Il mio MOOC - quarta e quinta settimana

Il mio MOOC - quarta e quinta settimana

di PELLEGRINI SIMONA -
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Salve a tutte/i! 

Purtroppo in questi giorni (ne sono passati quasi venti dall'ultimo intervento) non ho avuto il tempo per scrivere. Oggi recupero con la quarta e la quinta settimana del MOOC Positive Psychology tenuto dalla professoressa Barbara Fredrickson, dell'University of North Carolina at Chapel Hill. 

Nella quarta settimana si parla del concetto di amore, di Positive Resonance e si introduce un esercizio di meditazione chiamato Loving-Kindness, che si può tradurre con "amorevolezza". Si cerca una definizione di amore a partire da quello che non è, o non è "soltanto". L'amore non è soltanto romanticismo, appagamento, desiderio sessuale, esclusività... soprattutto non è incondizionato. Un amore è caratterizzato da fasi e onde, ci sono degli aumenti temporanei di interesse reciproco e condivisione di emozioni positive e diminuzioni di tutto questo.

La Positivity Resonance è invece una condizione di vita che ci permette di sentirci al sicuro e di essere connessi gli uni agli altri. Questo concetto costituisce lo spunto per una riflessione molto attuale: bisogna cercare di creare una Real time sensory connection, che altro non è che la classica interazione faccia a faccia. La professoressa Fredrickson spiega come le chat permettano questo tipo di connessione, che invece è possibile (ad esempio) con una telefonata, perché pur non trovandoci faccia a faccia con l'interlocutore possiamo comunicare molto del nostro stato d'animo con il tono della voce.

La Loving Kindness meditation consiste in una serie di fasi: come in tutti gli esercizi di meditazione è necessario trovarsi in un posto tranquillo dove non ci siano distrazioni, concentrarsi sulle sensazioni del proprio corpo (in questo caso del respiro e del cuore, si deve respirare "da e verso" il cuore). Quello che caratterizza la Loving-kindness meditation è la visualizzazione di qualcuno a cui si vuole bene, mentre si ripetono mentalmente le frasi "May you feel safe, may you feel happy, may you feel healthy, may you live with ease". In seguito si deve spostare l'attenzione su una persona con la quale non abbiamo legami (alla quale, quindi, non auguriamo nulla di buono perché ci è indifferente).

Nella quinta settimana si parla invece di come i "micro-moments of positive connection" ci portino dei benefici non solo a livello emotivo e psichico ma anche a livello fisico: tutto ciò è stato studiato a livello cardiovascolare (in particolare concentrandosi sul nervo vago, che collega il cervello al cuore) e a livello di sistema immunitario. Tuttavia la professoressa Fredrickson afferma che una scarsa conoscenza della psicologia positiva può essere deleteria, perché può portare a conclusioni sbagliate circa le malattie, una sorta di "se sei malato è colpa tua, non sei abbastanza felice". In realtà le emozioni positive danno benefici all'organismo, ma la loro mancanza o scarsità non è per forza causa di patologie. Non c'è una connessione logica al riguardo.

Mi è piaciuta molto la video intervista con Kelly Stack, autrice del libro "Flourishing with chronic illness". Kelly Stack ha raccontato la propria storia dopo la diagnosi di sclerosi multipla (arrivata quando aveva solo 24 anni): la psicologia positiva le ha permesso di convivere con la malattia e anche di aiutare altre persone grazie ai suoi studi.