Risposta

Risposta

par MASINI ISABELLA,
Nombre de réponses : 0

Sento di dover iniziare questa riflessione con una frase del filosofo LUDWIG WITTGENSTEIN.  “Qual è il tuo scopo nella filosofia? Mostrare alla mosca la via d'uscita dalla sua trappola”. All’inizio mi sono sentita come la mosca, intrappolata e smarrita. Stavo facendo un corso di didattica della filosofia ma la prevalenza di un linguaggio filosofico era per me del tutto spaesante. Il dibattito finale mi ha poi mostrato quale fosse lo scopo e la via d’uscita.

1. Sto frequentando un corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche che mi ricorda spesso come la didattica abbia ad oggetto l’insegnamento ed i metodi dell’insegnamento. Insegnare filosofia non è semplice, ricordo i miei insegnanti al liceo che facevano molta fatica nel tentativo di esprimere riflessioni complesse in poche ore di lezione. Grazie a questo corso, grazie al fatto di essermi confrontata con dei veri FILOSOFI (non mi faccio problemi nel definirli così, perchè  i miei compagni di avventura hanno veramente dimostrato di essere tali) ho compreso ancora di più quanto sia difficile entrare in questo mondo. Aver tradotto questo insegnamento nei termini di un dibattito, a mio avviso, è stato molto positivo. Il dibattito ha permesso di avvicinarmi ad alcuni temi filosofici in maniera leggera, affascinante e spronante. Unico consiglio che mi sento di dare è quello di approfondire maggiormente le teorie che emergono in letteratura circa i metodi che sono risultati più efficaci per insegnare filosofia in classe.

2.Per quanto riguarda il protocollo  consiglierei di allungare i tempi del dibattito. C’è talmente un pronfondo lavoro prima di giungere al dibattito che fa quasi dispiacere non avere più tempo per replicare agli “avversari” sostenere le proprie ragioni, ragionare con i compagni di squadra affinchè la  tesi avversaria risulti meno convincente.

3. La collaborazione fra iscritti a discipline diverse è stata, a mio avviso, l’ aspetto più importante di questo esperimento. Ho conosciuto compagni di avventura veramente bravi. Innanzi tutto ritengo che sia stato l’aspetto vincente perchè il confronto con persone nuove è sempre un arrichimento personale, un riguardarsi dentro, un conoscere meglio se stessi e le proprie reazioni di fronte a situazioni nuove. In secondo luogo, grazie a questa collaborazione ho appreso contenuti nuovi. I miei compagni hanno cercato di rimodellare il filosofese per permetterci di comprendere l’argomento trattato e così facendo ne è sorto un dialogo che mi ha permesso di conoscere alcuni filosofi come Hume, Nietzsche ed alcuni contenuti filosofici come il relativismo culture dal punto di vista filosofico, i concetti di morale ed etica, il prospettivisimo e così via...

4. L'incontro con insegnanti di scuola media superiore non è stato molto convincente. Lo consiglierei a posteriori e non prima del dibattito. I professori ci hanno permesso di riflettere su alcuni punti che erano troppo contenutistici e non inerenti alle strategie del dibattito.

5. Ritengo che l’allenamento ai "modi" in cui le cose vengono presentate sia stato utililissimo. Ho ripetuto molte volte la mia argomentazione davanti allo specchio, davanti al computer e ai miei compagni di squadra. Ritengo che avere consapevolezza della propia voce e del proprio corpo sia fondamentale quando si tratta di didattica. Le strategie a cui Bruno Mastroianni ci ha introdotto mi hanno permesso di aprire la mente e  tentare di assumere la prospettiva e dell’altro. Questo ultimo aspetto è fondamentale per un futuro insegnante che dovrà interpretare al meglio il punto di vista dei propri studenti.

6. Una valutazione finale di gruppo l’ho trovata giustissima perchè la riuscita del dibattito, indipendentemente dalla perdita o vincita, è dipesa dal gruppo e non dai singoli membri. Ogni membro del nostro gruppo ha lavorato in sinergia con gli altri cercando di darsi vicendevolemnte consigli e supporti.

Mi sento di concludere questa riflessione ringranziando in primis lei professoressa che si è sempre resa disponibile e ci ha permesso di trovare sia a noi non filosofi e penso anche ai filosofi “la via d’uscita dalla trappola” della didattica che pone non poche difficoltà. Ringrazio anche Bruno Mastroianni, la sua presenza è stata fondamentale per conoscere più a fondo la “teoria” del dibattito regolamentato e soprattutto perchè ci ha permesso di assumere maggiore consapevolezza in noi stessi.