Esami giugno
Esami giugno
In primo luogo mi scuso perché anche chi avesse voluto non potrà fare l’esame in presenza della commissione, seguendo le regole che sono state considerate sicure per gli esami di maturità. Non è una scelta mia, ma dell’Ateneo e, forse (non mi è chiaro), del sistema universitario italiano nel suo insieme (un mio laureando sta facendo la tesi sul non-decision making come modo di esercizio del potere). Se scopro di aver spazi di libertà che mi consentono di non adeguarmi a questa scelta, vedrò di usarli per il secondo appello di giugno, a costo di fare esami, per chi vuole sostenere la prova in presenza, in un cinema, secondo le norme di sicurezza che saranno per essi previsti. Studierò se posso ricorrere agli stessi luoghi anche per tornare a fare seminari in presenza. I cinema, contrariamente alle Università, hanno la fortuna di essere considerati attività commerciali, sono “imprese” (da cui il doppio senso sull’impresa universitaria che dà il titolo a questa comunicazione) che devono assolutamente riprendere la loro attività (sebbene i film a distanza, come sappiamo benissimo, e come abbiamo fatto in questi due mesi, li possiamo vedere senza problemi), le Università per fortuna (e forse purtroppo ancora per poco), ma in questa circostanza, disgraziatamente, non sono considerate attori che operano sul mercato.
Per quanto riguarda i miei esami vi tranquillizzo fin da ora: potrete avere per le mani i testi e gli appunti che volete, del resto anche durante gli, ormai obsoleti, esami in presenza mi è spesso capitato di far consultare allo studente esaminato il testo. Non ho mai considerato l’esame come l’accertamento delle capacità mnemoniche, ma come un momento di verifica della comprensione di certi ragionamenti e della capacità di saper capire per quali argomentazioni essi possono essere utili. Naturalmente i ragionamenti sono principalmente connessioni di concetti per cui richiedono una certa conoscenza mnemonica, ma l’oggetto della verifica non è certo quest’ultima. Se mi consentite la metafora, non mi interessa che abbiate in mano tutti i mattoni, quelli potete anche andarli a prendere, portarli da casa, mi interessa che sappiate usare i mattoni per costruire, che abbiate idea di come si sviluppano le costruzioni dalle più semplici (cosa necessaria per superare l’esame) alle più complesse (cosa necessaria per prendere voti alti).
Quindi vi prego, non passate le due settimane che mancano all’esame ad industriarvi su come consultare i libri e gli appunti senza che io me ne accorga. So benissimo che ci potete riuscire facilmente, ma non è questa vostra capacità che devo valutare in sede di esame. Quindi potete avere appunti e testi davanti alla webcam e aprirli quando pensate che sia utile, tenete però conto che i tempi consentiranno solo una rapida occhiata per rinfrescare memoria visiva.
Invece, usate queste due settimane per capire i ragionamenti che sono sviluppati nei testi e che abbiamo ripercorso a lezione (ho cercato nelle registrazioni di seguire pedissequamente i testi per aiutarvi).
Come abbiamo ripetutamente detto a lezione, conoscere il diritto vuol dire sapere usare un linguaggio e, come tutti sappiamo, non è memorizzando i vocabolari che si impara ad usare i linguaggi. Naturalmente senza conoscere nessuna parola non si può parlare, ma consultare i vocabolari è una cosa che fanno anche le persone che sanno parlare in maniera forbita (e consultare i testi giuridici lo fanno anche i giudici della Corte Costituzionale, anzi hanno dei collaboratori che li aiutano in questa impresa).
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