2. Primi suggerimenti #L19

andreas-formiconi 13/03/2020 10:39

Vi assillerò con un po' di messaggi. Vi devo rendere partecipi per creare un senso del gruppo e perché così, vi potete aiutare anche fra voi - la didattica online è una bella cosa ma le relazioni umane sono diminuite, e occorre compensare in qualche modo. Io sono oberato da molte attività, quindi posso sbagliare qualcosa o tardare, malgrado la buona volontà, il gruppo può aiutare. L'attenzione verso questi particolari fa già parte dei contenuti relativi alla creazione di contenuti in contesti informali (e non solo). In particolare attraverso l'uso di mezzi informatici - ecco il nesso fra informatica e comunità di apprendimento! A questo proposito, usate liberamente il forum, come stanno facendo, ottimamente, Angelica e Gioia, nella discussione https://www.reddit.com/r/CodingAtSchool/comments/fgbwcz/i_post_per_gli_studenti_del_cdl_in_scienze/. Grazie!

Va da sé che mi auguro l'emergenza finisca quanto prima, primo per motivi ovvi, secondo perché questi percorsi erano immaginati per darvi occasioni di fare pratica dal vivo in argomenti che vi interessano. Essere costretti a fare tutto online è una beffarda ironia... Sperando di poter agire presto, usiamo comunque questo tempo per entrare nel contesto.

Divido per gruppi.

  1. Creazione di comunità di apprendimento in contesti informali e inclusivi
    Qui come primo passo proporrei di leggere i post del blog Laboratorio Aperto di Cittadinaza Attiva. In particolare, rifacendosi dal primo: Come è nato questo blog. Seguendo questi post si può capire, per sommi capi, il processo di autoformazione che si è dato una piccola comunità di cittadini. Successivamente ci occuperemo della reta dell'accoglienza.

  2. Robotica per la scuola (BeeBot, BlueBot…)
    Qui vi propongo due video, relativo a un laboratorio di robotica povera fatto in collaborazione con una grande maestra, che è Maria Grazia Fiore, grande perché ricca di esperienze in quartieri difficilissimi (a Bari), grande perché espertissima di mezzi tecnologici, grande perché affronta con coraggio e totale apertura la difficilissima situazione di avere due figli autistici, diversamente l'uno dall'altro. Tiene vari blog, oltre a quello linkato sopra, fra cui l'Officina di Jacopo e Visualfor All. Quello di Maria Grazia è un brillante esempio di uso delle tecnologie in ambito didattico. Ora è impegnatissima nella gestione online della sua scuola. Conviene esplorare le sue tracce. Ecco i due video (circa 40-45 minuti l'uno): e . Poi ho con me una valigia di robot che vi mostrerò in alcuni video.

  3. Programmare il computer per apprendere (pensiero computazionale)
    In realtà questo percorso era immaginato per chi volesse approfondire il cosiddetto coding e per esplorare il cosiddetto pensiero computazionale. Angelica ci pone un panorama assai più ampio, parlando di attività in una casa circondariale. Rispondendo qui alla sua descrizione, si tratta di capire, nella realtà che descrive, cosa consente di fare l'organizzazione. Considerato che nelle organizzazioni in generale, prevale un clima - anche esageratamente - di chiusura, mi aspetto che in un contesto istituzionalmente costrittivo non sia consentito alcun accesso all'esterno. Si tratta, in questo caso, di capire cosa mettere dentro al computer e cosa offrire, ma questo dipende dai percorsi che si vogliono offrire e dalle relazioni personali interne. Ad esempio nulla vieta anche di proporre un percorso a metà fra il gioco e il ripasso-approfondimento di concetti matematici (ma possiamo anche eplorare altro). Qui, Angelica, per avere un 'idea, dai una scorsa a questo manuale che ho scritto per formazione primaria: Piccolo manuale di LibreLogo. Se non hai problemi a leggere in inglese poi ti passo un'altra cosa. Si tratta di una sorta di gioco dove con comandi scritti in un documento (scritto in LibreOffice, analogo di MIcrosoft Office) si possono realizzare disegni, da semplicissimi a molto complicati. Questo avviene grazie al fatto che i comandi fanno muovere una tartaruga stilizzata che quando si muove lascia una traccia. Ecco un esempio che ho postato in Facebook, un po' complesso ma divertente - lo stile del breve post è onirico-demenziale, un esperimento comunicativo che mi sto divertendo a fare in Facebook e Twitter (chi vuole può contattarmi anche in quei luoghi), uno al giorno, basato sulla serie Netflix Vicking. Sono molto vari i contesti in cui può servire. Ad esempio in questo articolo si descrive come un insegnante (molto bravo) abbia recuperato un ragazzo completamente chiuso alla comunicazione: What Can We Learn From the Interaction of a Deaf Child With a Turtle?

