Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par ABBITA GIULIA,
Nombre de réponses : 8

Si parla spesso di mettere le telecamere nelle scuole, del confine sottile tra metodi educativi e tutto ciò che va oltre di essi. Sento parlare spesso di violenze da parte di chi per primo dovrebbe occuparsi di insegnare ai propri alunni a stare al mondo e mi chiedo se  questo confine sia cosi impercettibile e opinabile. Oggi più che mai mi ritrovo a riflettere su questo tema a seguito di un recente episodio avvenuto nella scuola dove ho vissuto gli anni più belli della mia infanzia (https://www.tp24.it/2018/02/25/cronaca/arrestate-quelle-maestre-violente-caso-scuola-valderice/118121 ) e per questo motivo ho deciso di aprire un nuovo spazio di discussione e condividere una lettera aperta di una maestra ormai in pensione della mia provincia che mi ha particolarmente colpita.

I MOSTRI IN CLASSE

" Sono stata per 36 anni un'insegnante di quella che allora si chiamava scuola elementare, ed oggi sento il dovere come persona, come madre e nonna, ma soprattutto come chi nella scuola ha lavorato e costruito la sua professionalità, di dire qualche parola su quanto recentemente accaduto in una scuola della nostra provincia…Eppure quegli alunni, quei ragazzini che ho avuto in classe per 5 anni, io li ho sgridati, li ho rimproverati, li ho "costretti" ad ascoltarmi, mi sono imposta con l'autorità che come insegnante mi competeva, perché rispettassero le regole della buona convivenza, dell'educazione e del rispetto per gli altri. Ora ascoltando quello che accade mi chiedo: "Ho usato con loro metodi violenti, li ho umiliati in qualche modo?".

Secondo i criteri di oggi: Sì! Se allora avessero installato delle videocamere nella mia classe magari per mesi, probabilmente io sarei stata "il MOSTRO" che distrugge la psiche dei bambini perché batte la mano sulla cattedra per attirare l'attenzione, perché li prende per un braccio e li accompagna al loro posto, perché li minaccia di un brutto voto in condotta, perché dice dei NO, che spesso i genitori di oggi non osano dire.

Io oggi sarei a casa sospesa dall'insegnamento ed in attesa di una sentenza di tribunale, accusata di aver usato metodi violenti contro giovani creature indifese. Senza tener conto di quanti pianti ho asciugato, di quanti baci ho dato a chi per la prima volta imparava a leggere seduto sulle mie ginocchia, di quanto aiuto ho dato a chi di loro lo chiedeva con uno sguardo, di quanta pazienza verso quelli più restii a farsi avvicinare, ad aprirsi. E sarei una persona distrutta umanamente e professionalmente, in balìa di tutta quella "brava gente" che senza saper niente, senza conoscermi, scaricherebbe su me tutta la sua rabbia, la sua malvagità, il suo giudizio sintetico a priori che mi UCCIDEREBBE. Così placherebbe il suo conato di VERA VIOLENZA che trova vie impensabili per essere soddisfatta.

La società e la scuola di oggi meritano buone Professioniste e persone che hanno messo in campo nel loro lavoro, tutta la loro competenza, tutto il loro impegno, tutta la loro carica di umanità che credetemi, è considerevole".

Mi sentivo di condividere con voi questa lettera. E voi? Cosa ne pensate?


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Re: Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par BIANCHINI SILVIA,

Ciao Giulia,

intanto ti volevo segnalare che il link che hai inserito non collega direttamente all'articolo che desideri; non so se è un problema mio, ma ho visto solo per pochi secondi l'articolo prima che il link venisse rinviato alla home del sito. Ho provato più volte ma niente.

Per quanto riguarda l'argomento, scottante e protagonista di sempre più frequenti casi, mi trovi un attimo stupita. Istantaneamente mi verrebbe da dirti che sono favorevole a mettere le videocamere a scuola, perché se mi merito un posto del genere come insegnante, significa che ho le competenze e le capacità anche psicologiche per poterlo fare e che quindi non temo di essere valutata, anzi posso anche considerarlo uno strumento utile e di autovalutazione se vogliamo.

