Buongiorno, ecco il resoconto della seconda settimana del mio mooc.
La seconda settimana affronta il tema dei giudizi morali. Cosa facciamo quando esprimiamo un giudizio morale? Cogliamo un aspetto oggettivo della realtà oppure il nostro giudizio deriva dalla nostra cultura o personalità ? Tutti noi sentiamo una differenza quando esprimiamo un giudizio empirico, basato sull'osservazione dei fatti e un giudizio morale, che si fonda su valori che possono variare da cultura a cultura e da individuo ad individuo. Ci sono almeno tre diverse correnti filosofiche relative ai giudizi morali. L'oggettivismo equipara i giudizi morali a quelli empirici: è possibile determinare la verità o la falsità di un giudizio morale in base ai fatti che hanno portato alla formulazione del giudizio. Tali fatti sono oggettivi e non dipendono dalla nostra cultura o personalità. Il relativismo, parimenti all'oggettivismo, crede nella possibilità di dare un valore di verità ai giudizi morali, ma tale valore varia in base a dei fattori, ad esempio quelli culturali (relativismo culturale). Il soggettivismo porta all'estremo questa idea sostenendo che il valore di verità dei giudizi morali varia da persona a persona, in base alle opinioni e motivazioni del soggetto che li formula. La terza corrente, l'emotivismo, ritiene che non sia possibile attribuire un valore di verità ai giudizi morali, in quanto essi vengono formulati in base alle nostre emozioni, in base a come ci rapportiamo con la realtà. Le tre teorie non sono immuni da obiezioni; per l'oggettivismo, che considera i giudizi morali alla stregua di quelli empirici, può essere difficile risolvere il disaccordo: quando due persone hanno due giudizi empirici diversi relativamente allo stesso oggetto, possono risolvere il problema con la prova empirica, con l'osservazione della realtà. Ma questa soluzione non sembra praticabile con i giudizi morali. Se si assume per buono il relativismo culturale il giudizio "la schiavitù è giusta" risulterebbe vero per determinate culture del passato, il che non è moralmente accettabile. Per l'emotivismo infine è difficile spiegare come in seguito ad una riflessione, si possa rettificare un giudizio morale. Ad esempio se su base emotiva ci venisse da affermare che l'atto di Edipo, (che ha avuto rapporti incestuosi con la madre), è sbagliato, dopo aver riflettuto sul fatto che Edipo non aveva idea che Giocasta fosse sua madre, potremmo cambiare idea.
Un saluto da Isabella