AngelicaDiBiase 13/03/2020 11:39

Buongiorno, La ringrazio. Leggerò il manuale che mi ha indicato e osserverò l'esperimento proposto. Per quanto riguarda il documento in inglese, non dovrei avere problemi. Grazie mille.

andreas-formiconi 13/03/2020 15:40

Te l'ho inviato per email.

Nello spirito di offrire sempre tutti gli spunti possibili, esiste anche il cosiddetto coding unplugged: attività che hanno un senso informatico ma che si fanno senza aver bisogno di alcun congegno elettronico (unplugged: senza spina). Non di rado sono giochi divertenti da fare insieme - dopo l'emergenza virus ammiccante

Possono avere senso in qualsiasi comunità.

AngelicaDiBiase 13/03/2020 16:11

Perfetto, ho visto la mail. Mi documento e le faccio sapere al più presto. Grazie.

AngelicaDiBiase 21/03/2020 17:21

Buonasera, ho letto i documenti che mi ha consigliato e osservato le varie fonti.

Trovo che LibreLogo sia davvero interessante e, per quanto riguarda la Tartaruga credo che possa essere utilizzata per realizzare delle attività.

Nel contempo ho cercato di capire quale impronta poter dare alla tipologia di programmazione che vorrei realizzare. Provo ad esporle l'idea che mi sono fatta, le chiedo però di aiutarmi ad orientarla poiché vorrei capire che cosa è realizzabile e che cosa no.

Indubbiamente vorrei che il sistema entro cui i detenuti operano fosse "chiuso", ovvero che fossero in qualche modo vincolati a stare all'interno di un insieme di siti o programmi autorizzati.

Ho poi pensato che esistono varie tipologie di detenuti che frequentano la scuola o che comunque hanno accesso alla biblioteca. Tra le varie , ne ho selezionate due macro, vorrei capire se una delle due è più accessibile dal punto di vista della formazione o se entrambe possono essere valide. Una è quella di detenuti che frequentano la scuola superiore, i quali potrebbero sfruttare un sistema interattivo di ricerca o di approfondimento di argomenti o attività proposte dall'insegnante. L'obbiettivo potrebbe essere quello di aumentare la motivazione intrinseca di ciascuno, essendo il mezzo già di per sé interessante; inoltre credo che l'individualizzazione dell'insegnamento possa essere più semplice ed efficace, anche se, devo considerare che le classi non sono molto numerose. Inoltre da considerare che, a meno che queste attività non debbano essere svolte in biblioteca, sarà necessario che siano attività da poter svolgere in classe durante l'orario delle lezioni.

L'altra tipologia è composta da detenuti stranieri che imparano l'italiano, cosa per loro indispensabile anche solo per comprendere la situazione in cui si trovano, oltre che nell'ottica di un futuro reinserimento sociale e lavorativo. In questo caso ho pensato che la programmazione sfruttando la Tartaruga possa essere un'ottima base da cui partire per l'apprendimento della lingua. Come una sorta di banca-dati da cui scegliere un determinato esercizio focalizzato su nozioni precise. Mi chiedevo se fosse possibile inserire, all'interno di ciascuno esercizio, una sorta di lettore automatico che li aiuti a comprendere meglio la consegna o i contenuti dell'attività, leggendo il tutto nella lingue da loro conosciuta, considerandolo, però, soltanto un sostegno qualora non capissero e non una "sostituzione" della lingua da apprendere.

Mi piacerebbe anche che, al termine di ciascuna attività, chi la svolge ricevesse un feedback.

Forse per questa seconda parte ho un'idea più strutturata.

Aspetto un suo riscontro. Angelica Di Biase

andreas-formiconi 22/03/2020 10:32

LibreLogo

Si può usare con tre obiettivi, che spesso si sovrappongono (proficuamente):

  1. approfondimenti logico-matematico (pensiero computazionale), soprattutto geometria - il limite fra gioco e studio è felicemente confuso: esplorando studi, studiando esplori

  2. creazioni estetiche - dove scopri che creando fai matematica e facendo matematica crei bellezza - util per capire che il pensiero matematico non è una roba ragionieristica ma immaginifica

  3. produzione di grafiche - io per esempio ci faccio diverse figure per articoli o libri. Qui hai un esempio.

Probabilmente, in alcuni casi potresti trovare vantaggioso proporre una di queste attività. Se sì, puoi approfondire un po' LibreLogo in questo percorso.


Programmazione che vorresti realizzare

Prima una domanda: ma tu hai una prospettiva concreta in questo senso, al di là dell'attuale emergenza? Ci stai lavorando attualmente? Quindi ti puoi riferire a un contesto ben specificato? O stiamo facendo un ragionamento ipotetico?


