La Shoah e la letteratura in lingua tedesca: voci, rappresentazione, memoria.

La celebre affermazione di Theodor W. Adorno, secondo cui “scrivere poesie dopo Auschwitz è un atto di barbarie”, discussa e ritrattata, accettata con rassegnazione oppure perentoriamente rifiutata, può essere ancora oggi posta all’inizio di una riflessione sul complesso rapporto tra la Shoah e la sua rielaborazione poetica e letteraria. Il corso si propone di analizzare alcuni testi emblematici che si sono confrontati con un evento che da sempre è stato considerato irrappresentabile, confinato ai limiti dell’indicibile: dall’oratorio di Peter Weiss, documento di grande impatto emotivo sugli orrori di Auschwitz, alla lirica, sorta da un silenzio tagliente e disperato, di Paul Celan, Nelly Sachs e Rose Ausländer.


Anno accademico: 2021-2022
Semestre / Annualità: Primo Semestre