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  • Presentazione del corso

    In questa sezione troverete info utili circa il contenuto del corso, il calendario delle lezioni, i testi di riferimento, il programma per studenti frequentanti e non, le modalità di esame, gli orari di ricevimento e le date dei prossimi appelli di esame.


  • Lez. 1 - Perchè studiare la pubblica amministrazione?

    Nella prima lezione  cercheremo di capire quanto sia utile studiare la pubblica amministrazione. In generale, le istituzioni pubbliche sono fondamentali per la vita quotidiana degli individui. Tuttavia, la loro analisi economico-aziendale è particolarmente complessa: le funzioni, i concetti e le interpretazioni si evolvono sulla base dei bisogni e della situazione socio/economica. E’  quindi necessario suddividere l’esame della pubblica amministrazione in quattro periodi fondamentali corrispondenti a quattro modelli di studio prevalenti: lo Stato dei diritti formali; il Welfare State; la Riqualificazione della spesa pubblica; lo Stato regolatore dei sistemi economici. Attualmente, i modelli di studio e di gestione della pubblica amministrazione sono oggetto di un forte ripensamento: la scarsità di risorse e la contrapposta esigenza di dare la più ampia copertura ai bisogni pubblici richiedono uno sforzo finalizzato alla comprensione e alla gestione della complessità aziendale. In particolare, possiamo individuare quattro fattori che caratterizzano la maggiore complessità delle pubbliche amministrazioni rispetto alle imprese: pluralità di determinanti dei bisogni pubblici; molteplicità delle prospettive che devono essere esaminate e comprese per delineare le corrette linee di azione nel rispetto dell’interesse generale; principio di equità nel soddisfacimento dei bisogni pubblici; complessità tecnico-organizzativa di alcuni settori e, a tal proposito, abbiamo fatto l’esempio della tutela della salute.


  • Lez. 2 - I concetti fondamentali

    In questa lezione tentiamo di dare una definizione di pubblica amministrazione, facendo riferimento al quadro normativo italiano (D.lgs. 165/2001), a quello europeo (Sec2010) ed alla dottrina economico-aziendale. Purtroppo, il legislatore italiano ed europeo considerano solamente alcuni aspetti e non forniscono una definizione univoca di pubblica amministrazione ma semplicemente un elenco aperto delle differenti tipologie di amministrazione pubblica che, tra l’altro, si caratterizza per una elevata eterogeneità. Non esiste quindi una modalità univoca per identificare il comparto pubblico, tuttavia possiamo ricorrere alla dottrina economico-aziendale, pur nella consapevolezza che tali interpretazioni non sono statiche poiché i concetti cambiano in funzione dell’assetto storico, economico e politico di riferimento. In estrema sintesi, seguendo il criterio del soggetto giuridico ed economico, possiamo definire come pubblica l’azienda che ha un soggetto economico pubblico. Dall’applicazione della disciplina economico-aziendale al comparto pubblico deriva che le pubbliche amministrazioni possono essere interpretate come aziende poiché sviluppano i medesimi processi aziendali delle imprese private: approvvigionamento, produzione ed erogazione. Particolarmente importante per le realtà pubbliche è la capacità di produrre valore, ovvero di generare un valore riconosciuto superiore rispetto alle risorse impiegate nel processo produttivo.

    Ricordiamo comunque di fare attenzione che le imprese pubbliche si differenziano dalle aziende pubbliche in generale perché il risultato dell’attività aziendale delle prime vien scambiato sul mercato contro un pagamento di un prezzo in modo che l’insieme dei ricavi conseguiti siano sufficienti a remunerare adeguatamente tutti i fattori produttivi impiegati. Inoltre, il confine tra Azienda pubblica e impresa pubblica può diventare molto sottile in alcune circostanze concrete e soprattutto quando alle imprese pubbliche si impone il cosiddetto “prezzo politico” che, per definizione è di ammontare inferiore al prezzo remunerativo.

