le parole sono imporanti

le parole sono imporanti

di BRUNO OLIVIA -
Numero di risposte: 1

Salve a tutti,

Ripensavo alla scorsa lezione, al concetto di inclusione e ho pensato di condividere con voi questo articolo sulle parole che si usano per parlare di disabilità.

é un articolo di Iacopo Melio, presidente dell'associazione Onlus "Vorrei prendere il treno", che ho letto un po' di tempo fa e che ho trovato molto lucido e illuminante.

Che ne pensate?

Buona serata,

Olivia

In riposta a BRUNO OLIVIA

Re: le parole sono imporanti

di FORMICONI ANDREAS ROBERT -

Penso che questa tua segnalazione sia importante e opportuna. Totalmente d'accordo con il contenuto dell'articolo, da cui estraggo questa citazione:

A ribadire quanto inutili siano certi eufemismi è Tullio De Mauro, semiologo e linguista: "La prima cosa da dire è che questo campo semantico è un campo di battaglia, dove antiche ottiche, impastate di ignoranze e pregiudizi, si scontrano con nuove conoscenze e sensibilità, con nuove esigenze di scienza, di vita sociale, di umanità. Questa storia antica sopravvive tuttora nel nostro parlare, ci è difficile liberarcene per la concretezza e crudezza che ci offre per definire in modo non mieloso ed eufemistico chi mal ode, o vede, o articola, o si muove, o tiene la stazione eretta, o “ragiona come noi”. E non solo sopravvive: in anni recenti talune comunità di persone con alcune forme di disabilità hanno rivendicato il diritto a continuare a denominarsi con le parole più crude e dirette. Ciechi, dunque, o sordi, contro il tentativo pressante di introdurre espressioni elaborate in sedi specialistiche e usate spesso in chiave di copertura eufemistica: videolesi, audiolesi, motulesi, non vedenti, non udenti, non deambulanti…” (Patete A., Le parole per dirlo, inchiesta in "SuperAbile Magazine", febbraio 2012).

Grazie Olivia