Essere vincolati a stare all'interno di un insieme di siti o programmi autorizzati

Penso che in contesti del genere sia da escludere il fatto di poter andare in Internet. Se sì si tratta di un'eccezione, che va verificata. E, in caso affermativo, la cosa richiede risorse, sotto forma di un tecnico o sistemista dell'organizzazione che organizza un proxy, ovvero un computer configurato in modo da controllare gli accessi alla rete esterna e cosa può entrare e cosa no. Poiché si tratta di un contesto giudiziario deve essere qualcosa di professionale e ciò comporta costi. Soprattutto ci deve essere una persona che possa e voglia gestire questo aspetto.

Esistono dei sistemi - hardware a costo molto basso con free software - che consentono di creare un ambiente Internet completamente privato e isolato rispetto all'esterno, dove gli insegnanti introducono tutte le risorse che ritengono opportune. Da usare nello spazio di una classe. Ci vuole una scheda Raspberry (computer che sta tutto su una piccola scheda da 50 Euro) e il software fatto da un insegnante francese che si chiama Entbox: https://entbox.ticedu.fr/. È in francese. C'era una versione tradotta in italiano: ho chiesto a dei miei amici che avevano contribuito. Io l'ho usata in classe, a scopo dimostrativo. Una mia studentessa di formazione primaria, Benedetta Tartarelli, ci ha fatto la tesi: "Entbox, la scatola del sapere": esperienza di lavoro con piattaforma interattiva offline (è fra le tesi che metto a disposizione a titolo di esempio, qui: http://iamarf.ch/labfp/tesi/). Una soluzione impegnativa ma molto interessante, ideale per situazione del genere. La realizzazione richiederebbe un impegno che andrebbe al di là di questo percorso ma potresti impostare la cosa. Se ti interessa penso che ti potrei mettere in contatto con Benedetta.


Apprendimento italiano

Qui l'uso della Tartaruga è un po' meno diretto, perché la Tartaruga è sostanzialmente concepita per fare grafica. Ciò non esclude di costruire altro. In questo mio corso online (un MOOC: Massive Open Online Course), nella lezione due c'è un esempio per produrre Limerick. Per accedere oltre la prim alezione devi fare un account completamente gratuito: niente denaro, niente tracciamento, niente pubblicità.


andreas-formiconi clicca qui per l'orginale


Ecco Angelica,

metto qui alcuni video tratti da http://iamarf.ch/labfp/

Ho estratto i video, con i link diretti, e i tempi in cui si cita la Entbox. Tempi approssimativi, perché sono lezioni (si parla sempre troppo...).

25:57 Gruppo tirocinio Meier - Tablet, Entbox...  

33:46 Entbox - Meier

48:50 Collegamento Entbox

49:54-53:17 Frammento girato in studio per mostrare meglio Raspberry PI e Router (LinkSys)

57:20 Blog in Entbox -> Discussione di due post del forum Osservazioni sull'ottima qualità, anche formale, dei post - primo post di riflessione sull'impiego di Logo in classe

1:49:08 Inciso sul download di file da Entbox: ce ne serviamo per scaricare l'articolo "Core Knowledge of Geometry in an Amazonian Indigene Group" pubblicato su Science

7:10 Cosa abbiamo fatto le volte scorse. Scopriamo e usiamo l'Entbox che usiamo con una scheda Raspberry.

23:46 Elenco delle cose che si possono fare con la Entbox...

7:10 Cosa abbiamo fatto le volte scorse. Scopriamo e usiamo l'Entbox che usiamo con una scheda Raspberry.

23:46 Elenco delle cose che si possono fare con la Entbox...22:06 (Entbox) Rete sociale, alla Facebook ma privata. L'abbiamo solo mostrata.

23:07 (Entbox) Il blog (di tipo Wordpress), per distribuire contenuti di vario tipo e interagire.

23:45 (Entbox) Il pad, strumento legggero e semplice per la scrittura condivisa.

24:41-35:59 (Entbox) Inciso sul progetto del Meier.

35:59 (Entbox) Spazio di download: per fornire contenuti agli studenti.

36:35 (Entbox) Spazio di upload: per consentire agli studenti di caricare i propri contributi.

36:59 (Entbox) Cloud: spazio privato dove ciascuno può riporre i propri materiali.

37:54 (Entbox) Spazio per offrire parti di Wikipedia.

38:37 (Entbox) Biblioteca di ebook.

39:09 (Entbox) Spazio wiki per la scrittura cooperativa di documenti complessi.

39:38 Descrivendo un frammento di vita del Laoratorio di Tecnologie didattiche usando la Entbox.