    Ricordiamoci infine che ci occuperemo prevalentemente di aziende pubbliche territoriali, ovvero di una sola porzione, seppur rilevantissima delle Aziende pubbliche. Tutte le altre aziende pubbliche (Enti di previdenza, Aziende sanitarie ed ospedaliere, Università, ecc.) così come le imprese pubbliche (Rai, Enel, Cassa depositi e prestiti, ecc.) restano escluse dal nostro corso. Studieremo infatti le sole Aziende Pubbliche Territoriali (APT) che presentano alcuni tratti peculiari (modalità di finanziamento, presenza dei politici, forte regolazione, territorio come fonte di legittimazione, responsabilità e limite al proprio operare) che influenzano significativamente la loro funzionalità economica e rendono meritevole uno studio approfondito della loro economia. Nelle APT si svolgono simultaneamente processi di produzione per il consumo e processi produttivi per lo scambio sul mercato.


  • Sondaggio

    • Ouvert : jeudi 28 février 2019, 09:30
      Terminé : vendredi 8 mars 2019, 23:59

      A seguito della richiesta di modifica dell'orario delle lezioni del Corso, vi chiedo di rispondere a questo sondaggio entro venerdì 8 marzo p.v.


  • Lez. 3- Le funzioni pubbliche

    In questa lezione affrontiamo l'argomento relativo alle funzioni della pubblica amministrazione. In particolare ci interroghiamo su come possiamo classificare l'attività della pubblica amministrazione e quali sono le tipologie di beni/servizi prodotti e conseguentemente le funzioni che esercita. L'elemento fondamentale che caratterizza le funzioni esercitate a livello di pubblica amministrazione è l'ampiezza e l'eterogeneità della gamma di attività che sono diretta conseguenza dell'evoluzione del pubblico intervento nella soddisfazione dei bisogni pubblici.

    Successivamente, esamineremo le modalità di finanziamento e di produzione del valore pubblico. Dopo aver individuato le funzioni svolte è infatti fondamentale esaminare i fatti di gestione esterna attraverso i quali le APT istituiscono rapporti di natura economica e finanziaria con altre aziende. Per semplificare suddivideremo l’attività delle APT in nuclei produttivi facendo riferimento alla teoria dei flussi e degli stocks. Vengono approfonditi il nucleo produttivo per il consumo nel cui perimetro si sostanzia l’attività tipica delle aziende pubbliche. Inoltre vengono considerati i nuclei produttivi per lo scambio di mercato (patrimoniale e d’impresa) con una specifica attenzione alle relazioni che legano questi tre diversi nuclei produttivi.


  • Lez. 4 - Le caratteristiche e le specificità del management pubblico

    Il termine “management” per molto tempo è sembrato essere la soluzione a tutte le performance insoddisfacenti del comparto pubblico. Con la lezione n. 4 dedichiamo quindi un approfondimento che, partendo dalla nascita ed evoluzione del concetto di management, ci porterà fino alle attuali teorie. Tutto questo costituisce la base di partenza per lo studio delle caratteristiche e delle specificità del management pubblico. Il punto di partenza è la considerazione che le istituzioni pubbliche nonostante possano essere interpretate come aziende, presentano caratteristiche specifiche che condizionano la gestione ovvero il management della pubblica amministrazione. A fronte di una eterogeneità delle produzioni e, conseguentemente delle funzioni delle aziende pubbliche, si rileva una prima criticità nella mancanza di una misura sintetica in grado di valutare le performance pubbliche. In particolare, l’assenza di un prezzo per la cessione dei beni/servizi pubblici determina conseguenze di natura economica e di natura sociale e ci porta, conseguentemente, alla conclusione che per valutare le performance pubbliche occorre utilizzare strumenti “multidimensionali”. Da qui la necessità di ponderare adeguatamente gli strumenti da utilizzare per la misurazione della performance. In questa lezione proponiamo infatti alcuni indicatori di performance distinguendo le misure idonee a valutare la dirigenza e quelle da utilizzare per la valutazione delle politiche pubbliche.