Poi però mi viene in mente che DI FATTO di fronte ai nostri bambini ci si può ritrovare chiunque, sia la studentessa neo-laureata entusiasta e super aggiornata, che la sessantenne in burnout che si fa scappare una parola di troppo o uno strattone e subito si trova i genitori ringhianti fuori dal cancello. Come sempre sarebbe da preferire una via di mezzo che per il momento non c'è purtroppo. Non c'è un sistema di valutazione REALE delle competenze di accesso degli insegnanti, che ovviamente nel corso degli anni, con corsi di studio sempre più specializzati, portano le preparazioni tra colleghe a essere impari. Non c'è una valutazione in ITINERE degli insegnanti, sia al livello professionale sia riguardo alla loro condizione psico-fisica che interessa direttamente le loro capacità di lavorare coi bambini.

Qui secondo me è il nodo del problema, ed è qui che dovrebbe intervenire lo stato per regolarizzare e ottimizzare al meglio il processo di selezione, dimostrando veramente che a renderci ABILI E COMPETENTI NEL NOSTRO LAVORO NON E' UN MERO PEZZO DI CARTA. 

Detto questo, io non conosco la signora né le vicende che sono legate alla sua professione, ma da studentessa penso che lo stato e la scuola possano fare di più per garantire serenità e serietà alle famiglie. (Si e lo sappiamo tutti  che le famiglie di oggi, sempre più presenti (nel bene e nel male per fortuna) sono spesso pronte a dirci come dobbiamo fare il nostro lavoro e a tirare fuori ogni ragione per esercitare i loro diritti... ma non mi dilungo troppo a fare polemiche..)

Spero di riuscire a riaprire  il link giusto e ti ringrazio per ora!

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Re: Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par ABBITA GIULIA,

Ciao Silvia! non saprei perché non apre il link, sul mio computer funziona. Prova nuovamente qui: 

https://www.tp24.it/2018/02/25/cronaca/arrestate-quelle-maestre-violente-caso-scuola-valderice/118121

Fammi sapere se ti apre il link.

Un bacio

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Re: Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par PALAZZI CATERINA,

Ciao Giulia, 

Io sarò sincera, mi sembra un po' esagerata come lettera. Sono d'accordo con te sul fatto che spesso le maestre vengano accusate ingiustamente, soprattutto dai genitori, per questioni infondate, come una sgridata o uno strattone...che purtroppo possono capitare anche nelle migliori situazioni...ma non credo che l'installazione di delle videocamere potrebbero nuocere così gravemente su una persona. 

Non sono molto informata, ma dubito che genitori o estranei possano avere accesso alle videoregistrazioni. Suppongo se ne occupi un pubblico ministero e vi acceda solo in casi di denuncia o segnalazioni. 

Il solo motivo per cui sono contro alle videocamere è che a mio parere potrebbero influenzare la spontaneità dell'insegnante. Per lo meno io non sarei a mio agio, sapendo di essere ripresa. 


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Re: Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par ABBITA GIULIA,

Ciao Caterina

Vorrei sottolineare come io non mi senta di mettermi dalle parti di nessuno, ogni caso è a se, nel senso che sarebbe necessario (almeno in questo specifico caso) mettere mano alle videocamere della scuola per capire se le insegnanti hanno superato un certo limite o meno. Giudicare senza sapere è davvero difficile!  Certo pensare che 4 maestre su 4 siano state accusate di utilizzare “ metodi educativi violenti”  agendo come una squadra e che tutto questo nasca  tra l'altro, non dalla denuncia dei genitori, ignari di quanto avvenisse nella scuola, ma di una collega, che ha ritenuto che i "metodi educativi" delle maestre fossero troppo violenti mi fa riflettere. Quattro maestre sono tante, non si tratta solo di un singolo caso, di una singola maestra! Ancora di più mi fa riflettere come alcune famiglie mostrino la più completa solidarietà a queste maestre, sottolineando come siano state ingiustamente accusate (il che mi fa pensare che quest’ultime qualcosa di buono per i loro studenti l’abbiano fatta, che non siano dei mostri e quanto il giudizio possa rovinare la professionalità di un docente) e altre li accusino di essere state violente (e se davvero lo sono state è giusto che siano sospese!).

