La grammatica delle immagini e dei video
La grammatica delle immagini e dei video
Per trasformare un racconto scritto o orale in una “Digital Story” bisogna usare, oltre alla scrittura della parola, anche la scrittura digitale, ovvero il lavoro con il software digitale, ma tra questi vi è il passaggio intermedio della scrittura audiovisiva. Senza questa non ci sarà niente da “scrivere” nel software: la nostra storia scritta o orale verrà raccontata con immagini fisse (foto/disegni) o in movimento e suoni (musica/voce/rumori). La scrittura audiovisiva, come la scrittura della parola, ha la sua grammatica con delle regole, strutture e convenzioni che danno senso e significato. Quindi, sia nel caso di utilizzo di foto o filmati già pronti - trovati sulla rete o in casa - sia nel caso di produzione originale di foto o filmati, bisogna conoscere bene questa grammatica. Allo stesso modo, bisogna essere consapevoli del senso aggiunto che il suono dà ad una immagine o ad un filmato.
Purtroppo questa grammatica viene insegnata poco o niente nelle scuole. Tutti noi abbiamo imparato la grammatica di almeno una lingua. Tanti di noi sanno de-costruire un testo: scomporre tutti gli elementi che lo costruiscono per poterlo analizzare. Con questo metodo sono in grado di riconoscere le caratteristiche che distinguono un testo letterario da un saggio, da un testo scientifico o giornalistico; sanno leggere e capire tra le righe, capire metafore e varie sfumature di senso che possono emergere da un testo scritto. Questo grazie al fatto che a scuola ci hanno insegnato a leggere ma anche a scrivere, per poter meglio capire i testi che leggiamo. Infatti alcuni di noi sanno anche scrivere in modalità diverse usando la parola in modo da creare sensi e significati diversi.
La cosa strana è che, nonostante l'alto livello di esposizioni visuali, la maggior parte di noi non conosce nemmeno le basi della "lingua audiovisiva", necessarie per poter de-costruire e analizzare un “testo” audiovisivo, e tanto meno sa come creare senso e significato usando immagini e suoni.
Quindi bisogna capire che la cosa più importante nel creare una “Digital Story” non è l'hardware o il software digitale che usiamo, ma la nostra “visual literacy”, perché il senso passerà attraverso la creazione e l’accostamento delle immagini e dei suoni. Lo strumento tecnico e il software sono solo strumenti che usiamo per mettere tutto insieme. Sono come la penna che usiamo quando scriviamo. Il tipo di penna o, nell’era digitale, il tipo di software che usiamo quando scriviamo non incidono sulla nostra storia. Usiamo la penna o il software che ci piace di più, con il quale ci troviamo meglio. Per questo il lavoro per prepararvi a “scrivere” una “Digital Story” sarà focalizzato prima di tutto sulla “visual literacy”, cioè l’alfabetizzazione visuale.
Indice
Parte 1 - Costruire e de-costruire le immagini
Dispense sugli elementi basici della composizione fotografica. Sono le cosiddette “regole” che uno può, anzi deve, rompere, ma consapevolmente. Si tratta di inquadrature, piani, campi, angolazioni, colore, luce ecc. Conoscere questi elementi serve per dare il senso che volete alle vostre foto, ma diventa anche utile per “leggere” i significati di una immagine non fatta da voi.
Esempi di de-costruzione – immagine fissa
Leggerete l’analisi di due immagini che verranno de-costruite, e le risposte a una serie di domande sulle immagini.
Parte 2 - La grammatica dell’audiovisivo
Questa dispensa tratterà l’immagine in movimento accompagnata dall’audio. Qui si applicano gli stessi principi applicati all’immagine fissa, ma si presentano altri elementi importanti legati al movimento, il montaggio dei vari pezzi di ripresa e il sonoro.
Esempi di de-costruzione - video
Leggerete l’analisi di due video clip che verranno de-costruite, e le risposte a una serie di domande sui video.
Parte 3 - Trasformare una storia scritta in una storia ad immagini
L’ultima dispensa spiega come si trasforma una storia scritta in una storia con immagini e suoni, passando attraverso lo storyboard.
4. Trasformare una storia scritta in una storia ad immagini
Il veicolo della storia tradizionale è la parola scritta o la voce, come accade nella storia orale. Il senso e il significato vengono pertanto veicolati attraverso il linguaggio verbale e non verbale (es. tono della voce). Nella “Digital Story” i veicoli si moltiplicano e si può avere una combinazione di vari elementi visivi e audio: foto, video, disegni, mappe, testi, voce, musica, rumori. Senso e significato vengono comunicati attraverso il linguaggio audiovisivo, vale a dire, il modo in cui alcuni o tutti questi elementi vengono assemblati insieme.
Ripercorriamo di seguito i passaggi da seguire per realizzare una Digital Story. L’iter qui delineato può richiedere una successione diversa a seconda dei casi e delle volte alcuni passaggi dovranno essere eseguiti contemporaneamente.