  • Lez. 5 - Le caratteristiche e le specificità della domanda pubblica

    In questa lezione esaminiamo le caratteristiche e le specificità dei bisogni e della domanda pubblica interpretata come conseguenza diretta delle necessità espresse e non dagli stakeholder. L’obiettivo della lezione n. 5 è  quello di definire il quadro offerta/domanda di servizi pubblici al fine di individuare gli elementi fondamentali per la definizione delle strategie produttive, nonché per valutare adeguatamente l’impatto delle scelte pubbliche sulla collettività amministrata.

    In particolare viene affrontata la problematica della identificazione della domanda di bisogno pubblico e le scelte che la componente pubblica deve compiere nella progettazione del servizio. Successivamente è necessario individuare gli ambiti di rilevazione della performance che, in base al destinatario dell'informazione, è possibile suddividere in strategico, operativo e organizzativo. Pertanto, la lezione termina con alcune considerazioni sulle caratteristiche che deve avere il sistema di reporting per rispondere adeguatamente alle esigenze informative di ciascun destinatario.

  • Esercitazione 1 - La valutazione di un servizio a domanda individuale

    In questa prima esercitazione proveremo a mettere in atto quanto approfondito fino ad ora sulla misurazione della performance nella pubblica amministrazione. In particolare, proveremo a valutare la performance di tre diverse pubbliche amministrazioni con riferimento ai risultati conseguiti nell'erogazione del servizio di "asilo nido". Successivamente, ci cimenteremo in una valutazione di tipo "make or buy" del servizio "mensa".


  • Lez. 6 - Il gruppo pubblico locale

    In questa lezione esaminiamo l'"universo" delle partecipate pubbliche. In particolare, le entità aziendali di proprietà delle pubbliche amministrazioni vengono esaminate sia da un punto di vista quantitativo, sia da un punto di vista qualitativo. La lezione si sofferma soprattutto sulle criticità che la Corte dei Conti rileva nella gestione delle partecipate degli enti locali italiani e che sono sotto gli occhi dell'opinione pubblica e dei mass media. Osserveremo che il fenomeno delle "bad practices" non investe tutto l'universo delle partecipate e soprattutto che lo stesso ha una diffusione che si caratterizza soprattutto per una marcata suddivisione geografica.

    Successivamente ci soffermeremo sul cd decreto Madia (Dlgs 176/2016) che ha profondamente riformato il settore delle partecipate pubbliche portando all’adozione del TUSP. Il decreto ha significativamente influito sulla governance delle partecipate. Dopo aver esaminato le caratteristiche principali della norma, utilizzando uno studio recente, verificheremo gli effetti del nuovo “giro di vite” sulle partecipate pubbliche.


  • Lez. 7 - L'organizzazione

    Nelle lezioni precedenti abbiamo visto l’importanza del fattore umano nella predisposizione e nella erogazione dei servizi pubblici. Con questa lezione ci proponiamo l’obiettivo di spiegare l’organizzazione delle APT con riferimento sia alle logiche che ai meccanismi che sono alla base degli assetti organizzativi. Nella lezione sono quindi richiamati i diversi significati del concetto di organizzazione e i suoi vari livelli. Una particolare attenzione è dedicata ai meccanismi di coordinamento delle azioni e dei comportamenti dei diversi organi aziendali. A conclusione della lezione faremo anche il punto della situazione sul pubblico impiego per capire e interpretare le tendenze attuali.


  • Lez. 8 - Il processo di definizione delle strategie pubbliche

    Con questa lezione rifletteremo sul posizionamento strategico dell'azienda pubblica. In particolare, per posizionamento strategico si intende la collocazione dell'azienda pubblica nell'ambiente di riferimento, ossia il rapporto che la stessa ha con i mercati di sbocco a cui si rivolge, nonchè quelli di acquisizione dei fattori produttivi. Anche in questo caso, vedremo come le molte peculiarità del comparto pubblico determinano significative differenze nell'ambito della definizione delle strategie, sia da un punto di vista operativo che temporale.


