Newsletter n. 2 del 15 marzo 2018

Newsletter n. 2 del 15 marzo 2018

di GORI ELENA -
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Salve a tutti!

La settimana di lezioni trascorsa ci ha permesso di iniziare a costruire il bagaglio di nozioni che ci sarà indispensabile durante il nostro percorso di conoscenza della Pubblica Amministrazione.

Con la lezione del 12 marzo ci siamo interrogati sulle produzioni della pubblica amministrazione  e sulle correlate funzioni, ponendo la nostra attenzione sull’eterogeneità delle produzioni pubbliche e sulla conseguente complessità. Successivamente abbiamo suddiviso, seppur solo convenzionalmente, la produzione delle aziende pubbliche territoriali in tre grandi nuclei produttivi dai confini non molto precisi: il NPC, il NPP e il NPI. Il primo rappresenta il core business delle aziende pubbliche, ovvero la produzione per il consumo, gli altri due sono invece nuclei produttivi destinati principalmente al mercato.

Nella lezione dell’13 marzo abbiamo continuato ad esaminare i tre diversi nuclei produttivi soffermandoci su quello patrimoniale e su quello d’impresa. Entrambi questi nuclei, sebbene finalizzati alla produzione per il mercato, scontano comunque produzioni che sono “contaminate” dalla finalità pubblica e che potenzialmente determinano gestioni con saldi negativi (si veda, ad esempio, la contrazione e il rimborso di prestiti nel NPP e la produzione di servizi a prezzi non di mercato – trasporto pubblico locale nel NPI). Successivamente ci siamo soffermati sul valore pubblico. In particolare, abbiamo visto la differenza tra valore proposto e valore riconosciuto. Il primo è rappresentato dalla somma delle utilità incorporate nei beni e servizi erogati (costo di produzione), il secondo è legato al livello di soddisfazione della domanda dei bisogni pubblici. Per quanto riguarda la lezione su “Le funzioni, il finanziamento e la produzione del valore pubblico” vi ricordo che le seguenti slide non sono da studiare: 15; 23; 25; 26; 28; 29; 31; 35; 36; 37; 38; 44; 46; 47; 48 e 60.

Infine, nella lezione di oggi abbiamo iniziato lo studio delle caratteristiche e delle specificità del management pubblico. Partendo da un’analisi storica sulle varie teorie che hanno da prima generato e poi seguito il concetto di gestione manageriale pubblica. Così come era accaduto per le funzioni pubbliche, abbiamo visto che anche le interpretazioni e le correnti di pensiero sulle modalità di gestione si sono evoluti in base ai contesti socio-economici. In particolare, alcuni elementi cardine sono presenti in molti modelli anche se con intensità più o meno marcata: la distinzione tra politica e amministrazione; la necessità di regole chiare – burocrazia, l’efficienza aziendale.

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La prossima settimana continueremo il nostro “viaggio” nella Pubblica Amministrazione.

Nelle lezioni del 19 marzo, continueremo l’esame delle caratteristiche e delle specificità del management pubblico rispetto al settore privato, anche al fine di individuare analogie e diversità in ambito economico-aziendale. In particolare, ci dedicheremo dedicata ad un ulteriore approfondimento circa le specificità e le caratteristiche del management pubblico, a fronte dell’esigenza di valutare le performance pubbliche utilizzando strumenti di natura multidimensionale, cercheremo di definire le caratteristiche degli indicatori distinguendo le misure per valutare la dirigenza da quelle utili per la valutazione dei risultati delle le scelte politiche.

La lezione di martedì 20 marzo ci concentreremo sull’altro lato della medaglia, esamineremo infatti le caratteristiche e le specificità dei bisogni e della conseguente domanda pubblica. L’obiettivo è infatti quello di definire il quadro offerta/domanda di servizi pubblici al fine di individuare gli elementi fondamentali per la definizione delle strategie produttive, nonché per valutare adeguatamente l’impatto delle scelte pubbliche sulla collettività amministrata.

Infine, la lezione di giovedì 22 marzo sarà tenuta dalla Prof.ssa Silvia Fissi e riguarderà l’analisi del sistema dei controlli nella pubblica amministrazione.

 

Un saluto e buono studio a tutti!

Elena Gori