Risposte di valutazione e suggerimento al corso

Risposte di valutazione e suggerimento al corso

di GALLI CHIARA -
Numero di risposte: 0

Buonasera professoressa, 

le riporto le mie riflessioni riguardanti il corso, che credo sia riuscito pienamente.

  1. La traduzione dell'insegnamento di didattica della filosofia nei termini di una pratica di dibattito regolamentato? Assolutamente si perché, a mio avviso, ha proposto un metodo didattico molto utile ed efficace da mettere in atto non solo per gli argomenti filosofici ma anche per quelli di altre discipline. 
  2. Pensate che sarebbero utili delle integrazioni? Non credo, ho trovato gli argomenti e le indicazioni date durante le video lezioni molto esaustive; forse (perché non filosofa) ho avuto delle difficoltà con alcuni termini tecnici incontrati a inizio corso, che però poi, con il confronto e con la condivisione, sono diventati comprensibili. 
  3. E se sì, quali? Forse, per gli studenti non provenienti da filosofia, inerirei delle letture introduttive per prendere confidenza con il significato dei termini più tecnici/filosofici trovati nei primi incontri/video lezioni.
  4. Avete trovato adeguato il protocollo su cui vi siete esercitati? Assolutamente si, gli aiuti e le osservazioni, che il professore Mastroianni ci ha esposto, sono risultati utilissimi per la costruzione delle parti del Patavina Libertas, sopratutto i vari atteggiamenti e strutture (come la scelta delle parole più “giuste”, delle leve persuasive, del tono della voce, della postura…) che permettono di portare il dibattito verso un risultato ottimale. 
  5. Avete modifiche o integrazioni da suggerire? Assolutamente no, credo che il protocollo sia stato spiegato in modo più che esaustivo dando così la possibilità di apprendere i meccanici del “gioco”,  raggiungendo le adeguate competenze per condurre un ideale dibattito. 
  6. La collaborazione fra iscritti a discipline diverse è stato un aspetto importante di questo esperimento. Ne avete tratto frutto oppure pensate che sarebbe meglio creare gruppi interni a una disciplina e far dibattere fra loro, ad esempio, filosofi, o storici, o pedagogisti ecc. ? Ritengo che la collaborazione fra iscritti a discipline diverse sia la chiave del successo di questo esperimento, perché permette di integrare le varie prospettive di vista e quindi trovare più angolazioni e idee da combinare tra di loro cercando la difesa e l’attacco migliore per la squadra. Inoltre, personalmente, è stato anche un momento di crescita sia a livello istruttivo che cooperativo veramente stimolante.
  7. Avete trovato utile l'incontro con insegnanti di scuola media superiore? L’incontro con i professori è stato in parte utile perché ha permesso sicuramente di preparasi meglio a possibili attacchi e/o punti deboli non presi in considerazione, anche se, nel mio caso specifico, a fine incontro la mia squadra era leggermente delusa/scoraggiata, perché  ci è sembrato di ricevere delle critiche solo a livello dei contenuti e non sulla adeguata preparazione al dibattito; situazione che, successivamente, è stata chiarita e che invece ha portato ampia sicurezza e rassicurazione all’interno della squadra. 
  8. Lo consigliereste per le nuove versioni del corso? Si, sopratutto poi se il dibattito sarà eseguito di fronte a un pubblico, una classe. Gli insegnati saranno fondamentali nell’offrire, oltre agli spunti argomentati, utili suggerimenti per le leve persuasive e la giusta scelta delle parole adeguate al pubblico.
  9. Pensate che l'allenamento ai "modi" in cui le cose vengono presentate sia utile per il vostro futuro oppure ritenete che questo allenamento vada a discapito del “cosa”? L’allenamento è sicuramente un bagaglio più che utile per mio futuro, perché mi ha permesso di prendere sicurezza nell’esposizione, nelle capacità collaborative e di sintesi dandomi anche un notevole strumento didattico, che spero di poter usufruire per l’avvenire.
  10. Quest'anno, che considero sperimentale, ho pensato di dare una valutazione finale di gruppo e non individuale. Vi sarebbe piaciuto avere un voto personale oppure ritenete che l'unità di misura da valutare sia il vostro team e non voi in prima persona? Concordo pienamente con questa decisone di valutazione di gruppo, perché comunque il successo o la sconfitta sono della squadra e non del singolo individuo, come la scelta degli argomenti e dei concetti da esporre sono stati scelti dal team e non dal singolo. Ritengo che la scelta di una valutazione individuale sottolinea il fallimento del protocollo presentato e quindi del corso.

Personalmente penso che la presenza sia stata l’unico elemento mancante di questo percorso, purtroppo nessuno ne ha colpa, perché avrebbe dato ancora più efficacia ai risultati raggiungi  dal corso. Questo perché, personalmente, ritengo che il contatto fisico sia un elemento che può dare al progetto una marcia in più (non che così a distanza non abbia funzionato, ma probabilmente la presenza avrebbe enfatizzare ancora di più i risultati raggiunti).

Ne approfitto per ringraziare ancora nuovamente tutti e per provi i mie saluti.

Cordialmente,

Chiara.