  • 9. Il sistema dei bilanci nelle pubbliche amministrazioni

    Con questa lezione iniziamo la parte del corso dedicata agli aspetti contabili della pubblica amministrazione. La lezione esamina le peculiarità della contabilità delle pubbliche amministrazioni anche confrontandola con quella delle imprese private. Si tratta di una lezione introduttiva che inquadra il sistema contabile della aziende pubbliche partendo dall'importanza del sistema dei bilanci e approfondendo le modalità di funzionamento della partita semplice alla base della contabilità finanziaria.


  • 10. Il bilancio di previsione

    La lezione esamina il principale strumento di programmazione operativa delle pubbliche amministrazioni: il bilancio di previsione. Dopo una breve introduzione sulle tipologie di bilancio di previsione finanziario, vengono esaminati i principi contabili nonché la struttura del nuovo bilancio armonizzato degli enti territoriali.


  • 11. Il bilancio di previsione degli enti locali

    In questa lezione trovate tutte le indicazioni relative al bilancio di previsione degli enti locali: cos'è, com'è strutturato e quali sono i principali aspetti operativi. Durante la lezione effettueremo anche un approfondimento sul Fondo di solidarietà comunale che costituisce uno dei principali canali di finanziamento degli enti locali.


  • Lez. 12 - Le rilevazioni contabili nelle aziende pubbliche

    In questa lezione cominceremo a ragionare su alcune rilevazioni contabili delle aziende pubbliche. In altri termini, ci metteremo alla prova e cercheremo di rilevare in contabilità finanziaria alcune operazioni tipiche degli enti territoriali. Parleremo poi anche dei fondi di riserva, ovvero di quegli stanziamenti di bilancio che consentono di dare flessibilità al bilancio e, conseguentemente alla gestione, per fronteggiare eventuali spese impreviste ed urgenti che si possono presentare nel corso dell’esercizio. Termineremo infine con alcune considerazioni sull’interpretazione del risultato di amministrazione.
  • Lez. 13 - Il FCDE e il FPV

    Con questa lezione esamineremo due novità contabili introdotte dall'armonizzazione dei bilanci della pubblica amministrazione: il Fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE)  ed il Fondo pluriennale vincolato (FPV).

    Il primo è finalizzato a mitigare il rischio della mancata riscossione delle entrate di dubbia esigibilità che secondo i nuovi principi contabili non possono più essere accertate "per cassa". In particolare, il FCDE deve essere stanziato nel bilancio di previsione, tuttavia la sua adeguatezza deve essere costantemente verificata e monitorata nel corso dell'esercizio e valutata definitivamente in sede di bilancio consuntivo.

    Il FPV è destinato invece a "tenere traccia" di tutti quegli stanziamenti di bilancio e di quei residui che secondo il principio di competenza finanziaria potenziata non possono essere considerati residui poichè esigibili in esercizi futuri.

    Data la complessità di applicazione dei nuovi principi ci aiuteremo con alcuni esempi.


  • Lez. 15 - Il sistema dei controlli

    Il controllo sulle risorse finanziarie e sui risultati conseguiti dalle aziende pubbliche territoriali (ATP) è un'attività che risale alla costituzione dello Stato italiano, tuttavia, nel tempo, essa ha subito rilevanti modifiche. Oggi, il sistema di controllo è diversificato in base alla tipologia di ATP, anche se i principi fondamentali sono comuni. Il nostro percorso riguarderà soltanto il sistema di controllo previsto per gli enti locali, rivisto dal decreto enti locali (D.L. 174/2012 convertito, con modificazoni, in L. 213/2012).


  • Lez. 14 - Il rendiconto negli enti locali

    In questa lezione esaminiamo le modalità di resa del conto delle pubbliche amministrazioni territoriali attraverso la redazione del rendiconto composto dal conto del bilancio (prospetti finanziari) e dai prospetti economico patrimoniali redatti al solo scopo conoscitivo.


