Lusofonia

Lusofonia è il concetto che unisce più di 500 milioni di persone che parlano il Portoghese in tutto il mondo: esso prova a definire uno spazio di patrimonio linguistico, culturale, filosofico nella attualità dei paesi e delle comunità che si esprimono attraverso la lingua portoghese.
Innanzitutto questo spazio viene segnalato da una storia comune e contraddittoria: l’espansione marittima portoghese e la formazione dell’Impero Portoghese nei secoli XV e XVI. Il Portogallo ha lasciato tracce della propria presenza nei quattro angoli del mondo, dallo Sri Lanka al Giappone, dalla Tailandia alla Malesia, oltre che in Brasile e in diversi Stati africani.
Oggi sono otto le nazioni indipendenti che utilizzano il portoghese come lingua madre, di comunicazione internazionale, di scienza, di cultura, di istruzione formale: Angola, Brasile, Mozambico, Capo Verde, Guinea-Bissau, São Tomé e Principe, Portogallo e, più recentemente, Timor Lorosa.

Lusofonia traduce un sentimento di appartenenza che si esprime in un legame fra popoli e culture che pur non conoscendosi in profondità, si sentono legati da un senso comune. L’essere lusofono diventa quindi un’affermazione d’identità basata sulla lingua ma non solo: musiche, monumenti, tradizioni religiose, gastronomia preservati da secoli come un tesoro.

La storia dei paesi di lingua portoghese e dell’Italia raccontata attraverso le loro bandiere…

 Angola Azzorre Brasile
 Capo Verde Guinea Bissau Macao
 Madeira Mozambico Portogallo
 São Tomé e Príncipe Timor Est Italia

Ultime modifiche: domenica, 5 aprile 2020, 20:23