Riflessione per punti

Riflessione per punti

par DE VINCENTI FRANCESCA,
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Aver partecipato ad un’attività di dibattito regolamentato è stata un’esperienza arricchente. Inizialmente ero confusa e spaesata perché alcuni argomenti trattati erano molto lontani dalle mie conoscenze, ma dopo poco tempo il corso ha preso una piega che ha alimentato fortemente la mia curiosità. 


1) penso che l’idea di insegnarci e farci sperimentare il dibattito regolamentato sia stata validissima. Non mi sento di dover/poter suggerire modifiche o integrazioni perchè la struttura del corso, in ogni sua singola parte, mi ha permesso di comprendere bene ciò di cui si parlava e che avremmo dovuto sperimentare nel corso del nostro ultimo incontro, il torneo. 


2) il protocollo non è stato subito di facile comprensione, proprio perchè non avevo mai conosciuto questi tipi di dibattiti regolamentati. Con molteplici spiegazioni e dettagliati chiarimenti sono riuscita a capire bene cosa avremmo dovuto fare il giorno del torneo. 


3) l’integrazione e la collaborazione tra studenti iscritti a discipline diverse è stato l’aspetto che maggiormente ho apprezzato. Inizialmente avevo ansia e paura di non poter dare il giusto contributo, invece con il passare dei giorni la situazione è notevolmente cambiata in positivo. Gli studenti filosofi sono stati molto disponibili a spiegarmi/spiegarci aspetti complessi che non riuscivamo a comprendere. Ci siamo aiutati, supportati e lo scambio è stato notevole. Dunque, un’occasione per: conoscere persone nuove, conoscere argomenti nuovi, entrare in ambiti disciplinari sconosciuti. 


4) l’incontro con insegnanti di scuola superiore lo modificherei leggermente. Lo ritengo utile perchè possono fornirci informazioni necessarie, ma lo anticiperei a metà del corso. Aver avuto un confronto di durata breve e pochi giorni prima del dibattito è stato limitante e poco proficuo. 


5) l’allenamento ai “modi” è parte importante del corso. Spesso vogliamo  trasmettere agli altri quello che abbiamo dentro ma a tradirci sono proprio i modi. Il linguaggio verbale e non verbale sono fondamentali ugualmente. Aver avuto indicazioni su come gestire l’ansia, su come gesticolare, su come alzare o abbassare la voce è stato utile al fine del dibattito e non solo. Se penso, ad esempio, a quando il professore ci spiegava la secchezza della bocca, ho scoperto che è solo una cosa psicologica e non veramente fisica. 


6) sono d’accordo con la valutazione finale di gruppo e non individuale. È stato un lavoro di gruppo in cui ogni singola persona, a modo proprio, ha dato il suo contributo. L’ambito universitario ci ha insegnato a lavorare in modo indivuale e ad essere valutati singolarmente. Il futuro mondo del lavoro ci richiede di saper lavorare in gruppo per raggiungere un unico obiettivo in cui non importa se uno ha lavorato di più e l’alto meno. Spesso il lavorare in quantità maggiori-minori non è da ricondurre alla volontà del soggetto. Concludendo, penso che lavorare in gruppo e valutare la forza con lui il gruppo ha raggiunto l’obiettivo finale è molto formativo e stimolante. È anche questo che rende il gruppo un vero gruppo, in cui lavoriamo per tutti e non per noi stessi. 


Giunti a termine di questa riflessione per punti, mi sento di dire che questo dibattito mi ha insegnato tanto. Abbiamo vissuto l’università in termini totalmente nuovi e questa esperienza ci ha dato la possibilità di creare relazioni umane anche solo tramite un computer.