Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par DEVI ANGELA,
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Salve a tutti!

Il professore, durante una delle sue lezioni, ha parlato di analfabetismo digitale e penso sia un argomento molto importante da non sottovalutare. Fino ad oggi non mi ero resa conto della complessità dei vari livelli di cittadinanza: per essere cittadini consapevoli e capaci di agire intenzionalmente nella società odierna non si può essere ne’ analfabeti ne’ analfabeti funzionali e nemmeno analfabeti digitali. Probabilmente quando si parla di analfabetismo, si parla di un concetto mutabile e mutato dal momento storico di riferimento. Oggi essere analfabeti non significa soltanto non saper leggere e scrivere, questo perché probabilmente il termine “analfabeta” sta indicare una condizione di presenza passiva nella società; in quanto non si hanno strumenti minimi di espressione del proprio pensiero. Quindi, si potrebbe dire che al variare del significato storico-sociale del termine “analfabeta”, varia il compito formativo richiesto dalla scuola, i due fenomeni sono direttamente proporzionali. E' un’acquisizione molto importante per me, poiché ho sempre avuto un atteggiamento molto diffidente nei confronti dell’utilizzo della tecnologia, ma questo non mi aiuterà ad essere responsabile e consapevole di ciò che accade nella realtà di oggi.

Scusate il poema, ma sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi! sourire


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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par VOLPINI BENEDETTA,

Ciao Angela,

approvo pienamente quello che hai detto. A differenza tua, io ho sempre avuto un approccio positivo nei confronti della tecnologia e ti consiglio di immergerti in questo mondo, perchè per il nostro futuro lavorativo è fondamentale. I bambini di oggi, essendo nativi digitali, sono continuamente immersi in questa realtà virtuale, che non è necessariamente pericolosa o sbagliata come si pensa, per cui è giusto saperli guidare nelle loro scoperte. Mi sono resa conto, durante l'esperienza di tirocinio che molte insegnanti, non avendo cittadinanza digitale, tendono a sviare dall'utilizzo di determinate risorse tecnologiche come la LIM; dopo aver osservato determinati atteggiamenti cercherò sicuramente di mettermi in gioco e di utilizzare questi strumenti il più possibile, perchè secondo me sono veramente formativi e utili per i bambini. 

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par TOPPI CATERINA,
Ciao a tutte

Mi lego sia al discorso di Angela che a quello di Benedetta ponendomi questo interrogativo: Come possiamo trasmettere ai nostri  bambini l'importanza di diventare cittadini se per primi non lo siamo? 

Essere cittadini,secondo me, significa anche accettare realtà diverse dalla nostra e farci contaminare da esse. Se per primi, come insegnanti, non diamo questo esempio chiudendoci dentro le nostre sicurezze non riusciremo mai a insegnare il concetto di cittadinanza attiva in modo efficace ai nostri alunni.

Può essere un esempio di cittadinanza anche mostrare ai bambini i nostri problemi iniziali con uno strumento tecnologico che è diventato, in seguito, importante per la didattica in classe. Questo può far capire loro che  l'atteggiamento più giusto da adottare di fronte a una problematica non è quello di evitarla ma quello di condividere il nostro problema,comunicandolo nel modo giusto.

Anche questo significa essere cittadini.



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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BIOTTI MARCO,

Mi inserisco nel discorso facendo questa riflessione: fino a quando non saremo di ruolo, ci troveremo a far supplenze (brevi o lunghe) in ambienti scolastici sempre diversi. Un mese qua, un trimestre là, un anno da una parte, un anno da un'altra, ecc. 

E ogni volta ci troveremo ad operare in strutture, dentro alle quali non avremo mai le stesse "possibilità", gli stessi strumenti e le stesse "attrezzature". Quindi sarà fondamentale aver acquisito un minimo di competenze nei vari ambiti (tecnologico soprattutto) per sapersi muovere nelle varie situazioni... da quelle più "scabrose" a quelle più "semplici"... senza trovarsi spiazzati se in una classe non c'è la LIM, oppure manca il proiettore o la connessione internet ;) 

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par DEVI ANGELA,

Ciao a tutti! 

Caterina ti ringrazio della risposta e condivido a pieno la tua proposta di far diventare le nostre insicurezze punto di partenza per insegnare ai bambini una delle competenze più importanti nella società odierna: imparare ad imparare. Tuttavia, sono convinta che oltre a proiettarsi nel mondo delle tecnologie - che tra l'altro non appartiene più al futuro, ma al presente - bisogna farsi carico anche del mondo del passato. L'insegnante viene  a figurarsi come mediatore tra due mondi: quello del passato e quello del futuro. Non è un compito facile, richiede la capacità dinamica di mantenersi in equilibrio, quindi non bisogna, secondo me, fare da promotori ne' per l'uno ne' per l'altro. 

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BARTOLINI FRANCESCA,

Ciao,

a proposito di farsi carico del mondo del passato...

Recentemente ho avuto modo di sentire parlare di data literacy:  io ci ho subito visto un bellissimo collegamento con l'insegnamento della storia, materia a cui tengo particolarmente. 

