Risposte alle domande sul corso di Didattica della filosofia

Risposte alle domande sul corso di Didattica della filosofia

par ZANIERI FABIO,
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Gentile Professoressa Lanfredini, cari colleghe e colleghi.

Il corso è stato davvero molto interessante, inoltre da ex-dialogatore socratico e da grande estimatore di Socrate, a mio parere il filosofo occidentale per eccellenza, mancava ed era necessario un corso sul dialogo argomentato e regolamentato che rappresenta una competenza indispensabile per i filosofi e non solo. La tecnica del dibattito ci sarà utile in svariati contesti futuri, lavorativi e privati. In particolare è una eredità che noi potremmo trasmettere un giorno, se li avremo, ai nostri allievi come strumento metodologico importante in filosofia e ancora di più nell'educazione alla convivenza civile e democratica. L'organizzazione del corso, nonostante alcuni problemi, ed altri vantaggi, della didattica a distanza, è stata buona, se non ottima considerando che era il primo anno in cui veniva sperimentato in questa forma, come pure validi sono stati i contributi dei docenti coinvolti. Per il prossimo anno mi associo alla sua proposta di allargare il coinvolgimento a studenti liceali. Sarebbe stato bello avere più giorni a disposizione per il dibattito in modo da avere più tempo per i nostri singoli interventi e se verrà allargata la partecipazione questo significa che dovrà essere un po' contratto il tempo da dedicare all'introduzione teorica iniziale o aumentato il monte ore dell'insegnamento. Il 2020 2021, a causa della pandemia da Covid-19 in corso, probabilmente sarà un anno difficile anche per l'organizzazione dei tirocini, non facile anche in tempi normali. Un suggerimento in linea con quanto anche da lei ipotizzato sarebbe utilizzare 6 cfu di Didattica della filosofia per gli aspetti teorico-pratici introduttivi con dibattito abbreviato finale come è stato fatto quest'anno e utilizzare 6 cfu di Tirocinio per un vero e proprio torneo con classi di studenti liceali, in modo da affinare con la pratica la padronanza della metodologia aprendo gli studenti liceali ad una esperienza da condurre assieme a studenti universitari. Riguardo alla valutazione va bene quella di gruppo. Per alcuni il voto individuale è un parametro di autovalutazione, per altri un segno di distinzione ecc. Alcuni problemi del voto numerico sono la sua staticità ed eternità e, da persona matura, la sua inaffidabile predittività sul futuro. In una società competitiva, il voto rischia di essere un ulteriore stimolo alla competizione più che alla collaborazione. Il voto di gruppo ha il vantaggio di responsabilizzare il proprio impegno facendo riflettere i singoli sull'importanza del proprio contributo per il bene collettivo. L'impegno e l'atteggiamento collaborativo dovrebbero però essere sentiti come doveri morali che spingono a dare il meglio, in relazione alle circostanze e alle individuali possibilità del momento, indipendentemente dal voto.

Un grazie davvero sentito in primo luogo a lei e al Professor Mastroianni, a tutti i docenti, la giuria, gli ospiti e ai colleghi che sono intervenuti nel corso. E' stata una bellissima esperienza collaborativa che sarebbe importante portare nella vita quotidiana.

Fabio Zanieri