  • 16. La corruzione nella PA

    In Italia la cattiva amministrazione e i fenomeni di corruzione costituiscono le cause principali della inefficienza dei servizi destinati alle collettività locali, regionali e nazionale, del dissesto delle finanze pubbliche, nonché della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni. Questi fattori sono inoltre fonte di altissimi costi economici ai quali le persone e le istituzioni devono fare fronte con inasprimenti fiscali che, spesso, non determinano servizi pubblici adeguati alla domanda. Inoltre, la gestione inefficiente e i comportamenti corruttivi minano la fiducia di mercati ed imprese e scoraggiano gli investimenti dall’estero, determinando una perdita di competitività per il Paese. La lezione, partendo dal ranking internazionale della corruzione, affronta le principali problematiche con riferimento all'Italia. In particolare, nella classifica mondiale, l’Italia guadagna qualche posizione.  Nel 2014 eravamo al 69° posto ed oggi siamo saliti al 53°posto, grazie allo slittamento verso il basso di altre nazioni.  L’indice di percezione è calcolato sulla base dei pareri raccolti ed elaborati (a livello internazionale) attraverso una media delle indicazioni fornite da 11 diverse istituzioni che «catturano» ciò che uomini d’affari ed esperti nazionali pensano, in base alla loro esperienza diretta, rispetto all’incidenza del malaffare nell’economia e nella gestione della cosa pubblica nei rispettivi Paesi. La percezione avvertita da chi «se ne intende» è l’unico indice utilizzabile e paragonabile fra Stati, perché la corruzione è di per sé un fenomeno occulto e le legislazioni per la prevenzione e la repressione sono diverse da un paese all’altro. Se si guardassero soltanto le inchieste e i processi, inoltre, resterebbe fuori tutto ciò che investigatori e inquirenti non sono riusciti a dimostrare (il che non significa che non esiste) e quello che non emerge, solitamente la gran parte del fenomeno. La scala con la quale si misurano i dati va da 0 a 100, dove 0 corrisponde al più alto grado di corruzione percepita e 100 il più basso.

  • 17. Il bilancio consolidato

    L’estrema complessità della gestione degli enti locali e la progressiva e massiccia esternalizzazione dei servizi pubblici hanno infatti svilito la significatività delle informazioni contenute nei documenti contabili e di bilancio dell’ente locale e, in modo particolare, di quello comunale. Infatti, il fenomeno dell’esternalizzazione dei SPL a organismi terzi partecipati riguarda sicuramente di più i comuni rispetto alle province nella misura in cui ai primi sono state nel tempo attribuite un numero sempre crescente di funzioni.

    Pertanto, il bilancio comunale ha finito per illustrare soltanto una parte dell’attività svolta a livello di gruppo e non necessariamente quella principale, impedendo di fatto di esprimere un giudizio sull’operato del Sindaco e della direzione manageriale dell’ente. In altri termini, qualora uno o più SPL siano stati esternalizzati, il bilancio preventivo e quello consuntivo del comune accolgono solo una quota della spesa complessivamente sostenuta dall’ente.

    Il bilancio consolidato, recentemente introdotto dal decreto armonizzazione, consente di sopperire alle carenze informative legate all'impatto sulla gestione aziendale dell'esternalizzazione di numerosi SPL.


  • Prenotazione preappello 30 maggio

    Marqué
    • Icône Réservation
      Preappello 30 maggio Réservation

      Gli studenti che hanno maturato la qualifica di "frequentante" e dunque possono sostenere l'esame giovedì 30 maggio sono pregati di confermare la loro presenza al test.

      Coloro che non confermeranno la propria presenza al test non potranno sostenerlo.

      La data ultima per rispondere è domenica 26 maggio p.v.



      Non disponible à moins que : Vous soyez membre de Frequentanti