Molto interessante. Per inciso, quelle immagini colorate del cervello, ad esempio rappresentate nella figura 4 dell'articolo (Confronto tra immagini di SPECT di un soggetto con dipendenza da Internet) sono proprio ciò di cui mi occupavo nella vita precedente di ricercatore: mi occupavo dei metodi matematici che servono a tirare fuori proprio quel tipo di immagini. Vedi te il mondo che rigiri ti propone! Sono andato a leggermi l'articolo originale (Reduced striatal dopamine transporters in people with Internet Addiction Disorders). La didascalia della figura 4 è confusa: le prime due figure in altro si riferiscono a un soggetto dipendente da Internet (a) mentre le seconde due ad un soggetto normale. I corpi striati (le due virgolette colorate) di quest'ultimo sono normali, ovvero rappresentano la morfologia normale di quelle strutture cerebrali, invece quelli del soggetto dipendente rivelano una diversa e ridotta distribuzione dei trasportatori della dopamina nei corpi striati, il che rappresenta una condizione anomala.  Ma al di là di questo, si possono fare delle considerazioni importanti sul concetto di verità scientifica, e di verità in generale. In estrema sintesi: non vi è dubbio che dei problemi di dipendenza e alterazione non trascurabile del comportamento e delle relazioni esista - basta forse anche guardare la gente per la strada - ma occorre imparare a dare il giusto peso - cosa non facile - alle "scoperte" dichiarate negli articoli scientifici. Mi è capitato si affrontare la questione abbastanza seriamente in una bibliografia ragionata su coding e pensiero computazionale (PDF 154 KB). Per inciso, in questa bibliografia sono andato alla ricerca di evidenze scientifiche sulle differenze che ci possono essere fra varie tipi di linguaggi software didattici ma così facendo, mi sono ritrovato ad approfondire la questione dell'affidabilità statistica, che tratto all'inizio del testo. È una discussione un po' tecnica e ce l'ho messa per dialogare con i miei colleghi. Saltatela pure. Approfondiremo la sostanza del discorso venerdì 24.