Vi lascio questo link che riassume brevemente il concetto di data literacy  e le sue potenzialità: http://www.scuolaetecnologia.it/2016/08/03/francesca-lazzari/data-literacy-la-competenza-del-futuro/

Fatemi sapere se anche voi ci intravedete il connubio perfetto tra passato e presente/futuro!

Francesca

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par DEVI ANGELA,

Wow! Grazie Francesca, è un articolo davvero molto interessante. Penso che mi ispirerò a questo articolo per un'attività da proporre al tirocinio! sourire

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par FINI ANTONIO,

La discussione è interessantissima.

Caterina, a mio parere, ha centrato il punto: oggi non è tanto più una questione di "tecnologie sì/no/quanto/quando/dove/come/perché/..." ma parliamo senza dubbio di cittadinanza attiva.

Cittadinanza implica partecipazione, per cui, giustamente, la prima domanda da farsi, per un insegnante, è valutare prima di tutto il proprio coinvolgimento attivo.

Che non significa essere per forza utilizzatori compulsivi di tecnologie e frequentatori assidui di social network, anzi! Neanche però, al contrario, esserne totalmente fuori...

A questo proposito vi propongo in particolare un post e più in generale una intera "rivista" online nella quale da qualche mese, con altri colleghi, stiamo raccogliendo riflessioni e pensieri attorno al tema.

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BUSELLI JESSICA,

Ciao a tutti!

Il mio è stato un lento avvicinamento alla tecnologia. Inizialmente mi spaventava, però poi ho scoperto tante cose nuove e mi sono appassionata. Devo dire che con questo laboratorio mi sono resa conto che tante cose mi sono ancora sconosciute, perciò sono ancora più motivata a scoprire e conoscere. Mi sono ritrovata pure io, nelle mie esperienze di tirocinio, di fronte ad insegnanti completamente estranee alla tecnologia, che si facevano dare suggerimenti e consigli dagli alunni su come usare la Lim o il computer. Oggi i bambini sono sempre più immersi in questa nuova realtà, una "realtà virtuale" come ha giustamente definito Benedetta, perciò penso che sia necessario impegnarsi a utilizzare i nuovi dispositivi tecnologici per ciò che di buono e positivo possono dare. 

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par PUCCI SILVIA,

Ciao a tutti!

Approvo e condivido pienamente quanto precedentemente affermato sul concetto di analfabetismo. Trovo inoltre molto interessante la proposta di Caterina di far diventare le nostre insicurezze punto di partenza e di non considerarle come limiti. Questo ci permette di mostrare ai bambini un atteggiamento positivo nei confronti dei problemi. Fin dalle prime lezioni di questo laboratorio mi sono resa conto di quanto quotidianamente viviamo immersi in un mondo tecnologico ma spesso non ne siamo competenti; e personalmente ritengo che per il nostro lavoro futuro ma anche per noi stessi sia fondamentale acquisire quelle competenze necessarie per non essere "analfabeti digitali".

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BUSELLI JESSICA,
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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par DE SANTIS GIULIA,

Ciao a tutti!

ho avuto modo anche io di riflettere sull'analfabetismo digitale che oggi è molto presente, nonostante la tecnologia abbia invaso le nostre vite. Ciò che ho notato è che anche i bambini/ragazzi, nonostante abbiano tra le mani dispositivi tecnologici fin dalla nascita, siano per molti aspetti analfabeti. A tirocinio mi sono resa conto che molti bambini utilizzano tablet e smartphone come dei videogiochi e non ne conoscono le potenzialità né ne fanno un uso consapevole. Inoltre ho notato che molti, già in 4°/5° primaria hanno account personali in alcuni social network.

Mi trovo spesso a pensare allora che oltre dovremmo formarci e ragionare molto anche su come la tecnologia influenza la nostra vita ma soprattutto su quale sia il modo corretto di utilizzarla. Per esempio  sarebbe interessante proporre a scuola dei percorsi  su alcuni argomenti come: perché la tecnologia è utile e in cosa può aiutarci; i rischi del web e l'esistenza delle azioni illegali anche in rete; il concetto di privacy e di diffusione delle informazioni personali.

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BILOTTA ZACCARI FRANCESCA,

Ciao a tutti!!

Condivido a pieno le riflessioni che sono state fatte  e ritengo che sarebbe molto importante che i bambini, fin già dalla scuola primaria, avessero la possibilità di interagire con la tecnologia per acquisirne, poco a poco, sempre più competenza,  considerando quanto la nostra vita sia sempre più immersa nel mondo tecnologico. Ritengo che le insegnanti in primis dovrebbero acquisire una cittadinanza digitale, così da poter adoperare determinate risorse tecnologiche  utili a livello didattico. Nella mia esperienza di tirocinio alla scuola primaria, l’utilizzo di dispositivi tecnologici è completamente assente: manca la LIM, la connessione internet salta frequentemente  e inoltre l’insegnante ha scarse competenze digitali.

 In classe c’è un solo computer che, per come è stato posizionato (su di un banco dietro alla lavagna) non risulta facilmente fruibile dai bambini.