Step 1 - Ideazione, story map e scripting
Prima di tutto bisogna pensare a che cosa vogliamo raccontare, al messaggio che vogliamo far passare e a come vogliamo comunicarlo. E' quello che nell'Unità 1 abbiamo chiamato 'Ideazione' . In questa fase è importante buttare giù le nostre idee in forma prima, attraverso una mappa prima (story map) e un copione successivamente (script). Se si lavora in gruppo, si suggerisce di partire con un brainstorming e di appuntare ciò che via via va emergendo nel corso della discussion. Quando troviamo l’idea giusta, iniziamo a scrivere la nostra storia, prima in forma di mappa, da sottoporre a successive revisioni, e poi di copione. La storia scritta sarà lo scheletro della nostra “Digital Story”, il testo che seguiremo per la nostra creazione. Se poi sceglieremo di utilizzare il testo nel prodotto audiovisivo, questo scheletro subirà varie trasformazioni ed elaborazioni nel corso della produzione finché non raggiungerà la forma adatta (un po' come avete fatto registrando il vostro copione nel corso dell'Unità 2). Se oltre alla voce registrata si useranno anche immagini, video, o disegni, il testo narrativo subirà ulteriori adattamenti, anche in relazione al ritmo che sceglieremo per la nostra storia.
Step 2 - Scelte visive e sonore
Una volta messa a punto la storia occorre scegliere gli elementi visivi e sonori da utilizzare.
Cosa usiamo? Le opzioni possono essere diverse....
un testo scritto che appare sulle immagini o tra le immagini oppure una voce registrata sulle immagini (voice-over)? O niente di tutto ciò, ma solo immagini e musica?
immagini fisse (foto, disegni) o video (film, animazione)? Li creiamo noi o riutilizziamo materiali già pronti?
musica? rumori d’ambiente? effetti sonori?
Le nostre scelte su questi aspetti dipendono da due fattori: 1) i mezzi tecnici di cui disponiamo e le nostre abilità tecniche e 2) il messaggio che vogliamo comunicare.
La nostra “Digital Story” può contenere una combinazione di elementi diversi non necessariamente solo foto o solo video o solo disegni, ma anche una combinazione di foto con disegni e video. La cosa importante che bisogna tenere sempre in mente è che ogni scelta deve essere motivata dal senso del nostro messaggio e deve anche rispettare lo stile estetico che stiamo creando.
Step 3 - Cercare il ritmo: cosa determinerà il ritmo del prodotto audiovisivo?
Cosa prevale nella nostra “Digital Story”? La voce, le immagini, la musica?
Di solita quello che prevale determina il ritmo.
Nel caso in cui il testo di base fosse una poesia, è chiaro che il ritmo lo determinerà la poesia stessa insieme alla voce che la legge. Invece se abbiamo scritto noi la storia, il ritmo lo possiamo dare attraverso la voce che racconterà la storia oppure attraverso il montaggio delle immagini o video oppure attraverso la musica di sottofondo che scegliamo. Il ritmo può anche essere dato successivamente, durante il montaggio dei materiali.
Step 4 - Lo storytable o lo storyboard
A questo punto bisogna capire come sarà la nostra storia sul piano multimediale. Bisogna realizzare una story table oppure uno story board. Come illustrato nell'Unità 2, la funzione di questi strumenti è quella di visualizzare il modo in cui una storia si svolgerà visivamente prima che le immagini vengano prodotte concretamente. Ora ci focalizziamo sullo storyboard. Esso costituisce il vero testo della nostra “Digital Story” perché illustra con dei disegni o schizzi come apparirà la storia scena per scena. Non è necessario essere dei bravi disegnatori perché i disegni possono essere più o meno dettagliati. Le informazioni necessarie possono anche essere inserite con simboli o parole. Sotto ogni disegno vengono indicati:
il tipo di inquadratura: piano o campo (nel caso non siamo dei bravi disegnatori)
i movimenti della camera (panoramica, carrello) e delle frecce per indicare la direzione. Altre frecce all’interno del disegno indicano movimenti dei personaggi e degli oggetti.
l’audio: dialogo e musica
la durata dell’inquadratura
Lo storyboard è ovviamente soggetto a dei cambiamenti durante il processo di pre-produzione. Se apportiamo dei cambiamenti dopo l’inizio della produzione dei materiali, allunghiamo i tempi.
Di seguito trovate alcuni esempi di storyboard dai più elementari ai più avanzati realizzati con dei software digitali. (N.B. Bastano comunque un foglio e una matita!)
Un esempio di scheda per lo storyboard:
Il formato delle schede da usare per lo storyboard può variare a seconda delle esigenze del prodotto o delle preferenze personali.
Quando lavoriamo in classe con i bambini, usiamo dei procedimenti molto più semplici e pratici come lo story table. In classe può essere allestito un grande cartellone diviso in 3 colonne: una colonna intitolata Immagini, la seconda Testo, la terza Sonoro. Nelle rispettive colonne i bambini attaccheranno le loro foto o disegni che illustreranno la storia e dei post-it con i testi scritto o orali e con la descrizione dei rumori e della musica.
Step 5 - Creazione o ricerca dei materiali
Uno volta definito lo storyboard o lo story table, che rappresentano due strumenti fondamentali per pianificare il lavoro, si passa alla creazione dei materiali (foto, disegni, video, registrazioni) oppure alla loro ricerca sulla rete o in casa. Qui bisogna sempre tenere presenti le nostre capacità tecniche e i mezzi a nostra disposizione. Le attrezzature necessarie sono: un computer, una connessione Internet e un software per montare insieme i materiali (es. iMovie)
Altre attrezzature che possono servire, ma che non sono indispensabili sono: macchina fotografica, videocamera, cellulare con macchina fotografica e videocamera, scanner, registratore, software per animazione, software per creare lo storyboard.
Step 6 - Montaggio dei materiali
Il passo finale è quello del montaggio di tutti i nostri materiali seguendo lo storyboard. Si mettono insieme le parti video e le parti audio e si controllano le corrispondenze tra loro. Occorre stare attenti ai tempi, alla durata, al ritmo e ai passaggi tra le inquadrature (le transizioni).
Buon lavoro!