi sussidi tecnologici negli interventi di CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa: progetti che propongono tutto ciò che è alternativo alla parola: loghi, immagini) utili a favorire nel bambino con autismo la comunicazione dei propri bisogni e delle proprie emozioni.
Ci sono diversi link online che spiegano bene come funzionano questi strumenti, ne metto qualcuno:
- definizione di CAA: https://www.youtube.com/watch?v=LxwIVnE0BpA
- ausili tecnologici utilizzati negli interventi di CAA: http://www.leonardoausili.com/approfondimenti/ausili-e-tecnologie-negli-interventi-di-caa
Ho altri link da aggiungere se siete interessati posso mandarveli!
Nel vostro tirocinio avete assistito all'utilizzo di questi mezzi? Avete idee da aggiungere?
Ho pensato che sarebbe interessante se nel nostro corso di laurea si prevedesse a poter testare alcuni ausili come questi per capire come utilizzarli una volta insegnanti.
Ps: per chi è interessato consiglio di leggere il libro " Se ti abbraccio non avere paura" , è tratto da una storia reale e fa capire come Andrea comunica e si esprime con il prossimo anche attraverso computer !
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