Per queste ragioni alle volte, soprattutto durante le ore di geografia,  di mia iniziativa, ho portato  il mio PC o l’ipad per mostrare ai bambini le immagini relative agli argomenti trattati così che potessero meglio rendersi conto di cosa l’insegnante stesse parlando.

Tutto ciò mi ha spinta ad avvicinarmi ancora di più al mondo della tecnologia così da diventarne più competente e impararne più cose possibili che potrò poi portare in classe e  insegnare ai bambini.


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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par TARDIVO GIULIA,

Ciao a tutti!

Anche io a Tirocinio in questi anni ho osservato quello che tutti voi state sostenendo fino ad ora. I bambini sono molto attratti dal mondo della tecnologia e ne fanno molta esperienza a casa. A scuola però si devono scontrare con insegnanti poco competenti dal punto di vista tecnologico e con i pochi mezzi a disposizione. Nella mia scuola di tirocinio è presente una LIM in ogni classe (cosa abbastanza rara mi sembra di capire dalle vostre esperienze) ma spesso viene usata come una lavagna normale o poco più. Questo è veramente un peccato perchè ,a mio avviso, non vengono sfruttate tutte le sue potenzialità. Nonostante le difficoltà degli insegnanti (e inserisco anche le mie in qualità di futura maestra) dobbiamo renderci conto che la tecnologia non è un nemico ma un alleato che forse ci potrebbe aiutare in certi momenti a fornire un'istruzione migliore ai nostri bambini.

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BIOTTI MARCO,
A proposito dei problemi nell'uso dello smartphone nel prossimo futuro, vi consiglio la visione di questo video. Fa riflettere. Molto. 

http://www.3nz.it/8570/video-moby-smrtphone/?ncid=fcbklnkithpmg00000001

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BACCINI MARIA CHIARA,

Buongiorno, stamani, durante la lezione di disegno, abbiamo avuto un incontro davvero interessante e eccezionalmente vicino a ciò di cui parliamo in questo laboratorio. La Dottoressa Rossella Safina infatti, che si occupa di servizi educativi nella scuola dell'infanzia per il comune di Firenze, ci ha parlato del progetto i-theatre. Al di là del progetto nello specifico, che sarà visibile presto in rete, è stato interessante capire come dirigenti, coordinatori, insegnanti e famiglie si siano interrogati sul concetto di competenza digitale, e sul diritto dei nostri bambini a sviluppare tale competenza così da essere un domani cittadini in grado di porsi davanti alle tecnologie in maniera competente, senza fuggire da esse ma anche senza servirsene in modo acritico e passivo. 

Il progetto è partito da un "sondaggio" che ha visto coinvolti insegnanti e famiglie sui motivi per i quali l'introduzione delle tecnologie a scuola fa tanta paura: 

. paura che il mondo virtuale "fagogiti" quello reale

. paura delle dipendenze

. paura che portino a solitudine e ad essere eccessivamente centrati su se stessi

. paura per i vecchi saperi che non sarebbero più utile e funzionali

. un surplus di comunicazione che si accumula sempre di più ma senza avere solide fondamenta.

...ecco che, partendo da queste paure, la riflessione ha portato insegnanti e genitori a rendersi conto che la soluzione non è scappare o evitare la tecnologia, ma anzi conoscerla e saperla usare in modo critico, consapevole, quando e se può essermi davvero utile..insomma competenza digitale. E altra cosa importante per noi che lavoriamo con i bambini di fascia 3-11 anni, collegare sempre la tecnologia e l'esperienza pratica, sensoriale, non utilizzare la tecnologia come unico canale di conoscenza. 

La Dottoressa ci ha invitati a leggere: "Piano Nazionale per la scuola digitale" e "il manifesto delle avanguardie educative"

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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par DEVI ANGELA,

Ciao a tutti!

Condivido a pieno le vostre proposte didattiche sull'utilizzo consapevole delle tecnologie e penso sia sempre di più indispensabile attuarle nella quotidianità scolastica.

Secondo me, sarebbe anche molto utile proporre un'attività che affronti il tema dell'identità. L'identità è un concetto molto complesso di per suo, ma in una società multiculturale come quella odierna diventa ancora più importante. Bisognerebbe, da una parte informare i ragazzi della presenza sul web di profili falsi che hanno scopi ingannevoli, dall'altra si potrebbe sfruttare la possibilità di creare più profili per affrontare tematiche legate all'educazione affettiva oppure per la costruzione di storie. Secondo me, si potrebbe addirittura considerare questa possibilità come una nuova forma di teatro digitale. Ogni bambino finge di essere un personaggio e interagisce con gli altri cercando di essere coerente al suo ruolo. 


Non so se sono riuscita a spiegarmi, in ogni caso sarei curiosa di sapere cosa ne pensate e se secondo voi è fattibile oppure no!


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Re: Riflessione sul concetto di "analfabetismo"

par BIOTTI MARCO,

Beh... forse per dei bambini di una buona classe 5°. Ma in ogni caso, la vedo più un'attività da scuola media.