Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di FINI ANTONIO -
Numero di risposte: 10

Oggi a lezione è emersa la questione della diffusione delle tecnologie nelle scuole.

Abbiamo parlato della "storia" dei piani di formazione degli insegnanti e di diffusione delle tecnologie, fino all'ultimo, il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) del 2015.

La maggior parte degli esperti conviene sul fatto che i principali ostacoli siano due: la formazione degli insegnanti e la connettività.

Ad oggi, qual è la situazione?

Il MIUR ha effettuato una rilevazione, diretta a tutte le scuole, nell'estate del 2017.

I risultati non sono ancora stati diffusi in via ufficiale, tuttavia in questo articolo è presentata una sintesi, basata sui dati che la testata giornalistica (AGI) ha richiesto al ministero.

Provate a mettere in relazione questi dati con la realtà delle scuole nelle quali state svolgendo il tirocinio e, se volete, attiviamo una discussione su questo.

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Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di BIOTTI MARCO -

Beh... parlavo di questo argomento pochi giorni fa con una carissima amica che insegna alle medie a Vicenza, la quale mi scriveva che "gli hardware dopo pochi anni sono obsoleti, ma il bilancio di una scuola - soprattutto un istituto comprensivo - non permette di rinnovarli..." e che lei usa direttamente il suo portatile (che è una macchina modesta) e sta accarezzando l'idea di "regalarsi" un proiettore...

Invece parlavo a settembre con mia cugina che insegna in Sardegna, la quale mi diceva che nella sua scuola il problema (oltre alla mancanza di computer) è anche quello di una connessione lentissima. E faceva ad alta voce questa riflessione: "e le prove invalsi? che quest'anno saranno da somministrare telematicamente...? E si chiedeva altresì: "cosa farà il dirigente...?"

Nella scuola professionale dove mi trovo ad insegnare, in provincia di Siena, la situazione è simile a quella di mia cugina in Sardegna... mentre la scuola primaria dove ho iniziato il tirocinio è nuovissima, è stata sì inaugurata in pompa magna dall'amministrazione comunale (ma in fretta e furia per l'inizio dell'anno scolastico e quindi ancora senza una connessione internet degna di questo nome e con spazi ancora da "sistemare"...)

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Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di CORSAGNI ELENA -

Salve, l’articolo e il commento di Marco mi hanno fatto pensare alle diverse esperienze che ho avuto durante questi anni di tirocinio, in due scuole primarie di due diversi istituti della stessa città: nella prima (direzione didattica) l’alfabetizzazione digitale è incentivata e questo lo dimostrano i corsi di aggiornamento per gli insegnanti e la presenza delle tecnologie nella scuola. Ci sono LIM in tutte le classi collegate a computer, un’aula di informatica attrezzata (tanti computer, televisione ecc.) e una ventina di iPad da poter utilizzare in ogni classe. Il Wi-Fi arriva più o meno in tutta la scuola, ma non è veloce. Devo dire però che questi strumenti vengono utilizzati spesso. Nella seconda scuola (che fa parte di un istituto comprensivo) la situazione è completamente diversa: c’è solo una LIM nell’aula di informatica, con pochi e vecchi computer, direi mai utilizzati. Si usa il registro elettronico ma direttamente sui dispositivi privati delle insegnanti e l’educazione digitale per i bambini è pressoché inesistente.


Ho condiviso questo per dimostrare quanto le differenze in materia digitale non siano solo fra città diverse, regioni o zone di Italia, ma addirittura all’interno dello stesso paese. Vorrei sapere cosa ne pensate.

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Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di GIANNONI ELISA -

Salve a tutti, ho ascoltato l’ultima lezione e leggo in proposito l’intervento sul livello al quale si trova la scuola italiana in merito alla digitalizzazione. Ho iniziato il mio ultimo anno di tirocinio e durante il mio intero percorso ho avuto modo di visitare tre scuole dell’infanzia e due primarie, tutte site nella provincia di Pisa, in piccoli paesi, vivendo sempre situazioni dove parole come: LIM, Wi-fi, connessione, computer sono quasi sconosciute se si pensa all’utilizzo che ne viene fatto. Confrontandomi con le realtà delle colleghe di Firenze mi è venuto quasi da pensare che fossero le province le zone svantaggiate e non nego di essermi innervosita al pensiero che in qualche modo un bambino cresciuto in provincia debba frequentare una sorta di scuola “di serie B” anziché la scuola delle grandi città. Leggo ora però commenti provenienti da altre zone d’Italia e mi rendo conto come questa triste situazione si registri un po’ in tutta la nazione. Ascolto in facoltà tanti bei discorsi che fanno sperare e accendere una qualche luce su chi, come me, vuol fare del mondo della scuola il suo mondo, poi vado a tirocinio nel mio paesino di provincia e si, sono una di quelle studentesse che al sondaggio che fu fatto al primo incontro di questo laboratorio, alla domanda:  “come viene usata la LIM?” ha dovuto rispondere: COME PROIETTORE e, aggiungo ora, per mettere canzoncine su youtube. Che ne pensate? Pensate anche voi che esista effettivamente una sorta di disparità fra scuole di città e scuole di paese? Spero che mi raccontiate qualche realtà di grandi scuole in centri cittadini.


Elisa


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Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di LOCCI DILETTA -
Vorrei rispondere alla domanda di Elisa riguardo la presunta disparità tra scuole di città e scuole di paese. Secondo me non è scontato che una realtà scolastica che si trova in una grande città sia attrezzata ed organizzata in modo del tutto diverso e migliore rispetto ad una scuola di paese.

