Valutazione e suggerimenti

Valutazione e suggerimenti

di PICCINI CATERINA -
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Gentile professoressa Lanfredini, riporto con piacere la mia valutazione personale del corso.

1. Da studentessa ho trovato di estrema efficacia la pratica del dibattito regolamentato in un contesto didattico, seppur telematico, come il nostro. Nonostante l’inevitabile artificialità dell’ambiente, ho potuto apprezzare fin da subito l’incisività di tale modello e confrontarmi, forse per la prima volta, con le modalità di presentazione di un contenuto, filosofico e non.

Ritengo inoltre utile una sua applicazione in una classe liceale al fine di garantire una maggior libertà di espressione e di partecipazione emotiva da parte dello studente. Questa piega più elaboratoriale costituirebbe un modello alternativo di apprendimento e assorbimento dei contenuti, oltre che un arricchimento rispetto allo studio strettamente manualistico.

2. Ho trovato il protocollo molto adatto sia per la suddivisione dei ruoli che per le strategie argomentative indicate da lei e dal professor Mastroianni (soprattutto il procedere tramite esemplari e avvicinare quindi le questioni in esame alla vita delle persone). In particolare ho apprezzato le fasi del dialogo socratico, della replica e della difesa, per cosi dire più improntate sulla improvvisazione e forse più stimolanti per questo.

Ho trovato molto utile il lavoro di levigatura che abbiamo dovuto apportare alle nostre argomentazioni per garantire un’ efficacia espositiva nei limiti dei tempi suggeriti; questo ci ha permesso di depurare il nostro linguaggio “filosofico” in termini più chiari e concisi.

Tuttavia, mi sentirei di suggerire una maggiore dilatazione temporale per le fasi che ho citato sopra (anche solo di un minuto), così da permette una migliore elaborazione e assimilazione delle argomentazioni, oltre che una formulazione di possibili risposte da dare alla squadra avversaria.

3. Nella mia carriera universitaria di filosofia non ho mai potuto apprezzare l’utilità di poter lavorare in gruppi di studenti che abbracciano più discipline.

L"unità" venutasi a creare in questo corso ha permesso a noi studenti non solo di approcciarci con orizzonti di significato dissimili ai nostri, ma anche di risolvere in modo interdisciplinare i topici che ci sono stati proposti.

Creare un dibattito tra soli filosofi avrebbe portato a un minore sforzo nelle strategie di comprensione e comunicazione dei contenuti che andavamo a proporre. Confrontarci invece con linguaggi diversi, al di là degli inevitabili problemi di interazione, ci ha permesso di lavorare in un contesto davvero insolito; e la difficoltà nella ricerca di una certa complementarietà ha reso il tutto più intrigante.

4. Mi aspettavo dall’incontro con gli insegnanti di scuola media superiore un maggior indirizzamento per quando concerne le modalità di argomentazione e trasmissione delle nostre tesi.

Essendo inseriti all’interno di un protocollo avrei apprezzato molto di più consigli sulle modalità piuttosto che sul contenuto (di cui ovviamente abbiamo tenuto conto per prese di consapevolezza o distanziamenti).

5. Ritengo che costruire una "palestra" sulle modalità di presentazione del cosa sia estremamente utile per noi studenti di filosofia, ma anche per tutti coloro che desiderano lavorare in futuro in un contesto didattico.

Non credo che le modalità con cui le cose vengono presentate vadano a discapito del contenuto, poichè, come abbiamo potuto apprezzare a lezione, non esiste un contenuto disincarnato, puro, che prescinda dalle modalità in cui si dà.

Mi sarebbe piaciuto affrontare altre tipologie di modalità, di modi del darsi del contenuto che inevitabilmente influiscono sul contenuto stesso.

Non saprei però come: forse attraverso l’aumento dei Cfu, di modo da garantire varie attività elaboratoriali dove lo studente abbia la possibilità di scegliere il percorso per lui più idoneo?

6. Mi trovo in perfetta linea con la valutazione collettiva che ha deciso di apportare.

Il nostro è stato un autentico lavoro di gruppo in cui ciascuno si è sentito libero di esprimere il proprio punto di vista e recare le modifiche che sentiva più sue in ciascuna fase, durante l’elaborazione e l’esposizione.

Vorrei infine ringraziare lei e il professor Mastroianni per tutto il lavoro, l’estrema disponibilità e la comprensione che avete avuto per questo periodo estremamente delicato.

Avrei piacere di poter assistere da spettatrice a future pratiche di dibattito regolamentato, soprattutto se vi sarà uno stabile coinvolgimento tra ambito universitario e liceale; sarei curiosa di vedere le reazioni degli studenti e come questi potrebbero approcciarsi a una situazione che, anche per noi universitari, è stata completamente nuova.

La saluto cordialmente,

Caterina Piccini