Emma Castelnuovo

Emma Castelnuovo

by FINI ANTONIO -
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Oggi a lezione si è parlato di Emma Castelnuovo, figura di spicco della pedagogia italiana e in particolare della didattica della matematica.

Qualche tempo fa mi sono imbattuto in questa pagina, che riporta una sua lectio magistralis, tenuta nel 2007 (aveva già la bellezza di 94 anni!), dalla quale riporto uno stralcio che utilizzo spesso, durante interventi di formazione per docenti e dirigenti scolastici, e che vi ripropongo qui, lasciando a voi tutte le possibili interpretazioni:

"Decido di cambiare, perché io vedevo i ragazzi spenti. Quando facevo geometria non si interessavano a niente e avevano perfettamente ragione di non interessarsi... Decido di cambiare, era il '45-'46, e mi valgo di quella meravigliosa libertà che concede il ministero italiano. Unico paese al mondo è l'Italia, in cui uno può fare, diciamocelo tra noi, anche niente nella scuola... però la cosa importante è poter fare qualcosa di nuovo, e io cambio."


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Re: Emma Castelnuovo

by DEVI ANGELA -

Buona sera,

leggendo queste parole di Emma Castelnuovo, mi è tornato in mente il discorso fatto da Calamandrei in difesa della scuola pubblica l'11 febbraio del 1950. In una parte del discorso definisce la scuola come "il cuore della democrazia", in quanto rappresenta l'organo che pompa il sangue necessario per tutto il l'organismo. Beh, forse, la sfida della scuola, oggi, è ancora la sfida di sempre: far sì che la scuola sia il centro di un cambiamento sociale e culturale, pensato non per conformare ma per rivoluzionare.

Probabilmente mi è venuto in mente questo discorso, poiché da entrambe le citazioni si nota come sia superficiale mitizzare il passato. Spesso questo atteggiamento di sfiducia nei confronti del presente e del futuro, cela una poca voglia di agire e rendersi responsabili di ciò che potrebbe andare meglio. Forse, il passato può diventare un qualcosa dietro cui nascondersi, anziché qualcosa da cui imparare.


Perdonate il poema, ma non ho il dono della sintesi! :P