Da sempre considerato un autore "indisciplinato" per la sua capacità di
sconfinare da un campo del sapere all'altro, Elias Canetti non si stancò
mai di concepire Massa e potere come l'"opera di una vita" e la vita
stessa come un'opera da schierare contro le mortificanti espressioni del
potere, alternativamente accostato alle esperienze della
"sopravvivenza", dell'"antimutamento" e della "paranoia". Pur essendo
stata scritta per "afferrare alla gola" il Novecento e, soprattutto, il
patto siglato dal nazismo con le masse del suo tempo, i neologismi, le
immagini e le categorie che scandiscono Massa e potere continuano a
offrire al lettore contemporaneo una straordinaria lente di
ingrandimento sui fenomeni (individuali e collettivi) del comando, della
servitù volontaria e della disobbedienza alle forme di dominio più
subdole e pervasive del nostro tempo.
- Docente: MAZZONE LEONARD