Questa lettera mi ha colpito molto sia per il suo contenuto che per il significato generale al di là del singolo caso. Minacciare un bambino di un brutto voto in condotta, battere la mano sulla cattedra per attirare l'attenzione e farsi sentire, prendere per un braccio un bambino e  accompagnarlo al proprio posto, dire dei No che spesso i genitori di oggi non osano dire significa davvero umiliare un bambino e distruggere la sua psiche? La vera domanda è chiedersi quale sia il limite tra vera violenza e metodi educativi. Questa è solo una riflessione. Sono la prima a pensare che i bambini vadano tutelati e non sono contraria alle telecamere nelle scuole se queste sono necessarie. Chi sa fare il proprio lavoro nel rispetto del bambino non ha paura a mio parere di essere giudicato. 

Un saluto sourire

 


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Re: Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par BAUDO LUANA,

Giulia la mia infatti non era una critica a te, ma un semplice pensiero che ho espresso riguardo alla "lettera". 

Anche io concordo sul fatto che sia giusto mettere le telecamere. Forse queste 4 insegnanti non sarebbero state accusate se ci fossero state le telecamere. In ogni caso quando si veirificano situazioni del genere sarebbe il caso di indagare per bene prima di puntare il dito contro e se i fatti danno risposte affermative malgrado le testimonianze dei genitori è giusto che siano presi provvedimenti in merito.

En réponse à ABBITA GIULIA

Re: Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par BAUDO LUANA,

Giulia scusami mi è sfuggito che l'intervento era rivolto a Caterina e non a me. Comunque ho ugualmente espresso la mia opinione!

Ciao sourire

En réponse à ABBITA GIULIA

Re: Lettera di un'ex insegnante: " I mostri in classe"

par BAUDO LUANA,

Ciao Giulia ho letto la lettere che hai postato qui nel forum. A mio avviso è giusto che la società di oggi usufruisca di buone professioniste, ma con il "buone professioniste" non bisogna intendere solo le competenze professionali ma anche e soprattutto competenze relazionali. Bisogna avere un buon grado di empatia e sapere che esiste un limite oltre il quale non bisogna andare, un limite invalicabile, oltre il quale si diventerebbe "mostri" e non più "buone insegnanti". Se molte maestre sono state accusate è proprio perché hanno superato tale limite, che non riguarda ,secondo me, lo scuotere un bambino, il dir di no, il batter la mano alla cattedra per avere l'attenzione o il prendere i bambini per un braccio. L'andare oltre tutto questo ha portato violenza fisica e psichica sui bambini, esseri innocenti che non hanno modo di difendersi dai gravi torti subiti. L'andare oltre è il menare i bambini, incutere terrore attraverso gravi minacce (che vanno aldilà della minaccia del brutto voto). A mio parere il problema è che le insegnanti, soprattutto di scuola dell'infanzia, dovrebbero andare in pensione prima, perché a una certa età diventa sempre più difficile gestire i bambini, la nuova generazione che sta cambiando anno dopo anno, dove mancano sempre più i valori di una volta, il rispetto per la figura adulta. Il lavoro dell'insegnante soprattutto di infanzia dopo tanti anni porta ad un'enorme stanchezza psicologica che porterebbe in misura maggiore al rischio di perdere il controllo e diventare senza rendersene conto cosiddetti "insegnanti-mostri". Anche per questo è necessario e fondamentale che le insegnanti vengano supportati da psicologici.

Una maestra che svolge il suo lavoro solo per comodità di orari o vacanze o per stipendio statale non è una buona insegnante. Credo fermamente che la prima cosa che serva per svolgere il mestiere di insegnante è l'amore verso i bambini!