40:13 Un post nel blog dove si commentano due contributi nel forum della classe - come gli studenti hanno prontamente interpretato le regole per contribuire a una comunità di apprendimento online. Il post l'ho successivamente pubblicato in rete: Riflessioni su un paio di interventi nel forum.

46:52 Un brano da una conversazione nella comunità del laboratorio intorno all'impiego di Logo nella realtà della scuola.

51:50-52:51 Inciso sull'inserimento di video fra i contenuti caricati nel blog della Entbox.

00:00 Facendo partire Entbox, risolvendo problemi di connessione vari

0:00 Nuovi file offerti tramite la Entbox - lo saranno anche via piattaforma. Quelli nuovi sono l'esperienza Logo con un ragazzo sordo e il manuale dei comandi LibreLogo, sia in italiano che inglese.

11:59 Usiamo il blog in Entbox per consentire ai presenti di scaricare il frammento di codice di Martina e lavorarci direttamente in aula.

0:00 Procedura per montare una Entbox.

47:00 ... si riprende l'installazione di Entbox, che nel frattempo abbiamo caricato sulla SD card...

54:01 ... qual è il sistema operativo che gira nella Entbox (sono spesso fuori campo...)

1:03:30 Riassumo la spiegazione dell'amministrazione di Entbox davanti alla GoPro

34:00 Marta, Claudia, Elena e Francesca: Entbox al Meyer

La ringrazio, visiono tutto e le dico al più presto.

Nel contempo aspetto la risposta della prof.ssa Del Gobbo.

Salve prof. Ho visualizzato il materiale che ha suggerito sia per il tema 2 che per il 3, del quale le avevo fatto richiesta. La robotica sarebbe interessante ma, vista la situazione attuale che limita il recupero di oggetti utili e di sperimentazione diretta, sarei propensa a direzionare l'attenzione su i Kidbots. Trovo interessanti e utilizzabili tutte e 4 le attività suggerite e ho in mente un paio di piccole varianti. Visti i prerequisiti necessari, credo che sarebbe più funzionale rivolgere l'attività a bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia. Proprio due anni fa, nella mia classe di 5-6 anni, ho proposto l'utilizzo delle frecce destra-sinistra per creare dei percorsi. Il metodo che viene suggerito è sicuramente più curato, specifico, adatto a più varianti.. e risulterà anche più efficace! Cosa ne pensa? Grazie!

Anna Chiara

P.S. Se per il progetto 2 può servire del materiale relativo all'utilizzo di doodle e della stampante 3D nella scuola dell'infanzia, consiglio il progetto di INDIRE a cui ho partecipato con la mia scuola dell'infanzia http://www.indire.it/progetto/maker-a-scuola/ . Il testo che è stato realizzato a seguito del progetto è sul sito liberamente scaricabile.


Con Kidbots ti riferisci a questi: https://csunplugged.org/en/topics/kidbots/?

Se sì, certamente, mi sembra un'ottima idea. Molti esercizi richiedono l'uso di vari tipi di carte che possono essere scaricati e stampati. Non so se hai bambini "a disposizione" nel luogo dove ti trovi. Se sì li puoi coinvolgere nella sperimentazione. Oppure, se hai conoscenti con bambini, potresti proporre delle riunioni in Jitsi, e potresti provare a svolgere qualche attività collaborando online. Non prendere ciò come un'assegnazione di compito, sto solo fantasticando, poi vedi mai...

Grazie per avere condiviso con gli altri le interessanti informazioni sull'impiego di Doodle e stampa 3D. Abbiamo questo materiale da usare nei laboratori che ho usato gli anni scorsi in alcuni corsi. Sono possibilità interessantissime anche se ci vogliono insegnanti disposti a spenderci tempo, cosa non del tutto scontata per via delle pianificazioni serrate che spesso affligono le scuole.

Si esatto! Mi riferisco a questo!

Ottimo suggerimento, adesso penso a come potrei fare con dei conoscenti privati. Provo anche a parlarne con la mia collega, cercando di capire se possiamo inserire questa sperimentazione in una delle attività che proponiamo alle famiglie con la didattica on-line.

Nel frattempo posso iniziare a preparare qualcosa?

Condivido la refrattarietà e le difficoltà che si incontrano nella scuola, è ancora fin troppo ancorata alla modalità trazionalista di fare scuola.. La mia esperienza è stata corredata da tutto questo! Però siamo riusciti a partecipare in piccola parte al progetto, non è impossibile! Mi auguro che questo periodo di lontananza possa essere utile a renderci consapevoli, almeno in parte, sull'uso delle tecnologie in ambito scolastico.

Grazie, Anna Chiara


Ottimo. Libera di intraprendere!