In una frazione vicino alla mia città, che conta solo 421 abitanti, c'è una scuola primaria che è molto conosciuta dai paesi limitrofi per il modo di lavorare all'interno di essa con tecnologie, che ha WIFI in tutto il plesso, LIM e notebook che non restano lì "a prender polvere" ma che vengono molto utilizzati dai bambini. La scuola, inoltre, attiva ogni anno progetti innovativi come "E-Twinning". 

Io è da quattro anni che faccio tirocinio nella stessa scuola a Firenze, dove quasi tutte le classi hanno la LIM che viene solo utilizzata (almeno nella mia classe) come proiettore e la WIFI funziona male, tanto da rendere problematica, delle volte, la compilazione del registro elettronico.

Come puoi vedere l'essere una scuola di paese non vuol dir nulla, secondo me tutto dipende da coloro che operano all'interno delle scuole che ancora, troppo spesso, si fanno prendere dalla frenesia di "dover svolgere il programma" (quale programma???) senza così volersi addentrare in un mondo che può solo che offrirci maggiori opportunità di apprendimento e approfondimento! 


In riposta a LOCCI DILETTA

Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di GIANNONI ELISA -

Grazie Diletta, leggo CON PIACERE che la mia supposizione non è valida sempre, sono d’accordo sul fatto che molto dipenda da chi c’è dentro e gestisce l’organizzazione complessiva dell’istituto che sia di paese che sia di città. La mia era una riflessione scaturita dal confronto fra i racconti che sento in facoltà e quello che ogni giorno vedo a casa mia. Ti ringrazio perché hai contribuito ad ampliare la panoramica che mi sto facendo sulle varie scuole esistenti. Del resto... chissà quante realtà ci porterà a far conoscere questo mestiere, confrontarci serve anche ad avere un quadro sempre più completo, nella speranza che con gli anni tutto cambi nel miglior modo possibile AL PASSO COI TEMPI e ovunque! 

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Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di BENINTENDE SELENE -

Concondo a pieno con te Diletta. Anche io è da quattro anni che faccio tirocinio nella stessa scuola a Pistoia e in questi anni ho potuto assistere alla trasformazione di essa. La scuola è stata completamente ristrutturata e adesso in quasi tutte le classi è presente una LIM e un pc a cui, sia le insegnanti che i bambini, hanno accesso e con cui possono lavorare o fare ricerche istantanee per chiarire dubbi che spesso nascono durante le lezioni. Putroppo però, nonostante la scuola adesso sia attrezzata molto bene, spesso la connessione internet è assente o vermante troppo lenta; in quest'ultimo caso infatti, l'uso di apparecchi tecnologici non va quindi a facilitare ma bensì rallenta lo svolgimento delle attività didattiche. Ad esempio, pochi giorni fa, l'insegnante aveva previsto l'utilizzo della LIM e di internet per lo svolgimento di un'attività specifica di inglese all'interno del laboratorio di informatica che garantisse l'inclusione di bambini con BES e che purtroppo è saltata perchè la connessione internet era completamente assente!

In riposta a BENINTENDE SELENE

Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di BIOTTI MARCO -

Quattro anni nella stessa scuola e anche nella stessa classe... che hai "portato" dalla prima alla quarta o dalla seconda alla quinta?

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Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di LOCCI DILETTA -

Scusami se ti rispondo solo ora! 

Le cose che "porterò" con me sono tante. Una di queste che mi viene subito in mente è il vedere come i bambini cambiano dalla prima alla quarta, come il loro modo di riflettere e lavorare cambia e tu con loro. In questi quattro anni sono stati certificati 3 bambini e lo stare tutti gli anni nella stessa classe mi ha permesso di capire come l'insegnante, conoscendo bene il bambino, si può rendere facilmente conto delle difficoltà dell'alunno.

So che vedere realtà diverse ti offre tanto ma ti assicuro che anche vivere lo stesso ambiente, soprattutto per un percorso come il nostro ti aiuta, ti gratifica e ti fa crescere. Arrivata al quarto anno ormai posso dire che non mi sento più trattata come una tirocinante ma come una loro collega e questo mi è servito moltissimo a comprendere più a fondo quello che sarà il nostro lavoro futuro!


In riposta a BENINTENDE SELENE

Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di BIFFOLI ELEONORA -
Ciao Selene! La tua riflessione sul fatto che la connessione Internet nelle scuole è spesso lenta o assente vale anche per la scuola primaria dove io svolgo tirocinio. 

Nella mia classe è presente la LIM e viene usata prevalentemente come proiettore di immagini o video e per rispondere alle domande e alle curiosità dei bambini. Lo scorso giovedì, invece, è stata utilizzata per arricchire il mio bagaglio di conoscenze e quello della mia tutor scolastica. Durante la lezione di scienze l'insegnante stava parlando degli animali, in particolare dei mammiferi e un bambino ha alzato la mano dicendo: "Maestra, un esempio di mammifero può essere il capibara!". Né io né l'insegnante conoscevamo questo animale e quindi grazie alla LIM abbiamo cercato informazioni e abbiamo scoperto che il capibara è il più grande roditore vivente e che appartiene alla stessa famiglia del porcellino d'India. 

Tutto questo per dire che uno degli aspetti per cui amo questo lavoro è il fatto che i bambini hanno sempre qualcosa da insegnare a noi "grandi". Ogni volta che esco da scuola mi sento arricchita e grata. 

Eleonora

In riposta a FINI ANTONIO

Re: Lo "stato" della "scuola digitale" in Italia al 2017

di FORMICONI ANDREAS ROBERT -

È molto interessante questa discussione che tu hai avviato, Antonio, come anche le prime testimonianze aggiunte sotto dagli studenti. Domani vorrei che fosse ripresa e commentata, all'inizio del pomeriggio.