i media e altro

i media e altro

par BACCINI MARIA CHIARA,
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…le mani sul foglio bianco, sulla tastiera, sul tablet..mi hanno fatto venire in mente un articolo che ho recentemente letto su McLuhan che in un libro “gli strumenti per comunicare” diceva la frase divenuta poi famosa “il medium è il messaggio”. Secondo il ricercatore infatti i vari media non sono neutri ma il modo in cui organizzano la conversazione è essenziale, ci influenzano senza che noi ne siamo consapevoli. Il contenuto, del messaggio, al quale diamo tanta importanza, è come, usando una metafora di McLuhan, l’imballaggio della bomba atomica, per dire che la vera importanza sta proprio nel tipo di medium. Pensiamo ai telefoni cellulari…non hanno cambiato da soli, indipendentemente da cosa ci diciamo, la nostra comunicazione?

Non solo la comunicazione ma anche noi stessi, come viviamo, la profondità dei messaggi che diamo…la nostra attenzione per ciò che ci gira intorno... Ecco allora che tra i tanti strumenti a disposizione è necessario scegliere e quindi..conoscere.

.Altro argomento importante trattato da McLuhan fu il concetto di “Media caldi e media freddi”, cioè media ad alta definizione in cui all’utente non è richiesto quasi niente e di fronte ai quali siamo molto passivi, e a bassa definizione cioè quelli in cui è più richiesto il nostro contributo…ecco…mi sembra che passando dalla carta allo smartphone sia successo questo: non veniamo più interpellati, non sappiamo quasi niente di come funzionano, non dobbiamo fare quasi niente perché fanno tutto loro,,,dobbiamo solo pagare.

·         Un altro concetto che mi è subito saltato alla mente guardando la foto delle mani sul foglio bianco è creatività. Cos’è la creatività è difficile dirlo, è stata definita in tanti modi nel corso della storia (Maria Cinque ha scritto in proposito un articolo cercando di ripercorrere la storia di questo termine). Mi piace prendere in considerazione la definizione di stampo per così dire “cognitivista/costruttivista” secondo la quale la persona creativa è colei che riesce ad usare le conoscenza, le attitudine, le capacità…insomma tutte le proprie risorse per risolvere in maniera originale un problema specifico; alla creatività quindi contribuisce una personalità anticonformista, capace di assumersi rischi, ma anche la conoscenza e infine un ambiente stimolante intorno. Alcuni, e sono d’accordo, aggiungono anche una buona dose di autostima e motivazione. Ecco allora che più un dispositivo mi è sconosciuto, più non ho bisogno di molti sforzi per usarlo….più la mia creatività ne risulterà indebolita. E' questo nelle nostre scelte come maestre va tenuto in conto.

·   Infine l’aspetto etico. Recalcati in “Un’ora di lezione per un’etica dell’insegnamento” parla della scuola Narciso nella quale i genitori si sono alleati con i figli contro i docenti, lasciati soli nella loro missione educativa, dove ogni difficoltà viene appianata in vista di un successo tutto personale e improntato sul raggiungimento di una posizione economica che non porti a dover fare alcuna rinuncia rispetto tutto quello che la società di massa ci propina. Di fronte a questa scuola e a questo tipo di valori che purtroppo rischiano di avere la meglio…l’etica del software libero ci propone un’altra strada. Una strada di solidarietà, una strada che mette le persone l'una al servizio dell'altra per un fine che è per tutti, per l'umanità intera, al di là di ogni confine....una strada che, per quanto ci sembra lontana, sembra l'unica percorribile e non solo per quanto riguarda il software.

Scusate mi sono dilungata troppo...ma sono riflessioni che avevo piacere di condividere vista anche la funzione che ha il nostro forum.